Lettera aperta ai segretari CGIL-CISL-UIL di Terra di Lavoro
Apr 30th, 2012
Cari Segretari,
da vecchio sindacalista mi permetto di intervenire per esprimere tutto il mio disappunto sul fatto che le organizzazioni sindacali della provincia di Caserta hanno deciso di non manifestare insieme in occasione del 1 maggio. Naturalmente in quella giornata sarò a Castel Volturno – a piedi – nel corteo in bicicletta promosso dalla CGIL. Ma non riesco a comprendere per quali ragioni a Caserta non siete riusciti a trovare una intesa per organizzare un evento unitario (come è stato fatto a Rieti, a Napoli ed in tante altre città). Sarebbe stata una risposta di mobilitazione a fronte della grave crisi che colpisce l’economia del nostro Paese e della nostra provincia, le famiglie di lavoratori e pensionati in condizioni di emergenza (come giustamente ha sottolineato Enzo Mulieri su il Mattino di domenica).
Devo aggiungere che appaiono disarmanti le dichiarazioni di Carmine Crisci (segretario CISL), che testualmente afferma : “la nostra è stata una scelta per non far scadere nella ritualità una giornata così importante”. Per giustificare la decisione di non manifestare della sua organizzazione, aggiunge: “E’ una denuncia silenziosa dello stato in cui versa il nostro territorio”. Ma proprio qui sta il problema: nel troppo silenzio, nella inadeguata capacità di mobilitazione e di lotta delle forze sociali e produttive nei confronti di un sistema politico ed istituzionale incapace di affrontare i problemi del nostro territorio. Questo giudizio riguarda anche il mondo del terzo settore e del volontariato, che già fa sentire la sua voce in difesa dei soggetti più deboli, ma continua ad essere frantumato in tante sigle; del mondo delle organizzazioni datoriali, che spesso subiscono decisioni in modo subalterno; del mondo del sapere e della cultura, a partire dall’università, che poco contribuisce per far crescere una idea di innovazione e di sviluppo ecosostenibile.
Di questo si è parlato in un recente confronto nella Piazza del Sapere della Feltrinelli, in cui autorevoli esponenti del mondo del lavoro e delle imprese si sono confrontati sui temi del mercato del lavoro e dello sviluppo. Dal confronto ci aspettavamo l’avvio di una nuova stagione di iniziative e di progettazione sulle politiche sociali e del lavoro. Invece, continua a prevalere la divisione anche in occasione di una data simbolo per tutto il movimento operaio e democratico. Oltre alla crisi del lavoro e dello stato sociale, altre emergenze come quelle della legalità e della sicurezza impongono una seria riflessione ed autocritica da parte di tutti: in primo luogo di chi deve presidiare terreni decisivi come quelli della tutela e della salvaguardia di valori e diritti fondamentali (previsti e garantiti dalla nostra Costituzione): affermare condizioni di eguaglianza e di giustizia sociale, di pari opportunità e di coesione sociale, di istruzione e di sapere, di salute ed ambiente salubre. Da qui possono partire nuove azioni positive per dare forza ad una vera cittadinanza attiva, fondata sulla partecipazione responsabile e consapevole.In fondo, a pensarci bene, sono questi i valori basilari della festa internazionale del lavoro e della nostra carta costituzionale.
Pasquale Iorio, Rete Etica dei Valori . – Caserta, 29 aprile 2012
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