EQUITALIA: 767 DIRIGENTI ABUSIVI. QUINDI...ATTI NULLI?
In nome del principio di trasparenza, voluto dalla stessa Costituzione
Equitalia sarà costretta a pubblicare i nomi dei funzionari
coinvolti nel procedimento di riscossione del tributo, a
differenza di quanto dichiarato precedentemente dall’ente che
motivava la sua scelta con motivi di sicurezza.
Il caso nasce in parallelo con quello di 767 dirigenti dello
stesso ente la cui nomina è avvenuta attraverso procedure
non corrette e quindi è stata decretata come nulla. La
particolarità della questione nasce proprio dal fatto che
questo piccolo esercito di funzionari è entrato a far parte della
“famiglia” di Equitalia (una sorta di famiglia Addams ma
completamente antipatica), senza attraversare l’iter classico
per l’assunzione del personale, ovvero niente concorso nè
graduatorie pre esistenti.
Nessun controllo, nessuna documentazione. Una ingiustizia
per il cittadino il quale deve presentare, da adesso, una serie
di scartoffie firmate anche da genitori e parenti in caso di
regali particolarmente costosi oppure di prestiti che, in periodo
di crisi, siamo sempre più spesso a chiedere, a tutto discapito
di una “normale” dignità umana che diventa sempre più rara.
E mentre gli italiani tremano di fronte ai nuovi dati Bce
( che vedono una disoccupazione in aumento)
e senza precedenti anche a livello europeo, molti
di loro si preparano a una “guerra difensiva” dovendo
dimostrare a priori spese fatte e potenzialmente inconciliabili
con il proprio conto corrente (ormai obbligatorio per tutti,
se no come fanno a fare il pignoramento della pensione o
dello stipendio? A suo tempo dissero che i veri motivi erano
la tracciabilità del denaro. Si, il nostro!) Una piccola vittoria,
però potrebbe esserci: gli atti firmati dai suddetti
767 dirigenti, sarebbero nulli. Peccato che, però,
l’elenco non sia attualmente disponibile. Motivi di sicurezza.
Risulta, comunque, sempre più interessante come gli enti che si
rifanno al potere della PA pretendano solerzia, trasparenza
e correttezza da parte del contribuente (arrivando fino a spulciargli
il conto corrente), ma poi accampa motivi di privacy quando
sotto i riflettori compaiono “loro”.