Frode fiscale Mediaset
chiesti 3 anni per Berlusconi
Il pm: «Impronte digitali dell'ex presidente del Consiglio sui fondi neri». A Il pm del tribunale di Milano, Fabio De Pasquale, ha chiesto la condanna a 3 anni e 8 mesi per Silvio Berlusconi per frode fiscale nel processo sui presunti fondi neri per i diritti tv di Mediaset. Stessa pena per l'uomo d'affari Frank Agrama. Tre anni e 4 mesi, invece, sono stati chiesti per il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri.
Secondo il pm di Milano Fabio De Pasquale, che oggi ha chiesto la condanna di Silvio Berlusconi a tre anni e otto mesi nel processo sui diritti tv Mediaset, ci sarebbero le «impronte digitali» dell'ex presidente del Consiglio sui «fondi neri» che sarebbero stati ottenuti gonfiando i costi degli acquisti dei diritti televisivi da parte di Mediaset.
«Berlusconi si occupò di affari anche dopo il 1994, l'entrata di politica non gli impedì di essere al posto di comando relativo ai diritti tv. Del resto all'inizio dell'avventura politica Berlusconi fece il presidente del Consiglio solo per sei mesi (furono 8 n.d.r.)». Sono le parole pronunciate dal pm Fabio De Pasquale per supportare la richiesta di condanna di Berlusconi a 3 anni e 8 mesi per frode fiscale. «Fino alla quotazione in Borsa Fininvest ha avuto il controllo sulla maggioranza assoluta di Mediaset» ha detto il magistrato ricordando che sui meccanismi dei fondi neri c'è già una sentenza della Cassazione che afferma sia pure con la prescrizione la responsabilità di Massimo Maria Berruti, manager del gruppo prima di diventare deputato.
Uno degli avvocati dei 10 imputati sulla requisitoria del pm fa osservare: «Una volta in questi processi tutto era del gruppo e nulla di Berlusconi per supportare l'accusa di falso in bilancio, ora che quel reato non c'è più tutto è di Berlusconi. Insomma per colpa dell'accusa in questi processi non si capisce più niente».
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