The Economist, infografica sulla mortalità adolescenziale
Lo studio è stato portato avanti grazie ai dati del professor George Murdoch dell’Università di Melbourne, in Australia, i cui risultati sono stati pubblicati su Lancet il 25 aprile. La fascia di età delle persone analizzate da George Murdoch va dai 10 ai 24 anni.
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Nella classifica si nota subito che il paese industrializzato con il tasso di mortalità più alto sono gli Stati Uniti, che raggiungono quasi 60 decessi ogni 100.000, il doppio dell’Italia, che nella classifica generale si trova al 20esimo posto, con un tasso di 31 decessi ogni 100.000. Il nostro paese però, proporzionalmente registra un alto numero di morti per incidenti stradali, mentre le morti violente e i suicidi hanno tassi bassi, che si aggirano tra l’1 e il 3 ogni 100.000.
In Grecia i suicidi sono bassi, ma risultano tantissimi i casi di incidenti stradali, in Finlandia invece vale la situazione opposta. La Nuova Zelanda è seconda, dopo gli USA, con poco più di 50 morti, mentre terzo è il Portogallo, con 47 morti ogni 100.000.
Il grafico mostra anche le tre cause di morte più comuni tra i giovani occidentali: incidenti stradali, suicidi e violenza. Gli Stati Uniti, il Portogallo e la Grecia sono i paese che registrano il maggior numero di morti in incidenti stradali. I tre paesi con il tasso di suicidi più alto sono l’Islanda, la Finlandia e il Giappone, mentre il maggior numero di morti violente si registra ne gli Stati Uniti.
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