Isole Tremiti: dietro l’asta sui terreni, l’ombra della cementificazione
E' alto il rischio di un probabile cambio di destinazione d'uso dei terreni che saranno messi all'asta e che , se così fosse, permetterebbe ai futuri acquirenti di potervi costruire alberghi, villaggi turistici e strutture ricettive
di redazione 02/04/2012
Sono quattro e non sette gli ettari di terreno delle Isole Tremiti che andranno all'asta: su quei suoli sorgeranno case popolari e il ricavato servirà ad evitare il dissesto finanziario del Comune, commissariato da mesi e dove il 6 e 7 maggio prossimi si voterà di nuovo. Lo ribadisce in una nota il commissario prefettizio Carmela Palumbo.
Dopo il pericolo scampato (?) delle trivellazioni, un'altra vicenda potrebbe spingere gli isolani ad alzare le barricate. Cresce infatti la preoccupazione di una possibile cementificazione delle isole di San Nicola e San Domino.
In molti denunciano il rischio di un probabile cambio di destinazione d'uso dei terreni che saranno messi all'asta e che , se così fosse, permetterebbe ai futuri acquirenti di potervi costruire alberghi, villaggi turistici e strutture ricettive.
Ma il commissario prefettizio continua a respingere tale ipotesi: "Si tratta di terreni edificabili che ricadono nei Piani di edilizia economica popolare approvati dalla Regione Puglia".
"Pubblicando il bando, e con l'apertura delle buste il 26 aprile - ribadisce il commissario prefettizio - chiuderemo una procedura già definita da tempo. Ho cercato in tutti i modi di recuperare crediti vantati dal Comune per limitare il deficit di cassa e sarebbe stato un peccato dover toccare qualcosa del grande patrimonio pubblico che le Isole Tremiti possiedono".
Palumbo ha spiegato anche che la sua non è stata una decisione unilaterale. "Abbiamo fatto un incontro pubblico - riferisce - con le forze politiche e la comunità. Non solo non sono state sollevate eccezioni, ma mi è stato anche chiesto di far tutto prima di andar via e lasciare il timone alla nuova amministrazione".
Ufficialmente non viene detto a quanto ammonti il deficit economico delle Isole Tremiti, ma si spera che con il ricavato l'attività amministrativa possa ripartire con un pizzico di serenità in più. Sempre che il paradiso naturale decantato da Dalla resista fino in fondo ai tentativi, sempre in agguato, di speculazioni.
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