giovedì 7 febbraio 2013

Di Pietro,Grillo?Stima reciproca


Di Pietro,Grillo?Stima reciproca

Non ci sentiamo nemici e ci sentiamo spesso



(ANSA) - ROMA, 7 FEB - ''Con Grillo ci sentiamo, ci mandiamo i messaggi normalmente. Non ci sentiamo avversari politici e ci lega ancora un rapporto di stima''. Lo dice Antonio Di Pietro all'ANSA FORUM.'' Ha messo insieme il popolo della protesta per abbattere il sistema, non per sfasciare le vetrine, ma per portarlo alle urne.Ci differenzia pero' una scelta di fondo: lui vuole arrivare in Parlamento per fare opposizione, io, invece, ritengo necessario provvedere alla ricostruzione''.

Ingroia,sintonia con base Pd,no vertice


Ingroia,sintonia con base Pd,no vertice

I nostri programmi hanno tantissimi punti di contatto



(ANSA) - TORINO, 7 FEB - ''C'e' molta sintonia tra i candidati i militanti ed i sostenitori di Rivoluzione Civile e quelli del Partito Democratico ed i nostri rispettivi programmi hanno tantissimi punti di contatto, il problema e' con la classe dirigente del Pd che non si e' rinnovata''. Cosi' Antonio Ingroia nell'hangout organizzata dal quotidiano La Stampa.

Dopo MPS tocchera' ad UNIPOL,


Fonsai: infedelta' patrimoniale, nuovi avvisi garanzia


La guardia di finanza di Torino sta notificando sette avvisi di garanzia per infedelta' patrimoniale nell'ambito dell'inchiesta su Fonsai. Nel mirino degli inquirenti, in particolare, consulenze e contratti di servizio per decine di milioni con societa' riconducibili alla famiglia Ligresti. Sono in corso alcune perquisizioni.
Il nuovo filone di indagini si inserisce nell'inchiesta della Procura di Torino avviata nell'agosto dello scorso anno per falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza relativamente al periodo 2008-2001. I provvedimenti notificati dai finanziari del Nucleo Polizia Tributaria di Torino sono stati emessi dai pm Vittorio Nessi e Marco Gianoglio.
L'ipotesi di reato scaturisce dalle numerose querele di azionisti di Fondiaria-Sai, per il tramite di alcune associazioni di consumatori, in cui si denunciano condotte gestionali degli indagati - all'epoca dei fatti in posizioni verticistiche - in conflitto di interesse con la società, che avrebbero provocato ingenti danni patrimoniali.
L'attività investigativa di oggi si aggiunge alle perquisizioni effettuate nel 2012 - presso gli uffici di Fondiaria Sai a Torino e a Milano, negli uffici dell'Isvap di Roma e nell'Information Tecnology di Fonsai a Torino - nonché all'analisi della documentazione e all'escussione di testimoni susseguitesi sin dall'avvio dell'indagine.

Mps: Mussari e Vigni indagati per manipolazione mercato


Mps: Mussari e Vigni indagati per manipolazione mercato



(AGI) - Roma, 6 feb. - L'ex presidente del Monte dei Paschi di Siena (ed ex presidente dell'Abi), Giuseppe Mussari, e l'ex dg dello stesso Mps, Antonio Vigni, sono indagati per concorso per falso in prospetto e manipolazione del mercato. Secondo la Procura di Siena sarebbero state fornite "false informazioni" agli organi preposti al controllo. "Per l'acquisizione di Antonveneta" sia Mussari che Vigni (quest'ultimo oggi interrogato per 8 ore) al fine di portare a termine l'operazione denominata 'Trash 2008' avrebbero diffuso notizie false al mercato "idonee a determinare una sensibile alterazione del prezzo dell'azione ordinaria di Mps".
Gli stessi reati vengono contestati anche all'ex direttore finanziario del Monte dei Paschi, Daniele Pirondini, che deve rispondere, insieme a Vigni, anche del reato di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorita' di vigilanza.
  Nell'invito a comparire inviato all'ex direttore generale la Procura di Siena scrive che lo stesso assieme a Mussari e Pirondini, "nell'ambito del programma di finanziamento ideato per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie all'acquisizione di Banca Antonveneta, partecipavano e contribuivano alla predisposizione della complessa operazione finanziaria denominata Fresh 2008 diffondendo al mercato notizie false".

Nello stesso documento si sottolinea, inoltre, che Pirondini e Marco Morelli, anch'egli ex direttore finanziario, e Vigni avrebbero inviato alla Banca d'Italia informazioni "non rispondenti al vero" sulla situazione patrimoniale del Monte dei Paschi riguardo all'aumento di capitale di un miliardo tramite la banca statunitense JP Morgan. Al termine del lungo interrogatorio di oggi, Vigni e' uscito dal palazzo di giustizia accompagnato dai suoi avvocati, Enrico De Martino e Roberto Borgogno, senza rilasciare dichiarazioni e allontanandosi poi a bordo di un taxi. La procura ha secretato il verbale dell'interrogatorio. Non e' escluso che i pubblici ministeri della Procura di Siena potrebbero decidere di riascoltarlo in un secondo momento.
E intanto il Nucleo speciale di Polizia Valutaria - Gruppo tutela del Risparmio - della Guardia di Finanza di Roma ha dato esecuzione a 5 decreti di sequestro probatorio presso terzi emessi oggi dalla Procura di Siena, aventi ad oggetto liquidita' e titoli per un totale complessivo amministrato di circa 40 milioni di euro, oggetto di "scudo fiscale". I provvedimenti sono stati eseguiti nei confronti di banche e fiduciarie in ordine all'ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno dell'istituto bancario Mps.
  Infine, il Codacons ha presentato oggi una denuncia alla Corte dei Conti contro Bankitalia e Consob "affinche' siano accertati i danni prodotti all'Erario derivanti dalla mancata vigilanza dei due enti sulle manovre spregiudicate di Mps".

Il Codacons - spiega una nota dell'associazione di tutela dei consumatori - ha ritenuto di inviare l'esposto anche alle Procure di Roma e Siena, che indagano su Mps, "perche' sia valutata la sussistenza di eventuali fattispecie penalmente rilevanti in capo all'ente". Per il Codacons, "in tutto questo caos economico-finanziario la Consob sembrerebbe non avere mosso alcun rilievo alle operazioni spericolate del Monte Paschi di Siena, ne' esercitato alcuna delle funzioni a essa spettanti pur essendo ben a conoscenza della vicenda".
Secondo l'associazione ad evidenziare la circostanza secondo la quale la Consob fosse a conoscenza gia' dal 2011 della situazione "e che nonostante questo non sia intervenuta fattivamente" e' l'inchiesta pubblicata ieri da un quotidiano "dalla quale emergerebbe come la Consob avrebbe potuto verificare facilmente i reati commessi da Mps nell'area finanza e denunciati in un esposto anonimo inviato nell'agosto del 2011".
Alla Corte dei Conti, inoltre, il Codacons ha chiesto oggi di non registrare il decreto del ministero dell'Economia con il quale si da' il via libera ai bond per 3,9 miliardi di euro a Mps, "considerate le rilevanti conseguenze economiche per la collettivita' derivanti da un tale trasferimento di denaro a un soggetto privato al centro di un gravissimo scandalo finanziario".

I nostri Grandi Banchieri,Banco Desio, vertici cacciati in Svizzera e ancora in carica a Roma


Banco Desio, vertici cacciati in Svizzera e ancora in carica a Roma

Riciclaggio: la Consob elvetica radia 27 manager. Ma in Italia conservano il posto. Bpm finanzava malavitosi.

Banco Desio

Cacciati in Svizzera, al loro posto in Italia. È la storia dei vertici del Banco Desio, tra i primi dieci istituti italiani, costretti a lasciare Lugano perché radiati dal Registro di commercio elvetico.
LA CONTROLLATA INDAGATA. Le dimissioni di tutti i membri del consiglio di amministrazione (incluso il presidente dell'istituto di Credito Agostino Gavazzi) e della direzione generale del Credito Privato Commerciale, istituto controllato a Lugano dal Desio, sono state chieste dalla Finma, l’autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari svizzeri, a seguito delle indagini che coinvolgono per riciclaggio di denaro diverse controllate dell’istuto.
Tra i 27 espulsi dagli svizzeri, non proprio tra i più trasparenti al mondo quando si parla di banche, c'è anche Gavazzi, attuale presidente del Banco; insieme con lui altri 12 dirigenti sono stati reintegrati nella casa madre italiana.
BANKITALIA INFORMATA.  Secondo quanto riferito dal Fatto Quotidiano il 7 febbraio, gli elvetici avevano inviato a giugno una lettera molto dura, ricevuta oltre che da Desio anche dall’area vigilanza bancaria e finanziaria di Banca
d’Italia, in cui intimava all'istituto di credito di mettere «in liquidazione volontaria» la controllata in Svizzera. Altrimenti, Finma avrebbe preso le vie giudiziare.
NESSUNA SANZIONE IN ITALIA. Nella lettera si legge anche che la decisione è arrivata a seguito «delle numerose irregolarità e lacune emerse dai rapporti d’audit» e dai «sufficienti indizi fondati per constatare un dubbio attendibile sull’attività irreprensibile (..) del Cda e della direzione generale».
Bankitalia, pur avendo essa stessa concluso soltanto un mese prima (a maggio 2012)  un’ispezione sulla casa madre riscontrando «risultanze parzialmente sfavorevoli per criticità nei sistemi di governo e controllo» e avendo evidenziato carenze nei sistemi antiriciclaggio informatici e organizzativi della capogruppo e di alcune controllate, tra cui  proprio la Cpc di Lugano, non ha comminato alcuna sanzione.
Tuttavia, la relazione della Bankitalia è stata consegnata alla procura di Roma, che ha chiesto il rinvio a giudizio per associazione a delinquere
finalizzata al riciclaggio, per vicende del 2009, di alcuni ex esponenti e dipendenti delle controllate Banco Desio Lazio e Cpc.
L'udienza preliminare è fissata per aprile.

Nel 2011 Bankitalia prestò 2 miliardi a Mps


Wsj: nel 2011 Bankitalia prestò 2 miliardi a Mps

L'istituto senese era a corto di soldi e si è rivolto a via XX Settembre


Il Monte dei Paschi di Siena.

Nuovi retroscena sullo scandalo del Monte dei Paschi di Siena. Stando a quanto rivelato dal Wall Street Journal, nel 2011 l'istituto senese era così a corto di soldi che avrebbe ricevuto un prestito di circa 2 miliardi di euro dalla Banca d'Italia.
Il tutto mentre i vertici Mps, secondo fonti vicine a via XX Settembre, descrivevano pubblicamente come «sicura» la loro posizione.