mercoledì 19 giugno 2013

La crescita arriva, ma lascia a piedi l’Italia

La crescita arriva, ma lascia a piedi l’Italia
di Giulio Sapelli

FINANZA/ 1. Sapelli: la crescita arriva, ma lascia a piedi l’Italia

In Europa il 2013 si prevede assai diverso dalla situazione statunitense e giapponese.
Le due nazioni paiono incamminarsi, con ritmi diversi e ostacoli di mercato
finanziario e borsistici non indifferenti, verso un seppur incerta e lenta ma sicura
ripresa. Diverso sarà il caso europeo. Come affermano con grande competenza
Michael Vaknin, Paul Eitelman e Jeff Grenberg, di JP Morgan, che continua a essere il
punto di riferimento analitico più sicuro nella prospezione di medio e lungo periodo, la
differenza sostanziale tra l’Europa e gli altri due centri dell’accumulazione mondiale
continuerà a essere spiccata.
Vi è una differenza sostanziale nelle prospettive di crescita: nel breve periodo, infatti,
si delineano timide dinamiche di miglioramento settoriale e di filiera tecnologica e di
aree di consumo, ma profondi problemi strutturali ostacolano la crescita in un
orizzonte temporale più ampio. Rispetto agli Usa, la minore crescita che ha
caratterizzato l’Europa è ascrivibile all’abbattimento dei debiti del settore privato: il
cosiddetto deleveraging, che negli Stati Uniti si è già concluso da tempo. Inoltre, e
questo è decisivo, permangono condizioni monetarie relativamente restrittive che
tengono il continente sempre e ancora sull’orlo dell’abisso monetario, sociale: la Bce
non ha fatto molto altro se non tenere in vita l’euro e nulla di più ha potuto fare.
Si continua solo a prendere tempo, ma mancano gli stimoli per una vera ripresa. Si
tratta di fasci di forze depressive che nei prossimi trimestri non subiranno grandi
modifiche: pertanto la crescita in Europa è destinata a rimanere molto contenuta, se
non assente, mentre quella statunitense sta migliorando. Molti sostengono che
l’economia è rimasta in recessione per un periodo talmente lungo che ormai una
ripresa ciclica è più che probabile, anche se solo parziale. Io continuo a essere scettico
e penso che il peggio industrialmente debba ancora arrivare.
È pur vero che appare all’orizzonte una politica fiscale meno gravosa e che gli
obiettivi ufficiali in termini di deficit sono stati posticipati di alcuni anni. Gli analisti
che ho ricordato ritengono che dalla flessione subita dall’euro, l’Europa nel complesso
emergerà dalla recessione nel secondo semestre di quest’anno.
Di recente le indagini sui consumatori e sulle imprese hanno mostrato una ripresa
rispetto ai livelli molto bassi registrati in precedenza, e anche il momentum
sequenziale dei dati quantitativi (vendite al dettaglio, vendite di automobili,
produzione industriale) ha segnato una svolta in positivo. Ma questo non investe
l’Italia, la Spagna e il Portogallo, che continuano a sprofondare.
Se si avrà un miglioramento della crescita, esso avverrà senza un vero sostegno
monetario in stile Fed e sarà difficile vedere una crescita superiore all’attuale 1% in
Europa nei prossimi 18 mesi. Quindi per l’Europa del Sud l’ora della verità si avvicina.
Ecco giungere il primo grande caldo di un’estate che può essere torrida.



M5S Trionfa il centralismo democratico..allora è il nuovo PCI!!evviva!!

M5S: Colletti, chiedo espulsione Pinna

Le motivazioni? Le chiarirò alla prima assemblea utile



(ANSA) - ROMA, 18 GIU -''Ho fatto richiesta al mio capogruppo'' di affrontare in assemblea anche la questione dell'eventuale espulsione della collega Paola Pinna. Lo dice il deputato M5S Andrea Colletti che spiega: '' ho chiesto di poter parlare con il gruppo per metterli al corrente di questo problema'' dice Colletti. Quanto al ''motivo, di questo ne voglio parlare prima in assemblea per rispetto dei colleghi e della stessa Pinna''.

Iniziamo a capire come è nato il Berlosconesimo!!

De Gregorio chiede perdono a Prodi

In una lettera parla di 'colossale errore' e annuncia un libro





(ANSA) - NAPOLI, 18 GIU - L'ex sen.Sergio De Gregorio chiede perdono a Romano Prodi per aver fatto cadere nel 2008 il governo presieduto dal Professore che si reggeva su una maggioranza assai esigua in Senato. Lo fa con una lettera, di cui ha riferito Sky Tg24 e precisa che lo fa come dovere morale da ottemperare per la decisione di essere passato dal Centrosinistra al Centrodestra.

De Gregorio parla di ''colossale errore'' e annuncia che sta scrivendo un libro dal titolo ''Operazione liberta'''.