"Sto bene, sto giocando, sto facendo gol, ma per me l'importante è essere felice e adesso lo sono". I gol certo, ma quello di Antonio Cassano è un periodo d'oro a 360°: "Il matrimonio con mia moglie mi ha cambiato la vita, l'ha svoltata". Adesso è in arriva un nuovo Cassano: "Non so se Carolina accetterebbe il terzo Cassano in casa, ma io mi auguro lo stesso che sia maschio come il primo. Sul nome ancora nessuna decisione". Fantantonio si racconta a "Undici", rubrica di Italia 2.
- Antonio Cassano se la ride. Vive un periodo d'oro. Bozzani
L'INTER E IL SOGNO SCUDETTO — Quattro gol in sei partite, molto meglio delle precedenti versioni del Cassano milanista. Doppio smacco per l'ex club: "L'Inter era il mio sogno. Sono ancora convinto che sia meglio un assist di un gol. Come realizzazioni posso ancora fare meglio. So solo che mi sento bene, sto mettendo in atto buone prestazioni e per me l'importante è essere felice. Agli Europei venivo da quasi 6 mesi di inattività, adesso sono due mesi che sto lavorando alla Pinetina e mi sento bene. Io ho bisogno di sentirmi importante e alla Pinetina mi fanno sentire tale dal primo all'ultimo. Sento la fiducia dell'ambiente. Al Milan non mi facevano sentire importante. Volevo
giocare, o almeno che fossero chiari con me". Il Milan adesso è dietro, molto dietro, ma davanti la corsa alle fuggitive Juventus e Napoli è dura: "La Serie A spero la vinca l'Inter ma la Juve in questo momento non ha rivali, può andare avanti molti anni. Noi comunque abbiamo le qualità per stare a ruota sia dei bianconeri che del Napoli".
LA NAZIONALE — Al fantasista pugliese va tanto bene che ormai tutti parlano di un'imminente convocazione in azzurro: "Ora sto bene ma deciderà Prandelli se sarò all'altezza della maglia azzurra. Sono l'uomo degli Europei, ma sogno di giocare il Mondiale in Brasile". In effetti nella massiima competizione calcistica non gli è mai andata troppo bene: "Nel 2006 Lippi è stato onesto: mi ha chiamato per dirmi che non avrei fatto parte della spedizione in Germania. Nel 2010 invece mi sa che è stato qualche giocatore a parlare male di me a Lippi".
DERBY, MILAN E QUALCHE VELENO — Arriva il derby. Fantantonio lo vivrà da ex, sarà emozionante? "Intanto pensiamo a giovedì e all'Europa League, poi al derby che è sempre una partita particolare, non ci sono risultati da prevedere, non c'è una squadra favorita. Si tratta di gare complicate per tutti, ce la giocheremo. Vedremo a fine campionato chi avrà fatto meglio, ma io gioco nell'Inter quindi è normale che vedo quella nerazzurra come la migliore squadra. Al Milan ho vinto lo scudetto, ho festeggiato alla grande, ho un rapporto stupendo con i giocatori, Mario Yepes ad esempio è una persona speciale per me, con Tassotti ci telefoniamo ogni tre giorni ma qualcun altro non lo sento per mia volontà". Chiaro il riferimento all'a.d. Galliani anche se il nome Cassano non lo fa: "Credo che il Milan abbia risentito più della partenza di Thiago Silva che di quella di Ibrahimovic perchè il difensore dava sicurezza al gruppo, assicurando protezione e ripartenze. Era normale che Ibrahimovic facesse gol, ma era molto più importante Thiago. Ibra? a lui piaceva molto giocare con me e io ero molto contento".
- La coppia gol dell'Inter: Cassano-Milito. Ansa
PAZZINI VS MILITO — E Pazzini? Quest'estate lo scambio Milan-Inter. Al momento l'affarone l'ha fatto il club nerazzurro: "Lo sento spesso, lo prendo sempre in giro, ma non bisogna fare il paragone. Lui è mio amico, sono convinto che farà bene, eravamo entrambi infelici dove eravamo e abbiamo scelto le squadre migliori che c'erano". Nel periodo d'oro di Cassano c'è anche Diego Milito che segna poco ma sembra trovarsi bene col talento di Bari vecchia: "Diego vincerà la classifica capocannonieri".
SAMP GRANDE AMORE — Cassano non dimentica il passato e soprattutto i suoi errori. Il più grande ha un nome: Garrone: "Se potessi tornare indietro non lo tratterei male. Mi voleva bene come un figlio, ora stiamo cercando di recuperare il rapporto. Anzi, mi piacerebbe chiudere la carriera in maglia blucerchiata e comunque Genova sarà la città dove vivrò quando avrò smesso di giocare". Finale con un paio di battute, la prima su Capello: "Il migliore allenatore che abbia mai avuto. Ha fatto tanto per me e io poco per lui: non lo meritava, ma la stima che ci ha legato e ci lega tuttora è immensa", l'altra su Ronaldo: "Sono ancora convinto che quando finirò di giocare io a calcio, diventerò grassissimo". Proprio come l'ex "fenomeno" costretto a fare un reality per riuscire a dimagrire?