Stiamo vivendo un periodo burrascoso, difficile per la maggior parte degli italiani, tra, scandali politici e ladrocini vari, siamo tutti alle prese con il pensiero del futuro, più che mai incerto. Ma, nell'aria si avverte il profumo ancora appena accennato, della primavera, le giornate si allungano e, oltre alla voglia di uscire dall'inverno, c'è anche quella di uscire da questa grave crisi economica.
Forse però, una speranza si intravvede, la voglia di cambiamento si fa strada dentro di noi e, chissà se tra qualche tempo, non riusciremo ad uscire da questo tunnel stretto e buio.
Ma, al di là di tutte queste considerazioni, sulla politica, sulla crisi economica, negli ospedali e nelle case ci sono persone che ancor di più cercano la speranza, giorno dopo giorno, notte dopo notte, vivono e soffrono, invischiate in malattie gravi come il cancro.
Ciò che loro chiedono è capire, perché non si trovano cure alternative alla chemioterapia? Perché non si mettono i ricercatori in condizione di sperimentare e andare avanti nella ricerca? Si sente spesso parlare di grandi progetti, sulla terra ma anche attorno alla terra, nello spazio, per questo i soldi si trovano, e così si spendono miliardi per costruire attrezzature che andranno a formare, dopo qualche anno, spazzatura celeste, che prima o poi ci pioverà addosso.
Ma, proprio nel nostro paese, vive una ricercatrice che sta pensando a noi, al prolungamento della nostra vita, non è bellissima come le donne che siamo abituate a vedere in TV, non è famosa (non ancora) ma dedica le sue giornate e, mi viene da pensare, forse anche le nottate, allo studio dei meccanismi della proliferazione del cancro.Il suo nome è Roberta Benetti ed ha scoperto le molecole che bloccano la proliferazione tumorale e che aggrediscono solo le cellule malate; questo potrà rappresentare l'alternativa alla chemio e alla radioterapia.
Allora, per tutte quelle silenziose, sofferenti persone che vedono nero il proprio futuro, divulghiamo questa grande notizia, parliamone, facciamo conoscere un'italiana vera, seria, che forse non sarà mai una diva, ma che può dare la speranza a chi l'ha perduta e tanto lustro al nostro paese.
Grazie Roberta
ROBERTA BENETTI PARLA DELLO STATO DELLA SUA RICERCA
La ricercatrice risponde così alle richieste di informazioni sullo stato della sua ricerca:
"Le notizie che girano in internet recentemente (ma che in realtà fanno riferimento ad una pubblicazione del 2010) si sono amplificate con un sensazionalismo giornalistico incontrollabile che in primis non garantisce il rispetto ai pazienti colpiti da questa terribile malattia.
In termini di applicabilità terapeutica lo studio sul miR-335 è ancora molto lontano dalla clinica e nessuno di noi ricercatori si è mai
permesso di affermare che possa SOSTITUIRE la chemioterapia.
I passi per valutare i suoi effetti sono davvero lunghi e li stiamo ora studiando sperimentalmente anche sul topo. Certo, abbiamo dato seguito alle scoperte del 2010, approfondendo anche il suo ruolo nelle cellule staminali e pubblicando un recentissimo paper in cui troviamo assiociata a questo miRNA una nuova pathway che sembra anche attiva al momento soprattutto nei tumori di origine germinale. Speriamo davvero di continuare nella direzione giusta ma non siamo assolutamente arrivati al punto di poter promettere nulla.
Un aspetto critico per i tumori è al momento la loro classificazione e l'identificazione attraverso biomarcatori specifici dei casi a elevato rischio, requisito fondamentale questo per poter migliorare le strategie di cura e per guidare le scelte terapeutiche. Il nostro lavoro cerca di fornire un contributo di base proprio in questo ambito. Noi stiamo cercando di chiarire l'importanza di determinati componenti molecolari, per capire (in ottica ambiziosa) se essi possano risultare associati all'andamento della malattia e, quindi, per poter fornire interessanti futuri bersagli terapeutici.
Come certo capirà, vogliamo dare speranza alla gente (e per questo le forze di tutti noi ricercatori, di cui la mia è parte milionesima, sono sempre unite e stimolate) ma anche assolutamente evitare false illusioni.
La ringrazio per avermi dato la possibilità di chiarire e La prego laddove possibile di contribuire a questo chiarimento.
Cordiali saluti"
ULTERIORI INFORMAZIONI SUL MIR-335
La facoltà di Medicina dell'Università di Udine, dove la Benetti ha portato a compimento lo studio, aggiunge parole interessanti riguardo la scoperta : "In particolare, la ricerca ha per la prima volta dimostrato che una delle molecole microRna, precisamente la miR-335, è direttamente responsabile nel controllo, della generazione e delle funzioni dell’oncosoppressore Rb, gene coinvolto nella protezione dello sviluppo dei tumori. Inoltre, nello studio si evince che l’espressione della miR-335 influisce in modo diretto nel bilanciare il delicato equilibrio di protezione contro lo sviluppo tumorale, perché intacca attraverso l’indiretta influenza anche sull’oncosoppressore p53, gli effetti di due fondamentali proteine note per essere deregolate nella genesi dei tumori".
ROBERTA BENETTI
La trentasettenne Roberta Benetti, originaria di Monfalcone, dopo la laurea in Biologia a Trieste con tesi sperimentale al Cib, dove ha continuato a operare come borsista grazie all’Airc-Firc, ha conseguito il dottorato di ricerca alla Sissa. Attratta dall’esperienza di ricerca all’estero, Benetti si trasferisce quindi in Spagna, al Centro di ricerca nazionale sul cancro di Madrid, guidato da Maria Blasco. Vincitrice di un concorso per ricercatore all’ateneo friulano, Benetti rientra nel 2007 in Italia, cogliendo al volo l’occasione di poter guidare un piccolo gruppo di ricerca.