Parlamentarie Pd, le truppe di Renzi
Oltre a Scalfarotto e Gentiloni, nel listino forse Petrini e Baricco. Le sfide locali. Il vademecum del voto.
Almeno per un po' starà lontano da interviste e telecamere, come annunciato solennemente dopo la sconfitta alle primarie nazionali. Ma Matteo Renzi non ha affatto smesso di far politica. Anzi. In vista delleprimarie per i parlamentari e della compilazione delle liste del Pd che verranno presentate a metà gennaio, il sindaco di Firenze si sta spendendo molto per preparare l'ingresso dei suoi in parlamento.
LA QUOTA BLINDATA. Dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani Renzi ha ottenuto l'ingresso di almeno una ventina di suoi sostenitori nel listino bloccato, tra collaboratori e parlamentari uscenti, e pensa ad altri nomi forti della società civile da proporre per la quota blindata, sui quali però vige il più stretto riserbo.
DA REGGI A DA EMPOLI: I NOMI CERTI. Di certo, a entrare nel 10% non sottoposto al giudizio degli elettori saranno Simona Bonafè, responsabile dell'Organizzazione della squadra del sindaco durante le primarie; Giuliano Da Empoli, ex Italia futura divenuto poi uno dei principali consiglieri politici del rottamatore; Roberto Reggi, responsabile della sua campagna elettorale e - ma è ancora in forse - il costituzionalista Francesco Clementi.
LA RIVINCITA DI PAGANELLI. Della pattuglia di renziani inseriti nel listino faranno parte anche Lino Paganelli, deus ex machina delle feste democratiche - «una vita a organizzare le feste dei Ds ma che mai i Ds hanno portato in parlamento», ironizzano dallo staff del sindaco di Firenze - e l'ambientalista Ermete Realacci, entrambi schierati al fianco del rottamatore nella sfida con Bersani.
IL DILEMMA DI GENTILONI. Posti blindati, con molta probabilità, anche per i renziani Ivan Scalfarotto e Paolo Gentiloni, quest'ultimo però ancora indeciso tra la candidatura a sindaco di Roma e quella al parlamento.
Quanto alla società civile, Renzi, raccontano dal suo entourage, sta riflettendo su alcuni nomi noti da inserire nel listino. Ad Alessandro Baricco è stata chiesta la disponibilità, come pure a Carlìn Petrini e a Oscar Farinetti. Ma per ora nessuno dei tre ha sciolto la riserva.
A Firenze una corsa per tre: Erminni, Nardella, Di Giorgi
Intanto, in tutta Italia, i renziani si apprestano ad affrontare la sfida delle primarie. A cominciare dal profondo Nord, Bergamo, dove si è candidato Giorgio Gori, ex amministratore delegato di Magnolia e consigliere per la comunicazione del sindaco fiorentino.
RICHETTI CANDIDATO A MODENA.L'altro braccio destro di Renzi, Matteo Richetti, fresco di dimissioni dalla presidenza dell'Assemblea regionale dell'Emilia Romagna, gareggia invece a Modena, mentre per un altro renziano doc, il politologo Salvatore Vassallo, deputato uscente, la cui esclusione dal listino bloccato aveva suscitato numerose polemiche, la corsa al parlamento passerà da Bologna.
A Milano i renziani candidati sono Teresa Cadorna, Marco Campione, Gabriele Messina e Augusto Schieppati.
GIACHETTI CONTRO I GIOVANI TURCHI. A Roma città, dovrà vedersela invece con i bersaniani Matteo Orfini e Stefano Fassina, il renziano Roberto Giachetti, deputato uscente, salito all'onore delle cronache non solo per la sua abilità tattica nel maneggiare i regolamenti parlamentari ma anche per essersi battuto fino all'ultimo, sciopero dalla fame incluso, per la riforma della legge elettorale, poi non realizzata.
A Firenze, invece, dove è più probabile il pieno di voti per i sostenitori del sindaco, i candidati renziani sono tre: David Erminni, il vicesindaco Dario Nardella e l'assessore Rosa Maria Di Giorgi. L'altra donna forte dello staff renziano, Maria Elena Boschi, correrà invece ad Arezzo.
Nel Mezzogiorno la sfida di Mazzei e Faraone
A Sud, la partita della rottamazione si gioca soprattutto tra Napoli e Palermo.
L'APPOGGIO DI RANIERI. Nel capoluogo campano, dove il sindaco di Firenze nello scontro con Bersani ha avuto l'appoggio di alcuni esponenti della fondazione Mezzogiorno Europa, come Umberto Ranieri, uomo molto vicino al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a rappresentare i renziani ci sarà il vicepresidente della fondazione, Alfredo Mazzei. Che non ha mai fatto mistero delle sue simpatie per il giovane rottamatore e che oggi è tra i principali animatori del comitato cittadino a sostegno del primo cittadino fiorentino.
D'ANTONI A RISCHIO. In Sicilia, invece, un renziano rischia di far fuori, politicamente s'intende, un big come l'ex segretario della Cisl Sergio D'Antoni. Si tratta di Davide Faraone, che, dopo la sconfitta alle primarie per la scelta del candidato sindaco, ha deciso di puntare sul consenso conquistato sul territorio per giocare la sua nuova partita politica a Palermo. ma questa volta con ambizioni nazionali.