Anonymous attacca il sito del Parlamento europeo dopo la firma dell'ACTA contro la pirateria informatica
È una battaglia senza sosta quella di Anonymous per difendere la libertà in Rete. Dopo l'ultimo attacco al sito della Lega e a quello dell'onorevole Fava, il gruppo hacker avrebbe messo a segno un'altro punto mettendo ko il sito del Parlamento europeo dopo la firma apposta dall'Ue sul trattato internazionale anticontraffazione (ACTA).
Come riporta Panorama:
"Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia, sono gli stati europei che hanno deciso di dare il via libera a un accordo che, stando all’opinione di diversi giuristi, avrebbe come effetto quello diparalizzare il web 2.0, consentire un’intrusione senza precedenti nei dati privati degli utenti da parte dei detentori di copyright e introdurre misure anti-pirateria che potrebbero portare alla chiusura di alcuni dei siti più utilizzati del Web. I paesi che invece ancora devono apporre la propria firma sono Cipro, Germania, Olanda, Slovacchia e Estonia. I rappresentanti Estoni, in particolare, hanno dichiarato di non intendere sottoscrivere l’accordo prima che il Governo possa consultarsi e prendere una decisione ragionata, ricordando che c’è tempo fino al marzo del 2013".
''Il sito - ha detto Jaume Duch, portavoce del Parlamento europeo - è stato attaccato con una domanda massiccia di richieste. Gli hacker non sono entrati nella rete interne, che ha continuato a funzionare normalmente''.
Il "colpo" non è stato ancora espressamente rivendicato da Anonymous anche se su Twitter il gruppo ha pubblicato diversi tweet di disapprovazione per la firma dell'ACTA e appelli ''ad azioni mirate contro la Commissione europea ed il Consiglio europeo''.
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