BANCHE, NOVITA’
IMPORTANTISSIMA
Mutui, fidi, leasing, derivati ecc, è dovuta alle banche solo la restituzione del capitale perché la Commissione Europea le ha condannate a 1,71 miliardi di euro di multa per la falsificazione dell’euribor, del libor e del tabor, e per violazione dell’antitrust..
La multa di 1,71 miliardi di euro della Commissione Europea alle principali banche è una goccia nel mare di ciò che le banche hanno rubato.
Sennonché, la condanna che la svergognatissima Commissione Europea è stata alla fine costretta ad infliggere alle banche per aver falsificato l’euribor, il libor e il tabor (cioè i tassi interbancari sui quali poi si stabiliscono i tassi in danno di noi comuni mortali per ogni genere di operazioni), e per avere violato per anni (a cielo aperto) le norme antitrust (di cui tutti si riempiono la bocca), spiana la strada alle azioni civili e penali per chiedere di pagare il solo capitale nei mutui, fidi, leasing, derivati ecc.
Diviene cioè a questo punto concreta la possibilità di una contestazione sia di massa che individuale. Salvo purtroppo i casi di coloro che ‘devono tacere’ perché sono ‘in mano alla banca’.
Il PAS-FermiamoLeBanche&LeTasse può ora organizzare un’azione di massa contro questi criminali, mettendosi a disposizione di chiunque scriverà a info@pas.it (o contatterà telefonicamente l’800660815) per chiedere i moduli, le informazioni e i dati per presentare la denunzia penale, inviare la raccomandata di diffida alla banca, iniziare la procedura per il tentativo di conciliazione (conciliazione obbligatoria inventata solo per rubare altri soldi e rendere più problematiche le azioni giudiziarie) e, in mancanza, le cause civili per chiedere il pagamento del solo capitale, senza alcun interesse, sul mutuo, fido, leasing, derivato ecc., oppure per farsi restituire gli interessi indebitamente pagati.
La magistratura, infatti, non riuscirà più ormai a difendere i crimini delle banche e dovrà, specie se saremo uniti, iniziare infine a difendere il diritto e la gente.
Fermo restando che la verità, anche a prescindere dal signoraggio primario, è molto più grave di quel che sembra, perché i tassi non sono comunque frutto di nessun ferreo criterio oggettivo, ma solo, e da sempre, di volgari accordi truffaldini tra banche in un regime di (palese) violazione dell’antitrust: organizzazione pur essa al servizio di chi dovrebbe controllare.
Tutti svergognatissimi perché la questione, che è stata ‘lasciata perdere’ dai media (i quali non dovrebbero parlar d’altro), è esplosa in realtà solo in seguito ad un intreccio di conflitti interni alle banche e casi giudiziari.
Senza contare la sfacciataggine della Commissione di diminuire le multe di miliardi perché alla fine le banche, dopo che erano state scoperte, avrebbero ‘collaborato’, o addirittura di perdonare la UBS e Barclays perché hanno denunziato il cartello dopo avere rubato per anni più delle altre.
Miliardi di multa che sono quisquilie, secondo il commissario ai servizi finanziari Michel Barnier, il quale ha dichiarato che, attraverso questa truffa,le banche hanno maggiorato i tassi relativi ad un volume complessivo di operazioni per mille trilioni di euro (Barnier a settembre 2013: «questa situazione non può andare avanti, perché con lo scandalo Libor e Euribor le banche hanno mentito sui tassi applicati e l’indice stesso è stato falsato, e l’impatto di questa manipolazione ha cifre enormi, perché il volume di mercato cui si applicano questi indici sistemici è di mille trilioni»).
Un regime di in realtà antica, notoria e sistematica illegalità la cui condanna consente però ora di impugnare qualsiasi contratto di qualsiasi banca, e non solo delle banche direttamente coinvolte, stante la violazione delle norme antitrust, in seguito alle quali, ripeto, va restituito loro il solo capitale senza interessi, spese né competenze o gli va chiesta la restituzione di quanto pagato in più.
In dettaglio, per chi ha la pazienza di approfondire, la Commissione ha ‘scoperto’ d’un subito – ohibò! – due cartelli, uno legato all’euro (EIRD: Euro interest rate derivatives) e uno legato allo yen (YIRD: Yen interest rate derivatives), che sono cruciali per la determinazione del rischio legato alle fluttuazioni di interesse in base ad alcuni fondamentali criteri di riferimento (detti benchmark, per non farci capire niente, dagli ‘addetti’: spesso degli asini che si atteggiano ad esperti nascondendosi dietro il loro misero gergo straniero).
È stato quindi falsato sia l’Euribor (euro), che il Libor (sterlina) che il Tibor (yen).
Le banche accusate di aver manipolato i tassi attraverso diversi cartelli, sono Deutsche Bank, Société Générale, Rbs, JP Morgan, Citigroup e Rp Martin.
Nessuna multa è stata inflitta a UBS e Barclays, che hanno manipolato i tassi di interesse su derivati sia in euro che in yen, ma hanno ‘rivelato’ l’esistenza dei cartelli (di cui erano al corrente decine di migliaia di persone).
Gli illeciti in euro sono relativi al periodo settembre 2005 – maggio 2008, le indagini della Commissione sono iniziate nell’ottobre del 2011, e il procedimento è stato aperto a marzo 2013: otto anni lasciati a questi criminali per dargli tutto il tempo per svenare la società.
La manipolazione dei derivati in yen, come molto tardivamente rilevato dall’antitrust UE, è stata posta in essere da 7 cartelli bilaterali (eccetto tutti gli altri che magari stanno occultando con lo scandalo relativo a questi), durati da 1 a 10 mesi, nel periodo 2007 – 2010.
Quel pagliaccio di Joaquín Almunia, commissario UE alla concorrenza, si dice (ridicolmente) ‘scioccato’ dal fatto che banche che dovrebbero essere in concorrenza tra loro, invece colludano, manifestando così, tra l’altro, di non capire nemmeno che i due concetti (colludere ed essere in concorrenza) non sono necessariamente in contrasto, e che, pertanto, è stato scelto ad occupare quel ruolo perché è l’unico a non sapere queste cose in Europa.
Secondo costui la multa di 1,71 miliardi sarebbe un chiaro segnale del fatto che la Commissione è decisa a combattere questi cartelli per istituire così una «sana concorrenza», omettendo di aggiungere «tra questi ladri ed assassini».
In pratica – fermo restando l’illiceità in generale degli interessi sui prestiti di denaro altrui (cioè signoraggio secondario, per non parlare della creazione del denaro dal nulla: signoraggio primario) – c’è stato (e c’è, perché vi sarete accorti che, nel mentre, incredibilmente, non è cambiato un bel niente) un cartello rivolto a gonfiare i tassi interbancari sia dell’area euro (Euribor) che dell’area yen (Yird).
Le multe sono state: per Deutsche Bank, di 725,3 milioni (465,8 per l’Euribor e 259,5 milioni per lo Yird); per Société Générale, di 445,8 mln; per Royal Bank of Scotland, di 391 milioni (131 milioni e 260 milioni); per Jp Morgan per 79,9 milioni; e per Citigroup per 70 milioni.
La Commissione ha consentito a UBS di evitare una multa di 2,5 miliardi, e a Barclays di 690 milioni, per la predetta auto-denunzia, mentre le altre banche hanno ottenuto sconti per la ‘collaborazione’.
Ci saranno poi delle ulteriori indagini nei confronti di Crédit Agricole, Hsbc e Jp Morgan «secondo la procedura standard», che non prevede transazioni (meno male!).
Storie vecchie e reiterate perché già a dicembre 2012 l’UBS, colta con le mani nel sacco, si era detta pronta a pagare, in una diversa circostanza, una multa di 1,6 miliardi di dollari per la manipolazione del Libor, e addirittura nel 2007 era stata accusata di aver manipolato il Tibor (tasso interbancario giapponese) attraverso la sua filiale di Tokyo. Così come la Barclays, che ha già pagato a suo tempo 290 milioni di sterline per aver manipolato il Libor.
Orsù, insomma, cari italiani, ricordiamo tutti insieme alla magistratura che non è al servizio delle banche ma nostro, altrimenti continuerà a far finta di dormire e a sostenere questi criminali attraverso ogni espediente.
Non fatevi infatti mai sfuggire che il problema non è il ladro, che ‘giustamente’ non può far altro che rubare, ma il gendarme, che è colluso con lui..
11.2.2014
Sennonché, la condanna che la svergognatissima Commissione Europea è stata alla fine costretta ad infliggere alle banche per aver falsificato l’euribor, il libor e il tabor (cioè i tassi interbancari sui quali poi si stabiliscono i tassi in danno di noi comuni mortali per ogni genere di operazioni), e per avere violato per anni (a cielo aperto) le norme antitrust (di cui tutti si riempiono la bocca), spiana la strada alle azioni civili e penali per chiedere di pagare il solo capitale nei mutui, fidi, leasing, derivati ecc.
Diviene cioè a questo punto concreta la possibilità di una contestazione sia di massa che individuale. Salvo purtroppo i casi di coloro che ‘devono tacere’ perché sono ‘in mano alla banca’.
Il PAS-FermiamoLeBanche&LeTasse può ora organizzare un’azione di massa contro questi criminali, mettendosi a disposizione di chiunque scriverà a info@pas.it (o contatterà telefonicamente l’800660815) per chiedere i moduli, le informazioni e i dati per presentare la denunzia penale, inviare la raccomandata di diffida alla banca, iniziare la procedura per il tentativo di conciliazione (conciliazione obbligatoria inventata solo per rubare altri soldi e rendere più problematiche le azioni giudiziarie) e, in mancanza, le cause civili per chiedere il pagamento del solo capitale, senza alcun interesse, sul mutuo, fido, leasing, derivato ecc., oppure per farsi restituire gli interessi indebitamente pagati.
La magistratura, infatti, non riuscirà più ormai a difendere i crimini delle banche e dovrà, specie se saremo uniti, iniziare infine a difendere il diritto e la gente.
Fermo restando che la verità, anche a prescindere dal signoraggio primario, è molto più grave di quel che sembra, perché i tassi non sono comunque frutto di nessun ferreo criterio oggettivo, ma solo, e da sempre, di volgari accordi truffaldini tra banche in un regime di (palese) violazione dell’antitrust: organizzazione pur essa al servizio di chi dovrebbe controllare.
Tutti svergognatissimi perché la questione, che è stata ‘lasciata perdere’ dai media (i quali non dovrebbero parlar d’altro), è esplosa in realtà solo in seguito ad un intreccio di conflitti interni alle banche e casi giudiziari.
Senza contare la sfacciataggine della Commissione di diminuire le multe di miliardi perché alla fine le banche, dopo che erano state scoperte, avrebbero ‘collaborato’, o addirittura di perdonare la UBS e Barclays perché hanno denunziato il cartello dopo avere rubato per anni più delle altre.
Miliardi di multa che sono quisquilie, secondo il commissario ai servizi finanziari Michel Barnier, il quale ha dichiarato che, attraverso questa truffa,le banche hanno maggiorato i tassi relativi ad un volume complessivo di operazioni per mille trilioni di euro (Barnier a settembre 2013: «questa situazione non può andare avanti, perché con lo scandalo Libor e Euribor le banche hanno mentito sui tassi applicati e l’indice stesso è stato falsato, e l’impatto di questa manipolazione ha cifre enormi, perché il volume di mercato cui si applicano questi indici sistemici è di mille trilioni»).
Un regime di in realtà antica, notoria e sistematica illegalità la cui condanna consente però ora di impugnare qualsiasi contratto di qualsiasi banca, e non solo delle banche direttamente coinvolte, stante la violazione delle norme antitrust, in seguito alle quali, ripeto, va restituito loro il solo capitale senza interessi, spese né competenze o gli va chiesta la restituzione di quanto pagato in più.
In dettaglio, per chi ha la pazienza di approfondire, la Commissione ha ‘scoperto’ d’un subito – ohibò! – due cartelli, uno legato all’euro (EIRD: Euro interest rate derivatives) e uno legato allo yen (YIRD: Yen interest rate derivatives), che sono cruciali per la determinazione del rischio legato alle fluttuazioni di interesse in base ad alcuni fondamentali criteri di riferimento (detti benchmark, per non farci capire niente, dagli ‘addetti’: spesso degli asini che si atteggiano ad esperti nascondendosi dietro il loro misero gergo straniero).
È stato quindi falsato sia l’Euribor (euro), che il Libor (sterlina) che il Tibor (yen).
Le banche accusate di aver manipolato i tassi attraverso diversi cartelli, sono Deutsche Bank, Société Générale, Rbs, JP Morgan, Citigroup e Rp Martin.
Nessuna multa è stata inflitta a UBS e Barclays, che hanno manipolato i tassi di interesse su derivati sia in euro che in yen, ma hanno ‘rivelato’ l’esistenza dei cartelli (di cui erano al corrente decine di migliaia di persone).
Gli illeciti in euro sono relativi al periodo settembre 2005 – maggio 2008, le indagini della Commissione sono iniziate nell’ottobre del 2011, e il procedimento è stato aperto a marzo 2013: otto anni lasciati a questi criminali per dargli tutto il tempo per svenare la società.
La manipolazione dei derivati in yen, come molto tardivamente rilevato dall’antitrust UE, è stata posta in essere da 7 cartelli bilaterali (eccetto tutti gli altri che magari stanno occultando con lo scandalo relativo a questi), durati da 1 a 10 mesi, nel periodo 2007 – 2010.
Quel pagliaccio di Joaquín Almunia, commissario UE alla concorrenza, si dice (ridicolmente) ‘scioccato’ dal fatto che banche che dovrebbero essere in concorrenza tra loro, invece colludano, manifestando così, tra l’altro, di non capire nemmeno che i due concetti (colludere ed essere in concorrenza) non sono necessariamente in contrasto, e che, pertanto, è stato scelto ad occupare quel ruolo perché è l’unico a non sapere queste cose in Europa.
Secondo costui la multa di 1,71 miliardi sarebbe un chiaro segnale del fatto che la Commissione è decisa a combattere questi cartelli per istituire così una «sana concorrenza», omettendo di aggiungere «tra questi ladri ed assassini».
In pratica – fermo restando l’illiceità in generale degli interessi sui prestiti di denaro altrui (cioè signoraggio secondario, per non parlare della creazione del denaro dal nulla: signoraggio primario) – c’è stato (e c’è, perché vi sarete accorti che, nel mentre, incredibilmente, non è cambiato un bel niente) un cartello rivolto a gonfiare i tassi interbancari sia dell’area euro (Euribor) che dell’area yen (Yird).
Le multe sono state: per Deutsche Bank, di 725,3 milioni (465,8 per l’Euribor e 259,5 milioni per lo Yird); per Société Générale, di 445,8 mln; per Royal Bank of Scotland, di 391 milioni (131 milioni e 260 milioni); per Jp Morgan per 79,9 milioni; e per Citigroup per 70 milioni.
La Commissione ha consentito a UBS di evitare una multa di 2,5 miliardi, e a Barclays di 690 milioni, per la predetta auto-denunzia, mentre le altre banche hanno ottenuto sconti per la ‘collaborazione’.
Ci saranno poi delle ulteriori indagini nei confronti di Crédit Agricole, Hsbc e Jp Morgan «secondo la procedura standard», che non prevede transazioni (meno male!).
Storie vecchie e reiterate perché già a dicembre 2012 l’UBS, colta con le mani nel sacco, si era detta pronta a pagare, in una diversa circostanza, una multa di 1,6 miliardi di dollari per la manipolazione del Libor, e addirittura nel 2007 era stata accusata di aver manipolato il Tibor (tasso interbancario giapponese) attraverso la sua filiale di Tokyo. Così come la Barclays, che ha già pagato a suo tempo 290 milioni di sterline per aver manipolato il Libor.
Orsù, insomma, cari italiani, ricordiamo tutti insieme alla magistratura che non è al servizio delle banche ma nostro, altrimenti continuerà a far finta di dormire e a sostenere questi criminali attraverso ogni espediente.
Non fatevi infatti mai sfuggire che il problema non è il ladro, che ‘giustamente’ non può far altro che rubare, ma il gendarme, che è colluso con lui..
11.2.2014