mercoledì 23 gennaio 2013
Perche' Votare Grillo,Bersani dove eri quando Monti con l'imu ha aiutao MPS??Mps:Della Vedova,Pd ha responsabilita' La sinistra ha governato Siena e la Fondazione bancaria
Mps:Della Vedova,Pd ha responsabilita'
La sinistra ha governato Siena e la Fondazione bancaria
(ANSA) - ROMA, 23 GEN - ''La responsabilita' e' dell'azionista politico che ha gestito la fondazione che controlla il Monte dei Paschi. Ed e' una responsabilita' politica che devono assumersi pienamente e pubblicamente Pds, Ds e Pd: la sinistra che ha governato Siena e la Fondazione, determinando la gestione fallimentare della banca''.Lo afferma ai microfoni di Radio Radicale Benedetto Della Vedova, candidato al Senato in Lombardia nella lista Con Monti per l'Italia.
Mps:Tremonti,stupisce silenzio Draghi Tweet ex ministro economia dopo le dimissioni di Mussari
Mps:Tremonti,stupisce silenzio Draghi
Tweet ex ministro economia dopo le dimissioni di Mussari
(ANSA) - ROMA, 23 GEN - ''Date consuetudine scrivere 'lettere apostoliche' e vecchia vasta competenza derivati, stupisce mancata 'lettera vigilanza' Draghi a Siena''. Questo il testo del tweet postato oggi da Giulio Tremonti, leader della Lista Lavoro e Liberta' che si presenta alle prossime elezioni politiche.
In manette Pm di Roma, scambio sesso-favori
In manette Pm di Roma, scambio sesso-favori
Incontri a luci rosse nel suo ufficio in Procura. Al pubblico ministero Roberto Staffa contestati concussione, corruzione, rivelazione di segreti d'uffcio
ROMA - Il pubblico ministero di Roma Roberto Staffa è stato arrestato dai carabinieri con le accuse di concussione, corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio. I reati contestati sarebbero legati a favori fatti dal magistrato in cambio di sesso. L'ordinanza è stata emessa dal gip di Perugia su richiesta della procura. Staffa avrebbe anche consumato alcuni dei rapporti sessuali, oggetto di scambi di favori, nel suo ufficio di piazzale Clodio. Questa una delle accuse che sono rivolte al pm stamani arrestato dai carabinieri. Secondo quanto si è appreso alcuni incontri a luci rosse sarebbero avvenuti proprio nella stanza di Staffa al quarto piano della palazzina B della Procura di Roma.
Gli accertamenti della magistratura umbra sono partiti proprio da una segnalazione della procura di Roma circa comportamenti anomali di Staffa. Il pm, recentemente, non era stato riconfermato nel pool della Direzione distrettuale antimafia. Sconcerto a piazzale Clodio alla notizia dell'esecuzione della misura cautelare.
CONDANNO' MANIERO, A P.CLODIO DA 15 ANNI FACEVA PARTE DELLA DDA E' in servizio alla procura di Roma da quindici anni il pm Roberto Staffa, 55 anni napoletano, giunto da Venezia dove aveva ricoperto il ruolo di presidente di corte d’Assise. In questa veste il magistrato condanno’ nel 1997 a 19 anni di carcere l'ex boss della banda del Brenta, Felice Maniero, accusato di 9 omicidi e processo’ i componenti del gruppo dei "Serenissimi" protagonista di un clamoroso assalto al campanile di piazza San Marco la notte tra l’8 e il 9 maggio del 1997. A Roma e’ stato il titolare dell'inchiesta sugli aborti clandestini avvenuti presso la clinica capitolina Villa Gina che culmino’ con vari arresti tra cui quello del professor Ilio Spallone. Staffa ha fatto parte del pool dei magistrati che si occupano dei reati sulla persona e di violazione delle legge sugli stupefacenti, come magistrato della Dda. Nella sua esperienza di pubblico ministero a piazzale Clodio, il magistrato si è occupato anche per un breve periodo dell'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Il magistrato è conosciuto anche per la sua passione per la musica al punto da far parte di un gruppo, i Dura Lex, in cui suonavano anche altri magistrati e avvocati.
Atterraggio emergenza Ryanair a Genova Paura per i 93 passeggeri a bordo, e' atterrato regolarmente
Atterraggio emergenza Ryanair a Genova
Paura per i 93 passeggeri a bordo, e' atterrato regolarmente
(ANSA) - GENOVA, 23 GEN - Un volo della Ryanair proveniente da Valencia, in Spagna, e diretto a Bergamo, e' stato costretto ad un atterraggio di emergenza a Genova. Il velivolo, con a bordo 93 passeggeri, avrebbe avuto alcuni problemi di pressurizzazione. Il traffico aereo dello scalo genovese e' stato fermato per permettere al velivolo di atterrare in tutta sicurezza. La manovra e' stata effettuata senza nessun tipo di problema. Sulla pista erano pronti ad intervenire mezzi dei vigili del fuoco e del 118.(ANSA).
A Noi chi ci paga per la spending review che è stata fatta per aiutare MPS??Mps: Ente valuta azione responsabilita'
Mps: Ente valuta azione responsabilita'
Si attende esame Cda su danni provocati da scandalo derivati
(ANSA) - MILANO, 23 GEN - La Fondazione Montepaschi di Siena presieduta da Gabriello Mancini valutera' un'eventuale azione di responsabilita' ai danni della precedente gestione per lo scandalo derivati che ha travolto l'istituto. E' quanto si apprende da fonti vicine all'ente, primo azionista della banca senese. In particolare, l'azione verra' valutata non appena saranno disponibili tutti gli elementi e la dinamica dei fatti nonche' l'effettivo impatto sui conti della banca, viene precisato
Per protesta contro il mancato pagamento degli stipendi Cina: operai ballano Gangnam style
Cina: operai ballano Gangnam style
Per protesta contro il mancato pagamento degli stipendi
(ANSA) - SHANGHAI, 23 GEN - Un gruppo di operai, anche non piu' giovani, ha ballato per strada il Gangnam Style per attirare l'attenzione dei media sui problemi della loro azienda e per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi. Cosi', anziche' marciare e urlare slogan, i dipendenti di un'azienda edile di Wuhan hanno deciso di effettuare una inusuale e pacifica forma di protesta contro il capo della loro azienda, debitore, a loro dire, di grosse somme di denaro verso gli operai e le loro famiglie.
Russia, da dicembre piu' di 200 morti per gelo E' salito a 207, di cui 18 nelle ultime 24 ore, il numero delle vittime di ipotermia e congelamento
Russia, da dicembre piu' di 200 morti per gelo
E' salito a 207, di cui 18 nelle ultime 24 ore, il numero delle vittime di ipotermia e congelamento
KIEV – E' salito a 207, di cui 18 nelle ultime 24 ore, il numero delle persone morte per ipotermia e congelamento in Russia dall'inizio dell'inverno. Tra loro c'è anche un bambino. Lo fa sapere l'agenzia Interfax citando una fonte medica.
Le regioni più colpite sono quelle di Tiumen e Celiabinsk, nella zona degli Urali, dove il gelo ha ucciso rispettivamente 41 e 37 persone e l'Altai, in Siberia, con 24 vittime.
Fréjus, Tir sui treni: cade l’ultimo alibi per la Torino-Lione
Fréjus, Tir sui treni: cade l’ultimo alibi per la Torino-Lione
La Torino-Lione? Ormai definitivamente inutile. Lo “ammette” anche Rfi, la società delle Ferrovie dello Stato cui compete la gestione della rete ferroviaria: l’attuale traforo internazionale del Fréjus, che già collega Italia e Francialungo la ferrovia Torino-Modane che attraversa la valle di Susa, è in grado di accogliere anche maxi-convogli, persino i più ingombranti in circolazione in Europa. «La certezza – dichiara Tino Balduzzi, attivista No-Tav intervistato da Alessandra Fava per il newsmagazine “Manifestiamo” – viene da un documento di Rfi, scoperto durante una ricerca sui carri Modalohr». Il documento “svela” l’esatta capacità del vecchio tunnel, recentemente “limato”, e dimostra che le limitazioni che impedivano di caricare su treno i camion standard, alti 4 metri, non ci sono più». Via libera, dunque, alla decantata “autostrada ferroviaria”: cade l’alibi secondo il quale sarebbe necessario un nuovo super-traforo.
Si tratta di appena 44 centimetri di altezza, ma bastano a cambiare la classificazione della linea, ora perfettamente idonea al trasporto su rotaia dei mezzi stradali più pesanti: «La notizia suimedia è passata in sordina o non è passata affatto, ma ora l’Afa, la società che effettua il servizio di “autostrada viaggiante” tra Orbassano ed Aiton, fornisce un servizio simile a quello disponibile nei tratti Novara-Sempione-Loetschberg-Freiburg e Trento-Brennero-Regensburg, fino ad ora sbandierato dai Sì-Tav come l’obiettivo da raggiungere». Il risultato è frutto anche di un progresso tecnologico, continua Balduzzi: l’utilizzo dei recenti carri francesi Modalohr, che sfruttano meglio lo spazio in altezza guadagnando circa 16 centimetri rispetto ai carri utilizzati da svizzeri ed austriaci per effettuare lo stesso tipo di servizio. «Un’ulteriore dimostrazione che investire in tecnologia paga, sicuramente di più che fare dei buchi nelle montagne».
«Volendo diminuire la pressione del trasporto merci sulle loro strade – spiega Balduzzi – svizzeri e austriaci caricano su treni speciali i camion che arrivano ad un loro confine, ad esempio quello tedesco, e li trasportano fino al confine opposto, nell’esempio quello italiano. Ma alla fine del viaggio, a Novara o a Trento, quei camion vengono rimessi sull’asfalto, andando ad intasare le autostrade italiane». Quella che l’Europa considera una prassi virtuosa fa sì che un camion che va da Amburgo a Bari percorra su ferrovia meno di 500 chilometri su un totale di 2000. Per contro, una “cassa mobile” caricata ad Amburgo arriva fino a Bari percorrendo l’intero tragitto su treno, sulle ferrovie che ci sono, senza dover costruire nuovi tunnel e risolvendo con minor impatto ambientale il problema di svizzeri ed austriaci. «Questo semplice confronto è sufficiente a ribaltare l’accusa di favorire il trasporto stradale che i Sì-Tav fanno ai No-Tav».
Problema: la lobby degli autotrasportatori in Europa è fortissima, in grado di bloccare un continente con una serrata. «La Tav conviene a loro, alla lobby dei costruttori e a chi si occupa di movimento terra», continua Balduzzi. «Preoccupa il fatto che importanti politici italiani favorevoli alla cosiddetta Tav siano in qualche modo legati, ad esempio, al gruppo Gavio che si occupa di autotrasporto e, attraverso Impregilo, di costruzioni. E preoccupa ancora di più il fatto che il deposito in cave di pianura di molti milioni di metri cubi di terra da scavo provenienti dai tunnel della Tav rappresentino un’occasione d’oro per chi ha dei rifiuti da smaltire illegalmente», nel silenzio generale dei grandi media. L’Europa, aggiunge Balduzzi, dovrebbe correggere l’errore di fondo: alta velocità per i passeggeri e alta capacità per le merci sono tecnicamente incompatibili. «Troppa la differenza di velocità , troppa diversità nelle destinazioni, troppo pesanti i treni merci per linee costruite per i 300 chilometri orari».
Inutile girarci attorno: tutto il protocollo Tav deriva dall’influenza delle grandi lobby economiche sulla politica, fino al paradosso della valle di Susa, dove per la Torino-Lione si cercano disperatamente di adattare al traffico merci i succulenti progetti nati per il trasporto passeggeri e non più giustificati dagli scarsissimi volumi del traffico merci Italia-Francia. «L’Europa deve spostare i finanziamenti dal trasporto stradale a quello ferroviario», conclude Balduzzi, che invoca opere intelligenti e non inutilmente devastanti come la Torino-Lione. «In un’Europa dove quasi sempre le aziende distano troppi chilometri dal centro intermodale più vicino, le infrastrutture che servono non sono tunnel, ma strumenti e luoghi in grado di rendere più rapido e meno costoso il trasbordo delle merci tra strada a ferrovia». In questo scenario, «dichiararsi Sì-Tav pretendendo di essere a favore del trasporto merci in ferrovia è solo più un atto di fede, buono solo per i politici meno informati».
Fiscal Compact ,Sta arrivando l’inferno, ma i candidati non lo vedono
Fiscal Compact ,Sta arrivando l’inferno, ma i candidati non lo vedono
Sull’Italia sta per scatenarsi l’inferno, ma nessuno lo dice chiaro e tondo: sia i politici che i grandi media non hanno ancora spiegato cosa significano, in concreto, il Fiscal Compact e il pareggio di bilancio. Tagli sanguinosi: 40 miliardi di euro all’anno, per vent’anni. Traduce Luciano Gallino: vuol dire ridurre in miseria due o tre generazioni di italiani, e retrocedere la nostra economia in sedie D. E tutto questo, aggiunge Giorgio Cremaschi, sulla base di miseri calcoli tragicamente errati: la Merkel, Draghi e Monti hanno inaugurato le micidiali politiche di rigore credendo che un punto di taglio del deficit pubblico avrebbe ridotto la crescita di mezzo punto. Tutto sbagliato: un punto di tagli produce un mezzo di danno economico, cioè tre volte le previsioni. A dirlo non è Cremaschi, ma il capo economista del Fondo Monetario Internazionale, come riporta il “Sole 24 Ore”.
Tecnocrati incapaci, oltre che spietati: «Hanno sbagliato i conti – dice Cremaschi – e la politica di austerità che hanno consapevolmente deciso ha prodotto disoccupazione e povertà tre volte di più di quanto avevano pensato di farci pagare». Ecco spiegata la dismisura della spirale recessiva, sempre più pesante e senza soluzioni, che sta dilagando in Europa. «In concreto – scrive Cremaschi su “Micromega” – questo vuol dire che il pareggio di bilancio come obbligo costituzionale, votato anche da Lega e Idv», comporta un’austerity «non più economicamente e socialmente sostenibile», perché il patto fiscale europeo ci obbliga a dimezzare il debito pubblico in appena vent’anni. E’ l’orrore sociale del Fiscal Compact, di cui i media prefriscono parlare il meno possibile, «con buona pace della politica di unità nazionale che ha deliberato queste scelte e dello stesso Presidente della Repubblica che le ha auspicate e benedette».
Scelte sciagurate, che secondo Cremaschi «vanno concretamente e rapidamente messe in discussione, cioè revocate», perché per rimediare a danni epocali «sarà necessaria una politica economica di segno opposto a quella sinora attuata». Una nuova politica democratica, «che come prima misura decida di rompere il tabù liberista che domina il nostro continente». E’ il tabù del debito e del pareggio di bilancio, spauracchio «che invece viene messo in discussione nel resto del mondo, dagli Stati Uniti al Giappone alla Cina all’America latina», dove peraltro le economie si basano su moneta sovrana, senza cioè il ricatto di una valuta “straniera” come l’euro. Parliamoci chiaro, insiste Cremaschi: «Per affrontare la crisi e il suo primo effetto, la disoccupazione di massa, bisogna spendere soldi pubblici», come fa Obama, «senza timore di avere un bilancio in deficit». E dunque: «In Italia e in Europa deve saltare tutto il sistema di patti, accordi e regole che promuovono e disciplinano l’austerità ».
In Italia invece il confronto elettorale parla d’altro, aggiunge Cremaschi, anche se la campagna elettorale si fonda sulle promesse più varie. «Monti evidentemente non può certo smentire sé stesso, Berlusconi è sicuramente capace di farlo ma proprio per questo non ha alcuna credibilità ». E Bersani? «Nel proprio programma elettorale ha scritto che si impegna a rispettare tutti gli impegni assunti e lo ribadisce in continuazione per rassicurare l’Europa e lo spread». Ma se si allarga l’orizzonte, il risultato non cambia: «Anche chi si oppone a questi tre leader e ai loro schieramenti non affronta davvero questi temi, e in ogni caso non li mette al centro della propria propaganda». Grillo, per esempio: «A volte ne parla, ma poi al centro di tutto mette la lotta al sistema dei partiti». E Ingroia? Lui pure ne fa accenno, «ma ben dopo i temi della legalità che gli sono più cari». Così, nel confronto sulla politica economica «trionfano i “ma anche” di veltroniana memoria».Coniugare austerità e crescita, rigore con equità ? «Sono formulette abusate, che non vogliono dire un bel nulla».
La crisi economica mondiale, aggiunge Cremaschi, si è alimentata pochi anni fa dalla esplosione della bolla finanziaria. In Italia, la crisi politica è letteralmente assorbita in una bolla mediatica, che sta gonfiando queste elezioni presentando uno scontro tanto più aspro quanto più si allontana dalle decisioni vere da assumere. «Prima o poi la bolla mediatica scoppierà come è successo per i quella dei derivati», dice Cremaschi. E allora, «il peso delle decisioni non prese e nemmeno discusse davvero si abbatterà su di noi con il perdurare della crisi». Ci sono le elezioni a febbraio? Bene. Non resta che «pretendere da chi si candida» di chiarire un punto fondamentale: «Dica con chiarezza se vuol mantenere o mettere in discussione pareggio di bilancio e Fiscal Compact: è su questo che ci si divide in Europa alle elezioni e sarebbe ora che accadesse anche da noi, nonostante la bolla mediatica».
Perchè Votare Grillo,secondo voi se i candidati devono pagare l'elezione ,dopo cosa faranno per rientrare dei soldi versati??Ruberanno ancora
Pd come il Pdl: tassa agli eletti
Il partito di Bersani fissa la buonaentrata: 20-30 mila euro dai candidati.
Il Partito democratico come il Popolo della libertà . Se il partito di Silvio Berlusconi ha deciso di sfruttare le elezioni del 24 e 25 febbraio per rimettere a posto i conti del Pdl, chiedendo ai candidati gli arretrati dovuti e imponendo una 'tassa' da 25 milaper tutti coloro che sono stati piazzati nelle zone blindate delle liste, Pier Luigi Bersani non è stato da meno.
Vista la stretta al finanziamento pubblico, il leader del centrosinistra si è appellato ai candidati per un aiutino. E la richiesta è simile a quella di Berlusconi: un obolo da «20-30 mila euro per gli eletti», come hanno confermato due deputati ricandidati. Anche se poi hanno corretto il tiro: «Non ci sono troppi mal di pancia», hanno riferito al quotidiano La Stampa, «la quota di ognuno di deciderà localmente». Ma dove finiscono i soldi? «Ai comitati sul territorio». Anche Bersani è stato chiaro: «Ãˆ vero, chiediamo un contributo».
NIENTE TASSA PER I PIÙ GIOVANI. Esclusi dalla 'tassa' i freschi di nomina, così come i più giovani cui si prevede possa essere chiesto meno rispetto a chi ha altre disponibilità . E a confermarlo è stato lo stesso segretario del Pd: «Abbiamo ragazzi di 25 anni che hanno vinto le primarie e non a loro che chiediamo certe cifre».
BUONAENTRATA ANCHE NEL 2008. Tuttavia la 'buonaentrata' in realtà non è una novità . Almeno per i parlamentari democratici. Anche nel 2008 fu fissata una cifra da versare al partito subito dopo l'elezione, solo che all'epoca la decisione passò in sordina.
La ragione sta nella scelta del Pd di inaugurare una campagna elettorale low cost, anche perché le logiche del Porcellum non obbligano i candidati a lavorare sul territorio per cercare i consensi, visto che il voto è assegnato alla lista e si è eletti in ordine di candidatura.
27 gennaio, Giorno della Memoria all’Espace Populaire
27 gennaio, Giorno della Memoria all’Espace Populaire
Domenica 27 – Giorno della Memoria – a partire dalle ore 17, all’Espace Populaire di Aosta, parteciperò all’iniziativa proposta da Collettivamente Memoria e DORA(Donne In Valle d’Aosta) a testimonianza della deportazione femminile.
Saranno letti diversi brani, da «Le donne di Ravensbrück» a «Donne contro il mostro» in una staffetta di lettura a proposta libera.
L’incontro è dedicato a Ida Désandré, ex deportata politica, e a tutte le donne deportate nei campi di sterminio.
Naturalmente, tutt* sono invitat* a partecipare.
>>> Leggi il programma completo di Collettivamente Memoria all’indirizzohttp://silviaberruto.wordpress.com/2013/01/20/collettivamente-memoria-2013/.
This entry was posted in espace populaire, Guerra, Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura) and taggedCollettivamente Memoria 2013, domenica 27 gennaio 2013, DORA (donne in Valle d'Aosta), Espace Po. Bookmark thepermalink.
Monti, dopo lo scandalo MPS,come facciamo a crederti??sfiducia in capacita' di governo Bersani-Vendola Priorita' legge elettorale e taglio parlamentari, no manovra
Monti, sfiducia in capacita' di governo Bersani-Vendola
Priorita' legge elettorale e taglio parlamentari, no manovra
"Ho una profonda sfiducia nella capacità della coalizione guidata da Berlusconi e della coalizione di Bersani di governare l'Italia": così Mario Monti a Ballarò. "Non ho la capacità di Bersani di immaginare di poter svolgere una attività di governo con Vendola e Camusso", ha aggiunto Monti rispondendo a Floris.
"Non credo mi troverò a governare con Vendola": così Mario Monti a Ballarò. "La coalizione di cui faccio parte, che spero avrà successo elettorale - ha aggiunto - parteciperà a governi solo se questi avranno un chiaro orientamento riformatore e per ora Vendola non mi sembra risponda a requisiti di cui lavoratori e disoccupati hanno bisogno per un rilancio dell'Italia".
"No, non serve una manovra di aggiustamento": così Mario Monti a Ballarò.
"Non ho la capacità di convinta ma non convincente manipolazione della realtà di Berlusconi": così Mario Monti a Ballarò. "Se Berlusconi vince tanto di cappello - ha aggiunto - ma il disastro siamo noi italiani...".
MONTI: ITALIA SALVA? DIPENDE DAL VOTO - L'Italia è finalmente salva dalla crisi finanziaria? "Dipende da cosa succederà alle elezioni". Risponde così Mario Monti, ospite di '28 minuti' su RadioDue. "Ho pensato che sarebbe un peccato se politica tradizionale tornasse a prevalere", dopo la "responsabilità condivisa" degli ultimi tempi, ha detto Monti, ospite di Barbara Palombelli.
"Apprezzo gli sforzi del Pd e Berlusconi ha torto nel dire che c'è un pericolo comunista", anche se "il Pd ha una storia comunista, dalla quale si è andato affrancando" ad esempio sostenendo l'Ue dopo. Monti ha ricordato che la "rivoluzione liberale di Berlusconi non è né rivoluzionaria, né liberale".
Eugenio Scalfari e Massimo D'Alema sono "personalità che stimo e mi sono amiche', ma "la stima non mi porta a considerarli minimamente in grado di valutare la mia moralità ", ha sottolineato il Professore.
FT IRROMPE SUL VOTO E BOCCIA MONTI. L'IRA DEL PROF: 'CON PARTITI NO RIFORME' - L'editoriale del Financial Times che ha bocciato Monti premier ha scatenato la polemica in Italia. E lo stesso Mario Monti, al Tg2, polemizza con l'autore dell'editoriale del Ft: ''Non me l'aspettavo dal Financial Time ma da Wolfgang Munchau si', uno specifico editorialista che ha una vecchia polemica con Merkel e vorrebbe che tutti dessero colpi d'ariete per far saltare l'eurozona''. ''Senza il nostro risanamento in tempi cosi' brevi e la nostra azione di spinta per lo scudo anti-spread anche la Bce non avrebbe potuto fare il molto che poi ha fatto'', sottolinea il premier.
"Ieri è stato un passaggio faticoso ma doveroso per l'Italia perché per dare lavoro ai giovani servono riforme molto incisive che nell'ultimo anno ho constatato che possono essere avviate ma non portate fino in fondo con i partiti e i loro apparati", afferma Monti nell'intervista al Tg2.
"Ciò che questo governo ha fatto per far calare l'inflazione e creare più posti di lavoro è senza precedenti in un periodo di tempo così breve e senza una maggioranza vera in Parlamento". Lo scrive Mario Monti in una lettera al Financial Time, in risposta all'editoriale. Il governo ha fatto molto, ma "il lavoro non è finito e potrebbe facilmente essere vanificato. E' per questo che sono entrato nell'arena politica, per raccogliere il sostegno delle forze vibranti della società - e sono tante! - che vogliono che il Paese cresca attraverso il cambiamento, il merito e il rispetto della legge".
Mario Monti e Pier Luigi Bersani "devono sfruttare il voto del mese prossimo per portare avanti l'idea di un nuovo inizio. Ciò permetterà agli elettori di fare scelte reali sul futuro dell'Italia". Lo scrive il Financial Times in un nuovo editoriale apparso stasera on-line dopo l'articolo critico verso il premier firmato da Wolfgang Munchau.
Ci hanno fatto credere che era un bene della comunita' aiutare le banche!Ora chi aiuta noi dopo la truffa??
Giuseppe Mussari si Dimette dall’ABI per lo Scandalo Sui Derivati in MPS
Giuseppe Mussari, cinquant’anni e capelli grigi al vento, vicino a Comunione e Liberazione, ma soprattutto presidente dell’Associazione Bancaria Italiana dal 15 luglio 2010 si è dimesso questa sera.
Le sue dimissioni sono state affidate a una lettera inviata al Vice Presidente Vicario dell’ABI Camillo Vanesio e in cui scrive “Ritengo di dover rassegnare con effetto immediato e in maniera irrevocabile le dimissioni da presidente dell’Associazione bancaria italiana. Assumo questa decisione convinto di aver sempre operato nel rispetto del nostro ordinamento ma nello stesso tempo, deciso a non recare alcun nocumento, anche indiretto all’associazione”.
Poi in relazione a quanto è accaduto nelle ultime ore specifica “In questi tre anni ho cercato di servire l’associazione mettendo a disposizione tutte le energie fisiche e intellettuali di cui disponevo, usufruendo dell’insostituibile contributo della direzione di tutti i dipendenti dell’associazione”.
Le dimissioni di Mussari sono legate alle vicende della Banca Monte dei Paschi di Siena. La banca negli ultimi tempi aveva subito una crisi fortissima, in parte legata alla cattiva gestione.
Giuseppe Mussari che di lavoro aveva finora fatto l’avvocato si lancia, o meglio viene catapultato nel mondo della finanza nel 2001 quando diventa Presidente della Fondazione Banca Monte dei Paschi di Siena e nel 2006 viene nominato Presidente della MPS.
Mussari era balzato agli onori della cronaca e all’attenzione della magistratura per il duro braccio di ferro che aveva sostenuto per l’acquisizione della Antonveneta contesa tra la Popolare di Lodi e gli olandesi della ABN e successivamente gli spagnoli della Santander. Per dovere di cronaca occorre precisare che la Santader in Italia era guidata da Ettore Gotti Tedeschi passato allo IOR nel 2009 e sfiduciato nel maggio del 2012 dal Cosinglio di Sovrintendenza dello IOR per non avere svolto funzioni di primaria importanza nel suo ufficio.
Alla fine nella scalata all’Antonveneta vinse Mussari che se l’aggiudicò per 10,3 miliardi di euro. Grazie a questa operazione l’MPS divenne la terza banca italiana con 3000 sportelli sul territorio.
Nonostante l’operazione sia stata venduta come un successo, lo sforzo per l’MPS fu molto impegnativo e l’immediato subentro della crisi mise in forte difficoltà il gruppo, nonostante Mussari sostenne di aver sborsato un prezzo equo per l’acquisizione.
Tale operazione fece sorgere non pochi sospetti dal monetato che MPS aveva pagato per l’Antonveneta una somma equivalente a circa 20 volte i ricavi ovvero il doppio della media stimata di mercato.
Da quel momento in poi, le successive ristrutturazioni non furono sufficienti e nel 2009 per risollevare le sorti della Banca, i dirigenti decisero di affidarsi allo strumento dei derivati. Nonostante gli aumenti di capitale e nonostante i ritocchini sul bilancio neppure il subentro di Profumo riuscì a salvare la banca che per evitare la bancarotta dovette ricorrere all’aiuto dello Stato che sovvenzionò MPS per 3,9 miliardi di euro.
Contrariamente a quanto sostenuto da Mussari, occorre rilevare che l’acquisizione di Antonveneta era risultata tutt’altro che un operazione vincente e ancora nel 2011 l’MPS chiuse con i bilanci in perdita per 4,6 miliardi, causate proprio de svalutazione della sua controllata Antoveneta. E’ sufficiente dire che a gennaio del 2012 il valore di MPS più Antonveneta non valeva la metà della somma pagata per l’acquisto di Antonveneta
A quanto pare però le operazioni condotte in MPS non erano poi tanto limpide se solo al 10 ottobre del 2012 Alessandro Profumo e Fabrizio Viola in qualità di amministratore delegato, accertarono l’esistenza di un contratto sottoscritto nel luglio del 2009 con la Banca Nomura avente ad oggetto il derivato denominato Alexandria. Il contratto sottoscritto, rimasto nascosto per tre anni nella cassaforte di Antonio Vigni era costituito da 49 pagine scritte in inglese che grazie al ricorso ai derivati consentiva una variazione di bilancio stimata tra i 220 e i 750 milioni di euro.
L’operazione era alquanto complessa, dal momento che consentiva alla MPS di scaricare sulla Banca Nomura la perdita dei derivati Alexandria eliminandola dunque dal bilancio di competenza del 2009. Al contempo l’MPS, come dichiarato dallo stesso Mussari in una intercettazione telefonica “entrerà in un asset swap e due operazioni pronti contro termine a 30 anni legate a tale swap”. Poi sempre lo stesso Mussari intercettato durante una telefonata al presidente della Banca Nomura, specifica di aver informato Kpmg ma di non ritenere utile l’invio del contratto relativo al derivato Alexandria.
Nel momento in cui fosse accertato l’esistenza di un contratto derivato non ancora accertato avrebbe conseguenze negative sulla reputazione della banca. E già oggi dopo che erano trapelate le prime notizie, il titolo è stato il peggiore in borsa con un -5,68%.
La banca è dovuta correre ai ripari e con un comunicato stampa ha fatto sapere che grazie ai 500 milioni di Monti Bond ha la copertura per assorbire l’impatto dei derivati. Non ci sono dubbi in proposito rispetto all’esistenza dell’operazione che è nel pomeriggio è stata confermata dalla stessa banca Nomura. Ora sulla scalata ad Antonveneta se ne sta occupando in un’inchiesta la procura di Siena.
Iscriviti a:
Post (Atom)