FARMACI KILLER/ Citarella (NAS): ecco il giro d'affari che fa guadagnare più della droga
sabato 31 marzo 2012
«L’ipotesi di reato che la Procura della Repubblica ha formulato nei confronti dei medici di Barletta, cioè quella di omicidio colposo, è legata soprattutto alla negligenza per la quale un professionista dell’area sanitaria, un medico gastroenterologo, ha acquistato un preparato su Internet, quindi attraverso canali poco ortodossi e controllati, che poi ha utilizzato nella pratica clinica medica». Il Capitano Antonio Citarella, Comandante presso il Nas (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità) di Bari, commenta la tragedia avvenuta a Barletta, in cui Teresa Sunna, commercialista di 28 anni, è morta dopo aver assunto del sorbitolo, sostanza usata nel corso di un test per verificare eventuali intolleranze alimentari. Parliamo poi del dilagante fenomeno della compravendita di farmaci online che, come ci spiegherà il Capitano Citarella, nasconde un giro d’affari molto più ingente di quanto si possa pensare.
Capitano, cosa può dirci del sorbitolo, la sostanza acquistata online dai medici di quello studio di gastroenterologia di Barletta?
Il sorbitolo, o altre materie prime che vengono utilizzate per fare quel tipo di test, sono e devono essere di qualità farmaceutica, e non di derivazione alimentare, così come era stato commercializzato su Internet quel prodotto che il medico ha poi acquistato. I fatti hanno poi permesso di accertare che in realtà è arrivato altro nello studio del medico, ma certamente questo fa individuare altri profili di responsabilità.
Come mai i carabinieri del Nas di Padova hanno effettuato sequestri di sorbitolo in due aziende di Rovigo e Mantova?
Il sequestro del sorbitolo avvenuto in questi giorni è ovviamente scaturito dalle primissime notizie che avevamo a seguito del decesso della donna. La sostanza che il medico pensava di aver acquistato su Ebay era stata infatti accompagnata da un certificato di analisi di un sorbitolo prodotto proprio dall’azienda di Rovigo. I contatti immediati con i carabinieri del posto e il Nas di Padova ci hanno quindi permesso, già a poche ore dalla morte della donna, di bloccare immediatamente nello stabilimento circa mille tonnellate di sorbitolo che stavano per essere commercializzate. Questo ovviamente è stato fatto in via precauzionale, e l’azienda è tutt’ora estranea da ogni responsabilità, ma questo ce lo hanno fatto scoprire i fatti nei momenti immediatamente successivi delle indagini.
Cosa può dirci della vendita di farmaci online?
Per quanto riguarda la vendita online di farmaci e altri prodotti, come integratori alimentari e additivi, il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute è impegnato in un progetto, che va avanti ormai da dieci anni, di contrasto a tale fenomeno. I dati di cui disponiamo e i sequestri fatti in campo nazionale ci permettono di avere un quadro abbastanza chiaro di quanto accade.
Ce ne parli.
Alle spalle di questo fenomeno c’è certamente la criminalità organizzata. Basti pensare al volume d’affari di questo tipo di mercato illecito, che permette di moltiplicare l’investimento iniziale fino a 2.500 volte, ben 150 volte in più di quello che può far guadagnare il mercato illecito degli stupefacenti. Questo fa quindi capire quali siano gli interessi economici legati a questo fenomeno.
Quali sono i maggiori ostacoli che si incontrano nel contrasto di tale fenomeno?
Accertamenti effettuati in altri contesti investigativi ci hanno permesso di capire il modus operandi di queste organizzazioni, che spesso è molto complesso. Per fare un esempio e per far capire la vastità del fenomeno, farmaci fabbricati in India hanno poi un sito americano e un dominio russo, e questo mostra le difficoltà operative che si incontrano per intervenire e impedire che vengano commercializzati farmaci killer. Per contrastare tale fenomeno, è quindi necessario un coordinamento internazionale fra le varie autorità giudiziarie e forze di polizia che operano in questo contesto.
Quali sono i principali rischi di queste cosiddette farmacie online?
Non esistono farmacie su Internet, e quanto dichiarato da determinati siti trae in inganno chi approccia allo schermo del proprio computer. In Italia inoltre è anche vietato per legge acquistare questo tipo di prodotti online. I profili di pericolosità che emergono da una prassi del genere sono facilmente intuibili: innanzitutto si perde completamente il contatto con la figura del medico, decidendo di essere medici di sé stessi, e non essendoci più la mediazione di un professionista e dello stesso farmacista, è quanto mai pericoloso ricorrere a questo tipo di pratiche.
Una volta acquistato il farmaco online, cosa ci arriva a casa nella maggior parte dei casi?
Ci sono diverse casistiche che possono essere verificate: può trattarsi di un farmaco che non contiene il principio attivo che viene reclamizzato, di un farmaco che è parzialmente contraffatto o di un farmaco che proprio non arriva. Basti pensare che un acquisto su tre fatto su Internet non giunge mai a destinazione, nonostante sia stato pagato. Nella migliore delle ipotesi, quindi, si è vittime di una truffa e non si riceve nulla per posta.
Quali sostanze pericolose possiamo trovare nei farmaci contraffatti?
Attraverso analisi di laboratorio, abbiamo notato che spesso il principio attivo è stato sostituito con altre sostanze, come metalli e solventi in quantità eccessiva o comunque non autorizzati per la preparazione di un tipo specifico di medicinale.
Quanto sono ingenti i sequestri che effettuate ogni anno?
A livello nazionale, nell’ultimo anno sono state sequestrate un milione e 500 mila compresse. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha avviato un fortissimo rapporto di collaborazione con le dogane, e i maggiori punti di ingresso sono gli aeroporti di Malpensa e Linate, dove, sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria, abbiamo sequestrato circa 700 mila compresse solo nell’ultimo anno.