martedì 17 febbraio 2015

Tsipras nelle mani della Lazard, la piovra del regime Ue

Tsipras nelle mani della Lazard, la piovra del regime Ue


Mentre i media tallonano Yanis Varoufakis e Alexis Tsipras, in realtà «uomini di facciata ad uso del pubblico», il vero cervello dell’evoluzione tecnocratica europea è un super-banchiere francese, che risiede a Parigi in Boulevard Hausmann. Si chiama Matthieu Pigasse, si definisce “un socialista pro-mercato” nonché un fan dello “scontro frontale”. Secondo il “Wall Street Journal”, disegnerà «il futuro finanziario dell’Europa». Ha 46 anni ed è a capo dei consulenti del governo greco, in quota alla famigerata Lazard, banca d’investimenti internazionali già implicata nella maxi-speculazione contro il popolo greco. Pigasse «è stato coinvolto in alcune delle più importanti ristrutturazioni del debito sovrano in questi ultimi dieci anni», rivela Deborah Zandstra, socia di un team di avvocati che lavorano al dipartimento del debito sovrano della “Clifford Chance Llp”. La Lazard è una società di consulenza e gestione patrimoniale di New York, nata nel 2005. Il suo business: consulenze ai governi. Lazard è stata anche molto attiva in Africa, dove ha dato consulenze a Egitto, Mauritania, Congo, Gabon e Costa d’Avorio. L’anno scorso ha “aiutato” l’Etiopia ad emettere il suo primo miliardo di dollari di prestito in obbligazioni sovrane: un cappio attorno al collo del paese africano.
Un business da capogiro, scrive “Zero Hedge” in un post tradotto da “Come Don Chisciotte”: già nel 2012, la Grecia ha versato a Lazard  28,5 milioni dollari per la consulenza degli ultimi due anni. Perché scegliere proprio Lazard anziché una delle altre Mattieu Pigasse (Lazard), super-consulente di Tsiprasboutique delle ristrutturazioni del debito? «La risposta: molti paesi non dispongono di elementi sufficienti per prendere le decisioni necessarie a negoziare il proprio debito basandosi solo sulle informazioni interne». In altre parole, anche il governo Tsipras sarebbe “ostaggio” dei tecno-bankster. Francis Fitzherbert-Brockholes, un esperto di ristrutturazioni del debito presso lo studio legale “White & Case”, dice che alcuni governi – loro clienti – potrebbero preferire Lazard «perché non negozia debito pubblico» e lascia trapelare «una percezione di assenza di conflitto di interessi». Tecnici che sembrano neutrali, ma in realtà lavorano per la speculazione internazionale a scapito degli Stati. Lazard ha quindi un’immagine diversa da quella della Rothschild, altra super-banca “indipendente”, che però ha lavorato per Cipro durante la sua crisi del debito e ha “aiutato” il Portogallo a ricapitalizzare il suo sistema bancario.
«Mentre il background accademico di Pigasse non è niente di speciale – scrive “Zero Hedge” – è invece notevole che uno dei suoi colleghi di lavoro non sia altro che l’ex capo del Fmi ed ex candidato alle presidenziali francesi, caduto in disgrazia: Dsk», Dominique Strauss-Kahn. «Pigasse si è laureato in Francia alla Ena, una prestigiosa scuola per l’amministrazione che ha formato molti dei migliori funzionari del paese». Alla fine del 1990, ha lavorato al ministero delle finanze francese proprio sotto la direzione di Strauss-Kahn. «E’ entrato nella Lazard nel 2002 e si è guadagnato una reputazione di forte negoziatore dopo aver lavorato su una serie di affari molto grossi, compresa la fusione da 38 miliardi di dollari tra i giganti delle “utilities” Suez e Gaz de France». Curiosamente, aggiunge “Zero Hedge”, in questo ultimo specifico incarico greco, «non solo sarà in sintonia monetaria con il suo cliente», ma Pigasse condividerà – per così dire – anche «i legami ideologici», visto che «il banchiere è un socialista devoto», cioè aderisce al gruppo che più di ogni altro ha lavorato per costruire il regime oligarchico di Bruxelles e dell’Eurozona. Per inciso, Pigasse è anche comproprietario di “Le Monde”, che “Zero Hedge” definisce «quotidiano di sinistra».

Anche i Ricchi Piangono:Foggia: furto caveau Unicredit di Corso Vittorio Emanuele

Foggia: furto caveau Unicredit di Corso Vittorio Emanuele
Foggia: furto caveau Unicredit di Corso Vittorio Emanuele
Colpo da professionisti al caveau dell'Unicredit: svaligiate 300 cassette di sicurezza

Foggia: furto caveau Unicredit di Corso Vittorio Emanuele
Colpo da professionisti al caveau 
dell'Unicredit: svaligiate 300 cassette di 
sicurezza

Foto R. D'Agostino


Foggia: furto caveau Unicredit di Corso Vittorio Emanuele
Trecento cassette di sicurezza svaligiate per un bottino non ancora quantificato, ma certamente ingente. Sono questi gli unici elementi al momento nelle mani degli agenti di polizia che stanno indagando in merito al “misterioso” furto messo a segno all’interno del caveau della filiale Unicredit di corso Vittorio Emanuele, a Foggia.
Ad accorgersi dell’avvenuto furto sono stati, nella tarda mattinata di oggi, gli stessi dipendenti dell’istituto di credito. La banca aveva riaperto gli sportelli al pubblico questa mattina, dopo la consueta chiusura nel fine settimana, quindi il furto potrebbe essere avvenuto anche due giorni fa. Nessun segno di effrazione, però, è stato riscontrato dagli agenti della polizia scientifica, il che vuol dire che i malviventi hanno potuto contare su strumentazioni sofisticate e professionalità criminali elevate.
La polizia ha accertato che i ladri hanno svuotato quasi tutte le 300 cassette di sicurezza della banca contenenti documenti sensibili, ma anche denaro e preziosi. Al momento, non è possibile procedere ad un stima compiuta dell’ammontare del colpo perché il contenuto delle cassette di sicurezza è noto solo ai titolari delle stesse. Bisognerà quindi attendere che i proprietari, probabilmente domani, si recheranno in banca per rendersi conto di eventuali ammanchi.
Sul posto sono giunti gli agenti della squadra mobile di Foggia, della sezione volanti e della scientifica che non escludono che i ladri - almeno quattro - possano essere entrati dall'ingresso principale, utilizzando copie delle chiavi. Da un primo esame dei filmati del sistema di videosorveglianza della banca, non sarebbero emersi elementi utili alle indagini. Non è la prima volta che a Foggia si registrano furti di questo tipo.
L’ultimo in ordine di tempo risale al marzo del 2012 quando un commando ben organizzato svaligiò il caveau della filiale foggiana del Banco di Napoli del gruppo Intesa San Paolo. Anche allora nessun segno di effrazione riscontrato, nessun foro praticato nei muri, nessuna traccia lasciata nel cuore d’acciaio - blindatissimo - della filiale di piazza Puglia. In quell’occasione, delle 400 cassette di sicurezza, solo 141 furono aperte e saccheggiate dai rapinatori che “sciolsero” le serrature con sostanze acide, altamente corrosive.


Potrebbe interessarti:http://www.foggiatoday.it/cronaca/furto-caveau-banca-unicredit-foggia.html
Seguici su Facebook:http://www.facebook.com/FoggiaToday


Potrebbe interessarti:http://www.foggiatoday.it/cronaca/furto-caveau-banca-unicredit-foggia.html
Seguici su Facebook:http://www.facebook.com/FoggiaToday