Giunta leghista ci (ri)prova: "Via il nome di Impastato"
Succede in provincia di Bergamo. Già nel 2009 il sindaco di Ponteranica voleva intitolare lo spazio a una personalità locale, ma la decisione fu frenata dalle polemiche
Nel settembre del 2009 il sindaco leghista di Ponteranica, nel Bergamasco, Cristiano Aldegani, aveva cercato di cambiare il nome della biblioteca comunale, intitolata alla memoria di Peppino Impastato. Il primo cittadino voleva sostituire il nome del giovane militante siciliano, ucciso dalla mafia, con quello di Giancarlo Baggi, sacerdote sacramentino, studioso e scrittore nativo di Ponteranica. Ci furono proteste in tutt'Italia e alla fine l’amministrazione comunale ritirò il provvedimento.
A distanza di tre anni, il sindaco Aldegani ci riprova. il primo cittadino ha fissato infatti per il5 giugno una cerimonia per l’intitolazione della biblioteca comunale a padre Giancarlo Baggi.
"Siamo pronti a scendere nuovamente in piazza. Faremo un appello al presidente della Repubblica perché è stato commesso un crimine politico, un’offesa gravissima alla memoria di un eroe dell’antimafia. Questo provvedimento rischia di creare distanze tra le culture del Nord e del Sud d’Italia. Non vogliamo che ciò accada.Anche i frati carmelitani tre anni fa - prosegue Impastato - si dichiararono contrari all’eliminazione dell’intitolazione a PeppinoA padre Baggi si potrebbe dedicare un'altra struttura"
ha dichiarato Giovanni Impastato, fratello del militante ucciso.
Nel paese, situato ai piedi del monte Maresana, non tutti condividono l'iniziativa del sindaco. L'opposizione in Consiglio comunale ha chiesto infatti il ritiro della decisione, definendo l'iniziativa del sindaco "un gesto di sfida e prevaricazione".
Il gruppo Orizzonti Nuovi interviene sulla decisione del sindaco Aldegani e scrive:
"Ci colpisce in particolare il fatto che mentre l’Italia ed il mondo intero a maggio ricordano con emozione e voglia di giustizia il ventennale dell’eccidio del giudice Falcone e della sua scorta (23 maggio 1992), l’anniversario dell’uccisione di Peppino Impastato (9 maggio 1978) e l’imminente anniversario della strage di via d’Amelio (19 luglio 1992), ove trovarono la morte il giudice Borsellino e la sua scorta, c’è chi ancora offende il ricordo ed il valore di queste morti, patrimonio non della sola Sicilia, ma dell’Italia intera.Il sindaco di Ponteranica Aldegani e la sua giunta non solo non ricordano con commemorazioni questi fatti, ma con il loro gesto riaprono una ferita mai sanata".
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