Economia
Stop sindacati sulla cigs. Imprese pessimiste
Fornero: sussidi ma stop a cassa integrazione straordinaria
18 febbraio, 16:20
ROMA - E' scontro tra il Governo e i sindacati sull'ipotesi di abolire la cassa integrazione straordinaria per sostituirla con un sussidio di disoccupazione. L'obiettivo del Governo è di mettere in campo una revisione profonda del sistema degli ammortizzatori sostituendo una situazione di grande segmentazione (con differenze in caso di crisi tra lavoratori di aziende grandi e piccole, tra licenziamenti collettivi ed individuali ecc) con un sistema più omogeneo e una platea di beneficiari più ampia.
Lo strumento più a rischio eliminazione (anche se comunque non prima dell'anno prossimo avendo Fornero assicurato a sindacati e imprese il mantenimento degli attuali ammortizzatori per almeno 18 mesi) è la cassa integrazione straordinaria, spesso utilizzata per tenere legati i lavoratori alle imprese anche quando non c'é possibilità di reinserimento in azienda. L'obiettivo del Governo è limitare la cassa ai casi di difficoltà temporanea nei quali quindi è possibile per il lavoratore rientrare in azienda.
Ma le affermazioni del ministro Fornero sulla possibilità che il sussidio di disoccupazione sostituisca nel futuro (comunque non immediato) la cassa straordinaria non sono piaciute ai sindacati che già all'inizio del confronto con il Governo sulla riforma del mercato del lavoro avevano espresso su questa materia le proprie perplessità. "La Cisl - ha detto il numero uno del sindacato Raffaele Bonanni - è contraria all'ipotesi di cancellazione della cassa integrazione straordinaria e la sostituzione con un sussidio di disoccupazione. Il ministro sa che vogliamo confermare il sistema degli ammortizzatori esistenti".
"In una stagione difficile - ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso - è prioritario mantenere gli ammortizzatori che abbiamo. Sull'ammortizzatore universale serve che il governo decida quali risorse rendere disponibili perché sia finanziato altrimenti è solo una riduzione delle tutele e non un ampliamento". E una bocciatura netta arriva anche dal numero uno della Fiom-Cgil, Maurizio Landini. "Sostituire la cigs con l'indennità di disoccupazione - ha detto - è come aprire ai licenziamenti collettivi di fronte alle riorganizzazioni aziendali. Da sempre la cigs è stata lo strumento che ha impedito i licenziamenti di massa".
"Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero - ha detto il leader Uil, Luigi Angeletti - aveva già affermato che la cigs sarebbe stato il principale strumento per affrontare questo periodo di crisi. Se ne parlerà nell'incontro di lunedì". "L'abolizione della cassa integrazione straordinaria si potrebbe accettare nella teoria - ha detto il numero uno Ugl, Giovanni Centrella - ma non nella realtà, che ci obbliga a contrastare una crisi senza precedenti e senza risorse da parte del governo".
Proprio oggi la Cgil ha rielaborato i dati di gennaio sulla cassa integrazione affermando che il calo del mese di fatto è in segnale di una "progressiva transizione verso la disoccupazione". A gennaio erano in cassa l'equivalente di 312.000 lavoratori con una perdita media in busta paga di 675 euro.