mercoledì 23 maggio 2012
Facebook, il collocamento nel mirino della Sec. Titolo a picco in Borsa
Dopo le dichiarazioni della Sec, il titolo di Facebook perde il 6,4% a Wall Street sotto 32 dollari. La discesa continua. Secondo i dati Dealogic, si tratta dell'avvio peggiore nelle prime tre sedute di un'Ipo che ha raccolto più di un miliardo di dollari dal 2007.
Alla vigilia della quotazione di venerdì scorso, proprio quando i vertici della società stavano organizzando gli ultimi dettagli per lo sbarco a Wall Street, gli analisti della banca - il maggiore sottoscrittore dell'Ipo - hanno infatti espresso dubbi sulla redditività di Facebook.Ma non è finita. La Financial Industry Regulatory Authorithy (Finra) potrebbe esaminare le accuse mosse contro Morgan Stanley per l'Ipo di Facebook.Morgan Stanley è accusata di aver condiviso informazioni negative prima dell'Ipo di Facebook con gli investitori istituzionali.
L'esperto Scott Devitt, come risulta dai documenti presentati dall'istituto, si era dichiarato perplesso sul fatturato pubblicitario legato agli utenti che accedono al sito tramite smartphone, meno redditizio rispetto al traffico tradizionale via computer. Non solo. Anche Goldman Sachs e Jp Morgan, anch'essi sottoscrittori dell'Ipo, si sono probabilmente comportati allo stesso modo.
Non è anomalo che gli analisti taglino le stime di una società alla vigilia dello sbarco in Borsa; l'aspetto singolare, nel caso di Facebook, è che l'analista in questione appartenesse proprio a una delle banche che sottoscrivevano l'offerta. Ma gli esperti sottolineano che gli analisti sono tenuti a operare indipendentemente dagli istituti per cui lavorano.
Partiti, rimborsi dimezzati Montecitorio approva l'articolo 1 della legge
Partiti, rimborsi dimezzati Montecitorio approva l'articolo 1 della legge
La Camera approva il taglio del 50% dei finanziamenti annuali ai partiti. Bersani: "Si comincia a vedere qualche fatto". Maroni: "Solo noi e Idv abbiamo votato per cancellarlo tutto"
La Camera ha approvato il primo articolo della proposta di legge sulla riforma dei partiti, quello che dimezza i contributi del finanziamento pubblico.
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L'articolo è passato con 372 sì, 97 no e 17 astenuti. Hanno votato Lega, Radicali, Noi Sud e Idv. Montecitorio dunque ha deciso che i finanziamenti dei partiti vengano dimezzati: dai 182 attuali si passa a 91 milioni all'anno. E' la prima risposta dei partiti alle critiche anticasta che da mesicircolano nel Paese.Tecnicamente le novità sono due: il meccanismo dei rimborsi resta immutato. Sono stati respinti, infatti, gli emendamenti di Lega e Idv che puntavano a cancellarlo. Pd, Udc, gran parte del Pdl votano no. Per il sì Lega, Idv, Radicali e Noisud. Il Fli si astiene. Il governo si rimette alla decisione dell'aula. Accolta, invece, la proposta di modifica che introduce le cosiddette "quote rosa": saranno tagliati del 5% i finanziamenti a quei partiti che non garantiscano un'adeguata rappresentanza di donne nelle proprie liste.I contributi annuali ai partiti, ridotti a 91 milioni, per il 70% (63,7 milioni) vengono corrisposti come rimborso spese per le consultazioni elettorali e per l'attività politica. Il restante 30%, (27,3 milioni) viene corrisposto a titolo di cofinanziamento."Avevo detto dimezzamento - commenta il segretario Pd Pier Luigi Bersani - e ci siamo arrivati. Si comincia a vedere qualche fatto. Siamo riusciti ad arrivare a un risultato concreto e vero". All'opposto il parere del leghista Roberto Maroni, secondo cui "è scandaloso che tranne il Carroccio e l'Idv tutti gli altri abbiano votato contro l'emendamento della Lega che cancellava i rimborsi ai partiti".
Sisma in Emilia, Cdm dichiara stato emergenza
Sisma in Emilia, Cdm dichiara stato emergenza
Monti fra i terremotati, rinvio Imu stabili colpiti. Cdm: stato d'emergenza. 5.300 gli sfollati FOTO)
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BOLOGNA - Quando esce dalla palazzina di Sant'Agostino, una delle poche rimaste intatte dopo il sisma che ha colpito l'Emilia, le prime parole di Mario Monti sono tutte per loro, le famiglie delle vittime del terremoto. ''Il governo vi e' vicino e cerchera' di aiutarvi ad affrontare questa difficilissima situazione'', promette il presidente del Consiglio. Che poco dopo vola a Roma, dribblando l'isolata contestazione di un gruppo di persone che non gradiscono la sua visita sui luoghi del terremoto - ''vergogna'', ''buuu'', ''abbassa le tasse'' -. E presiede il Consiglio dei ministri che dichiara lo stato d'emergenza, e stanzia i primi 50 milioni di euro per questi territori che continuano a tremare. Le scosse, la piu' intensa alle 11.31 di magnitudo 3.8, non accennano a fermarsi, con i centri d'accoglienza che al terzo giorno sono ormai al limite. La paura e' grande tra quelli che, alle 4.04 di domenica mattina, sono stati svegliati dal boato che ha preceduto di pochi istanti il sisma, facendoli fuggire in strada. Ancora in pigiama, con i bambini in braccio e il cuore a mille. Un incubo che si ripete ad ogni scossa e che tiene lontano dalle case anche chi non ha subito particolari danni. ''La' dentro non ci torno, meglio restare nelle tende, almeno fino a quanto ci diranno che e' tutto finito''. E cosi' il numero degli sfollati e' salito ancora. In base ai dati resi noti alla Camera dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricala', sono 5.262. Tanti, troppi anche per l'efficiente Protezione Civile e i centri di accoglienza allestiti nei luoghi della tragedia. Al PalaReno, la palestra di Sant'Agostino trasformata in dormitorio, le brandine sono 270, una cinquantina in meno rispetto alle persone che hanno trascorso li' la notte. Molti si sono dovuti accontentare di un materassino di recupero, o dei gradini delle tribune. E la situazione potrebbe peggiorare ancora. ''I danni sono gravi'', ammette lo stesso Monti dopo essere stato di fronte ai capannoni delle fabbriche accartocciate e tra le tende del campo 'Robinson' di Finale Emilia. ''C'e' la necessita' di riattivare il tessuto industriale - sottolinea prima di rientrare a Palazzo Chigi - e di affrontare anche i danni diffusi e gravi del patrimonio culturale. Su questi fronti ci attiveremo al piu' presto''. Poche ore dopo quella dichiarazione, arrivano i primi provvedimenti: il finanziamento di 50 milioni di euro del Fondo Nazionale per la Protezione Civile, appunto, da cui attingere le risorse per i soccorsi, l'assistenza e la messa in sicurezza provvisoria dei siti pericolanti. Con la possibilita', in caso di necessita', di integrare la somma attingendo al Fondo di riserva per le spese impreviste. Il tutto senza aumentare le accise sulla benzina. Il governo, inoltre, ha iniziato l'esame di un intervento che consenta ai Comuni colpiti un allentamento del patto di stabilita' interno. E il presidente del Consiglio ha annunciato il proposito di rinviare il pagamento dell'Imu per le abitazioni e gli stabilimenti industriali che saranno dichiarati inagibili. Una boccata d'ossigeno per un territorio che, tra industria e agricoltura, e' da sempre cuore pulsante dell'economia italiana. e che si trova a fare i conti con danni per centinaia di milioni di euro. Senza contare quell'inestimabile patrimonio di beni culturali di chiese ed edifici storici che il terremoto, in pochi secondi, ha cancellato per sempre.
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