sabato 19 gennaio 2013
Ragazzi ma vi conviene votare??restate all'estero tanto i cocchi di mamma,i figli dei nostri ministri ,voteranno anche per voi.Cancellieri chiude agli studenti Erasmus
Cancellieri chiude agli studenti Erasmus
"All'estero non potranno votare"
in questa foto Sembra proprio il duce
PALERMO - Il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri ha escluso una modifica della legge in vigore per permettere agli studenti italiani all'estero
per il programma Erasmus di poter votare nei paesi in cui si trovano
per ragioni di studio. Il ministro lo dichiarato a Palermo, a margine di
un'iniziativa all'auditorium del Liceo classico Meli a cui è presente
anche il ministro della Giustizia Paola Severino.
"Purtroppo non
potranno andare al voto perché proprio tecnicamente non è possibile - ha
spiegato Cancellieri - in quanto per potere essere elettori bisogna
essere iscritti nelle liste elettorali dell'Aire e non sono previste per
chi sta all'estero da meno di un anno. E poi non ci sono i tempi
tecnici per istituire delle liste elettorali. Ci vorrebbe una legge ad
hoc che non è mai stata fatta"
Ingroia chiude a Pd, Bersani: "Mai ipotesi desistenza" Vendola, compromesso con Monti "se fa autocritica"
Ingroia chiude a Pd, Bersani: "Mai ipotesi desistenza"
Vendola, compromesso con Monti "se fa autocritica"
ROMA - Niente dialogo e porta definitivamente chiusa al Pd: "Abbiamo rotto il dialogo con il Pd. Ci vediamo in Parlamento dove il primo provvedimento da esaminare dovrà essere quello sul conflitto di interessi, visto che Bersani non ha mai trovato il tempo per approvarlo negli ultimi 20 anni". Antonio Ingroia, in una conferenza stampa, spiega quale sarà d'ora in poi il cammino di Rivoluzione Civile. Gli risponde a distanza il leader del Partito democratico, a Milano per aprire la campagna elettorale per la Regione con il candidato Ambrosoli: ''Non c'è mai stata un'ipotesi di desistenza'', ha detto il segretario del Pd rispondendo alla domanda se è stato cercato un patto con Rivoluzione Civile. ''Un gesto consapevole rispetto alla situazione - ha aggiunto Bersani - sarebbe stato apprezzato. Non c'è bisogno di patti, c'è bisogno di prendersi le proprie responsabilità. Non mi metto a contrattare''. La coalizione di centrosinistra però si rafforza su un fronte importante: l'incognita Vendola nell'ipotesi - sempre più certa - di un accordo con Monti dopo le elezioni. "Se Monti fa autocritica e corregge alcune delle sue controriforme è un fatto positivo. Con Monti si può costruire un compromesso importante", ha detto il leader di Sel al Sorpasso di Sky Tg24.
Papa: capitalismo crea miseria, ideologie antiumane in agguato
Papa: capitalismo crea miseria, ideologie antiumane in agguato
19 gen. - "Le ideologie che inneggiavano al culto
della nazione, della razza, della classe sociale si sono
rivelate vere e proprie idolatrie". Lo ha ricordato Benedetto
XVI nel discorso rivolto al Pontificio Consiglio Cor Unum. Per
il Papa pero' "altrettanto si puo' dire del capitalismo
selvaggio col suo culto del profitto, da cui sono conseguite
crisi, disuguaglianze e miseria". E il pericolo che sia ferita
ancora "l'inalienabile dignita' umana" e' tutt'altro che
superato, anche se su essa "si condivide sempre piu' un sentire
comune", con il riconoscimento di una "reciproca e
interdipendente responsabilita'" che va "a vantaggio della vera
civilta', la civilta' dell'amore".
"Purtroppo, anche il nostro tempo - ha denunciato Papa
Ratzinger - conosce ombre che oscurano il progetto di Dio" a
partire soprattutto da "una tragica riduzione antropologica che
ripropone l'antico materialismo edonista, a cui si aggiunge
pero' un 'prometeismo tecnologico'". Secondo il Pontefice, "dal
connubio tra una visione materialistica dell'uomo e il grande
sviluppo della tecnologia emerge un'antropologia nel suo fondo
atea". "Essa - ha spiegato - presuppone che l'uomo si riduca a
funzioni autonome, la mente al cervello, la storia umana ad un
destino di autorealizzazione". E "tutto cio' prescindendo da
Dio, dalla dimensione propriamente spirituale e dall'orizzonte
ultraterreno". "L'insidia piu' temibile di questa corrente di
pensiero e' di fatto l'assolutizzazione dell'uomo" che viene
sciolto da ogni legame e da ogni costituzione naturale", fino a
pretendere di "essere indipendente" pensando che "nella sola
affermazione di se' stia la sua felicita'", ha osservato ancora
il Papa teologo tornando su un concetto gia' affrontato
nell'incontro dello scorso 21 dicembre con i cardinali e
prelati della Curia Romana: "l'uomo - ha ripetuto infatti -
contesta la propria natura, esiste ormai solo in astratto, che
poi sceglie per se' autonomamente qualcosa come sua natura".
"Si tratta - e' stata la sconsolata conclusione di Jospeph
Ratzinger - di una radicale negazione della creaturalita' e
filialita' dell'uomo, che finisce in una drammatica
solitudine".
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Scoperta zecca clandestina, 3 arresti
Scoperta zecca clandestina, 3 arresti
Coniavano euro falsi, coinvolti orefice e incisore
(ANSA) - NAPOLI, 19 GEN - Una zecca clandestina che coniava monete false da uno e due euro e' stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Aversa (Caserta) e dai Carabinieri in un casale di Gallicano, alle porte di Roma. Tre persone, compresi un orefice e un incisore, sono state arrestate. Sequestrate presse, coni e materiale per 120.000 euro. Per facilitare lo spaccio, la zecca coniava monete da 2 euro con la faccia delle Olimpiadi invernali di Torino; quelle da 1 euro con la faccia nazionale francese.
Droga: maxi blitz, coinvolto poliziotto
Droga: maxi blitz, coinvolto poliziotto
A La Spezia contro un vasto traffico di cocaina
(ANSA) - LA SPEZIA, 19 GEN - E' in corso fin dalle prime ore dell'alba un maxi blitz della Squadra Mobile della Questura de La Spezia nell'ambito di indagini su un vasto traffico di cocaina. Secondo le prime informazioni gli arresti potrebbero essere una decina. Tra gli indagati un impiegato dell'arsenale della Marina Militare e un poliziotto.
Giorno Memoria: quest'anno dedicato alla resistenza ebraica
Giorno Memoria: quest'anno dedicato alla resistenza ebraica
Riccardi, tema Shoah cresciuto in coscienza nazionale
ROMA - La Shoah non fu accettazione passiva di un atroce e folle
disegno: gli ebrei si ribellarono e arrivarono anche a prendere le armi
contro i loro carnefici. A questo tema, cioé alla Resistenza ebraica e
alle rivolte nei ghetti e nei campi di sterminio, è dedicato quest'anno
il Giorno della Memoria, che si celebrerà il 27 gennaio.
Il tema della Shoah "é un tema che mi sta molto a cuore e che é molto
cresciuto nella coscienza nazionale" ha detto il ministro per
l'Integrazione e la Cooperazione, Andrea Riccardi, presentando stamani a
Palazzo Chigi gli eventi previsti quest'anno e patrocinati dal Comitato
di coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah, istituito
presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
"Quest'anno - ha spiegato Riccardi - la giornata è dedicata agli
ebrei che resistettero con le armi ai nazisti. E' importante far
conoscere ai giovani aspetti meno noti della storia della distruzione
degli ebrei in Europa. E' giusto ricordare chi partecipò alla Resistenza
europea e italiana".
Una scelta, quella del tema di quest'anno, che deriva anche dalla
concomitanza con il 70.mo anniversario della rivolta del Ghetto di
Varsavia del 1943. Una rivolta, ha sottolineato lo storico della Shoah
Marcello Pezzetti, che non è stata l'unica fatta dagli ebrei. "Non è
vero, come dicono alcuni, che gli ebrei si sono fatti mandare al
massacro come pecore" ha detto, spiegando che le ribellioni nei ghetti
erano cominciate già nel 1942, per poi sfociare nelle rivolte del '43 e
del '44, non solo nei ghetti ma anche nei campi di sterminio.
Una rivolta che "é stata prima civile, ad esempio facendo fuggire i
bambini o insegnando loro la lingua ebraica, e poi armata". Secondo
Riccardi, "non bisogna dividere la resistenza attiva da quella passiva.
Ciascun gruppo resiste come sa e come può. La resistenza degli ebrei è
stata nel difendere i propri figli, nell'allontanare la morte, nel far
sopravvivere i valori, nella stessa preghiera, nell'autodifesa. Bisogna
far emergere, come senso di questa giornata, come si possa resistere
anche a mani nude". "Obiettivo del Giorno della memoria è non
dimenticare per non ripetere" ha aggiunto il ministro.
"Gli ebrei del Ghetto di Varsavia scelsero di morire con le armi in
pugno invece che passivamente - ha ricordato a sua volta il presidente
delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna - anche se sapevano che
era una lotta senza speranza. Gli scontri durarono ben cinque mesi. E i
nazisti hanno vinto sul piano militare, ma secondo noi la vittoria
morale va ai combattenti del ghetto, che hanno dimostrato che lottare
contro il nazismo era possibile".
La risata del prefetto dell'Aquila
LA RISATA DEL PREFETTO IURATO “A L’AQUILA FINSI COMMOZIONE”
Inserito da admin - 18 gennaio 2013 -
Poco dopo il suo insediamento nella carica di Prefetto dell’Aquila, città sconvolta dal terremoto, Giovanna Iurato “scoppiava a ridere ricordando come si era falsamente commossa davanti alle macerie e ai bimbi rimasti orfani”. E’ quanto stigmatizzano i pm di Napoli commentando una telefonata del prefetto intercettata.
I magistrati napoletani – titolari dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza nell’ambito della quale Iurato è indagata per turbativa d’asta – fanno riferimento a una telefonata fra la stessa Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata il 28 maggio 2010.
“Commentando la sua prima giornata ufficiale – scrivono i pm – nella città martoriata dal terremoto (definita sarcasticamente da Iurato “una citta’ inesistente, che non c’e”), scoppiava a ridere, ricordando come si era (falsamente) commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani. Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici di quelle ore, che avrebbero imposto al rappresentante del Governo di assumere comportamenti ben diversi e non certo (a proposito di cinismo) legati alla predisposizioni di condotte e strumenti atti a prevenire e/o scongiurare indagini in corso”.
La vicenda è riportata nella richiesta di misure cautelari firmata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dai pm della Dda Vincenzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli.
Le intercettazioni
“Appena metti piede in città, subito con una corona, vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente”. E’ il consiglio che Giovanna Iurato, appena nominata prefetto dell’Aquila, ricevette dal padre.
E’ uno dei passaggi della telefonata intercorsa il 28 maggio 2010 tra Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sugli appalti per la sicurezza. I pm partenopei esprimono severi giudizi sul tono della telefonata, in cui emergerebbe la falsa commozione del prefetto:
IURATO: Allora senti…sono andata…sono arrivata, subito mio padre, che è quello che mi da i consigli, quelli più mirati…
GRATTERI: Si lo so.
IURATO: …perchè è un uomo di mondo, saggio, dice: “…appena metti piede in città subito con una corona vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente…”.
GRATTERI: Brava IURATO: Eh allora sono arrivata là, nonostante la mia…cosa che volevo…insomma essere compita (fonetico)…mi pigliai, mi caricai questa corona e la portai fino a…
GRATTERI: Ti mettesti a piangere…sicuramente!
IURATO:Mi misi a piangere.
GRATTERI: Ovviamente, non avevo dubbi (ride).
IURATO: Ed allora subito…subito…lì i giornali: “le lacrime del Prefetto”.
GRATTERI: Non avevo dubbi (eh, eh ride).
IURATO: Ehhhhhhh (scoppia a ridere) i giornali : “le lacrime del Prefetto”.
GRATTERI: Non avevo dubbi (eh, eh ride).
IURATO: Poi si sono avvicinati i giornalisti: “perchè è venuta qua?”. Perchè voglio cominciare da qui, dove la città si è fermata perchè voglio essere utile a questo territorio. Punto.
GRATTERI: Eh.
IURATO: L’indomani conferenza stampa con tutti i giornalisti.
Gli avvocati
Gli avvocati Claudio Botti e Renato Borzone, difensori del prefetto Iurato, commentano: “Siamo molto stupiti che sia stata emessa la misura nonostante le oltre sei ore di interrogatorio e di puntuali chiarimenti forniti al giudice in quella sede. E siamo certi che, quanto prima, si riuscirà a dimostrare l’assoluta estraneità ai fatti della nostra assistita. E’ sempre fuorviante cogliere frammenti di lunge conversazioni intercettate: il prefetto in oltre due anni di presenza sul territorio dell’Aquila ha dato prova di grande abnegazione e disponibilità senso del dovere nei confronti di quella realtà e dei suoi cittadini”.
Il prefetto Izzo
E’ stata intanto disposta dal giudice di Napoli l’ordinanza di interdizione dal servizio chiesta nei confronti dell’ex capo della polizia Nicola Izzo e del prefetto Giovanna Maria Iurato dalla Procura di Napoli nell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza. I due alti dirigenti sono indagati per turbativa d’asta nel capitolo che riguarda l’appalto per il centro Cen di Capodimonte.
Mercoledì Izzo aveva fatto sapere al giudice che non si sarebbe presentato all’interrogatorio ritenendo l’autorità giudiziaria napoletana non competente per territorio sulla base di quanto affermato dalla Procura generale della Cassazione nel provvedimento di risposta a un’istanza della difesa. La Iurato invece aveva risposto per oltre sette ore alle domande del giudice respingendo tutte le accuse. Izzo è assistito dagli avvocati Bruno La Rosa e Franco Coppi, che preparano appello contro la misura per riproporre la questione di competenza e sostenere la carenza di indizi ed esigenze cautelari. Prepara ricorso in appello anche l’avvocato Claudio Botti, legale del prefetto Iurato. Le indagini sono condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza e coordinate dai pm Vincenzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli con il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo.
Inserito da admin - 18 gennaio 2013 -
Poco dopo il suo insediamento nella carica di Prefetto dell’Aquila, città sconvolta dal terremoto, Giovanna Iurato “scoppiava a ridere ricordando come si era falsamente commossa davanti alle macerie e ai bimbi rimasti orfani”. E’ quanto stigmatizzano i pm di Napoli commentando una telefonata del prefetto intercettata.
I magistrati napoletani – titolari dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza nell’ambito della quale Iurato è indagata per turbativa d’asta – fanno riferimento a una telefonata fra la stessa Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata il 28 maggio 2010.
“Commentando la sua prima giornata ufficiale – scrivono i pm – nella città martoriata dal terremoto (definita sarcasticamente da Iurato “una citta’ inesistente, che non c’e”), scoppiava a ridere, ricordando come si era (falsamente) commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani. Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici di quelle ore, che avrebbero imposto al rappresentante del Governo di assumere comportamenti ben diversi e non certo (a proposito di cinismo) legati alla predisposizioni di condotte e strumenti atti a prevenire e/o scongiurare indagini in corso”.
La vicenda è riportata nella richiesta di misure cautelari firmata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dai pm della Dda Vincenzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli.
Le intercettazioni
“Appena metti piede in città, subito con una corona, vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente”. E’ il consiglio che Giovanna Iurato, appena nominata prefetto dell’Aquila, ricevette dal padre.
E’ uno dei passaggi della telefonata intercorsa il 28 maggio 2010 tra Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sugli appalti per la sicurezza. I pm partenopei esprimono severi giudizi sul tono della telefonata, in cui emergerebbe la falsa commozione del prefetto:
IURATO: Allora senti…sono andata…sono arrivata, subito mio padre, che è quello che mi da i consigli, quelli più mirati…
GRATTERI: Si lo so.
IURATO: …perchè è un uomo di mondo, saggio, dice: “…appena metti piede in città subito con una corona vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente…”.
GRATTERI: Brava IURATO: Eh allora sono arrivata là, nonostante la mia…cosa che volevo…insomma essere compita (fonetico)…mi pigliai, mi caricai questa corona e la portai fino a…
GRATTERI: Ti mettesti a piangere…sicuramente!
IURATO:Mi misi a piangere.
GRATTERI: Ovviamente, non avevo dubbi (ride).
IURATO: Ed allora subito…subito…lì i giornali: “le lacrime del Prefetto”.
GRATTERI: Non avevo dubbi (eh, eh ride).
IURATO: Ehhhhhhh (scoppia a ridere) i giornali : “le lacrime del Prefetto”.
GRATTERI: Non avevo dubbi (eh, eh ride).
IURATO: Poi si sono avvicinati i giornalisti: “perchè è venuta qua?”. Perchè voglio cominciare da qui, dove la città si è fermata perchè voglio essere utile a questo territorio. Punto.
GRATTERI: Eh.
IURATO: L’indomani conferenza stampa con tutti i giornalisti.
Gli avvocati
Gli avvocati Claudio Botti e Renato Borzone, difensori del prefetto Iurato, commentano: “Siamo molto stupiti che sia stata emessa la misura nonostante le oltre sei ore di interrogatorio e di puntuali chiarimenti forniti al giudice in quella sede. E siamo certi che, quanto prima, si riuscirà a dimostrare l’assoluta estraneità ai fatti della nostra assistita. E’ sempre fuorviante cogliere frammenti di lunge conversazioni intercettate: il prefetto in oltre due anni di presenza sul territorio dell’Aquila ha dato prova di grande abnegazione e disponibilità senso del dovere nei confronti di quella realtà e dei suoi cittadini”.
Il prefetto Izzo
E’ stata intanto disposta dal giudice di Napoli l’ordinanza di interdizione dal servizio chiesta nei confronti dell’ex capo della polizia Nicola Izzo e del prefetto Giovanna Maria Iurato dalla Procura di Napoli nell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza. I due alti dirigenti sono indagati per turbativa d’asta nel capitolo che riguarda l’appalto per il centro Cen di Capodimonte.
Mercoledì Izzo aveva fatto sapere al giudice che non si sarebbe presentato all’interrogatorio ritenendo l’autorità giudiziaria napoletana non competente per territorio sulla base di quanto affermato dalla Procura generale della Cassazione nel provvedimento di risposta a un’istanza della difesa. La Iurato invece aveva risposto per oltre sette ore alle domande del giudice respingendo tutte le accuse. Izzo è assistito dagli avvocati Bruno La Rosa e Franco Coppi, che preparano appello contro la misura per riproporre la questione di competenza e sostenere la carenza di indizi ed esigenze cautelari. Prepara ricorso in appello anche l’avvocato Claudio Botti, legale del prefetto Iurato. Le indagini sono condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza e coordinate dai pm Vincenzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli con il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo.
Liste PD
La commissione di garanzia del Pd lascia fuori dalle liste Crisafulli, Papania e Nicola Caputo
Vladimiro Crisafulli
Fuori dalle liste Mirello Crisafulli e Antonio Papania (senatori uscenti, il primo big di Enna e indagato per reati amministrativi, il secondo in odore di contiguità con la mafia), Nicola Caputo (indagato per truffa nell'ambito dell'inchiesta sulle spese dell'assemblea del Centro direzionale, ma anche il più votato a Caserta alle primarie).
È quanto ha deciso la Commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico, presieduta da Luigi Berlinguer sul dossier liste pulite. La Commissione ha inoltre preso atto di due rinunce volontarie alla da parte di Bruna Brembilla e Antonio Luongo". La Commissione ha inoltre preso atto di due rinunce volontarie alla da parte di Bruna Brembilla e Antonio Luongo.
La Commissione nazionale di garanzia del Partito democratico - ha sottolineato Berlinguer - ha voluto mantenere fermi due principi tra di loro in difficile equilibrio: da un lato quello costituzionale che si fonda sulla presunzione di innocenza del singolo e, dall'altro, quello che impone alla commissione che presiedo la tutela dell'immagine e della stessa onorabilità di quel grande corpo collettivo che è un partito di massa come il Pd".
"Di fronte a polveroni mediatici e a sommari processi di piazza (magari via web) che creano un irrespirabile clima di intolleranza e di generiche accuse all'intero sistema democratico - ha detto Berlinguer -, la Commissione di garanzia ha scelto sulla base dell'interpretazione severa di codice etico, statuto, leggi dello Stato. Questo ci ha portato a ottenere 2 rinunce volontarie e a deliberare l'esclusione, con motivazioni tra loro diverse, di tre candidati dalle liste del partito".
Vladimiro Crisafulli
Fuori dalle liste Mirello Crisafulli e Antonio Papania (senatori uscenti, il primo big di Enna e indagato per reati amministrativi, il secondo in odore di contiguità con la mafia), Nicola Caputo (indagato per truffa nell'ambito dell'inchiesta sulle spese dell'assemblea del Centro direzionale, ma anche il più votato a Caserta alle primarie).
È quanto ha deciso la Commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico, presieduta da Luigi Berlinguer sul dossier liste pulite. La Commissione ha inoltre preso atto di due rinunce volontarie alla da parte di Bruna Brembilla e Antonio Luongo". La Commissione ha inoltre preso atto di due rinunce volontarie alla da parte di Bruna Brembilla e Antonio Luongo.
La Commissione nazionale di garanzia del Partito democratico - ha sottolineato Berlinguer - ha voluto mantenere fermi due principi tra di loro in difficile equilibrio: da un lato quello costituzionale che si fonda sulla presunzione di innocenza del singolo e, dall'altro, quello che impone alla commissione che presiedo la tutela dell'immagine e della stessa onorabilità di quel grande corpo collettivo che è un partito di massa come il Pd".
"Di fronte a polveroni mediatici e a sommari processi di piazza (magari via web) che creano un irrespirabile clima di intolleranza e di generiche accuse all'intero sistema democratico - ha detto Berlinguer -, la Commissione di garanzia ha scelto sulla base dell'interpretazione severa di codice etico, statuto, leggi dello Stato. Questo ci ha portato a ottenere 2 rinunce volontarie e a deliberare l'esclusione, con motivazioni tra loro diverse, di tre candidati dalle liste del partito".
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