Lunedì nero per i mercati azionari e lo spread che vola sopra i 450 punti. Il cancelliere tedesco Angela Merkel gela le attese dei mercati finanziari in vista del vertice europeo del 28 e 29 giugno a Bruxelles, alimentando la diffidenza tra gli investitori su un esito insoddisfacente del Consiglio di giovedì e venerdì per disinnescare la profonda crisi che minaccia l'euro. Nessuna condivisione del debito pubblico nell'area euro è il messaggio inviato a chiare lettere dalla Merkel. "Voglio essere franca - ha detto intervenendo a una conferenza - se penso al vertice europeo sono preoccupata che ancora una volta si parli troppo di Eurobond, garanzie sui depositi bancari eurobills. Tutti strumenti che sono in contrasto con la nostra Costituzione e che sono sbagliati e controproducenti sul piano economico".
Le parole della Merkel e il secco no del ministro tedesco Schauble e della Commissione europea alla richiesta del governo di Atene di una proroga di due anni sulle riforme per rispettare l'accordo sugli aiuti alla Grecia hanno fatto tornare un clima nero sui mercati finanziari. Borse a picco, spread che tornano ad ampliarsi. Il bilancio al termine della seduta è pesante. La borsa di Milano è la peggiore tra i principali mercati del vecchio continente con il Ftse Mib che chiude con un tonfo del 4,07%, mandando in fumo oltre 12 miliardi di capitalizzazione. Bancari sotto tiro dopo aver guidato il rimbalzo della settimana scorsa. Unicredit accusa un tonfo dell'8,45%, Bpm -8,37%, Mps e Banco Popolare in calo del 7%.
Anche nel resto d'Europa il bilancio è molto pesante. Madrid perde oltre il 3,50% dopo l'ufficializzazione della richiesta di aiuti per le banche mentre è in arrivo, secondo indiscrezioni di stampa, una raffiza di downgrade di 21 istituti di credito spagnoli da parte di Moody's. Maglia nera Atene che accusa un tonfo di quasi il 7%. Tra gli altri listini Parigi chiude gli scambi in flessione del 2,24% , poco meglio Francoforte con una flessione del 2,06% mentre Londra è più resistente con un calo dell'1,14%.
LA GRECIA CHIEDE DI RINEGOZIARE IL PIANO DI SALVATAGGIO
Occhi puntati sulla Grecia, che ha chiesto di rinegoziare i termini del piano di salvataggio. Dalla Germania, però, è già arrivato l'altolà del portavoce del governo, Steffen Siebert, secondo il quale prima di discuterne si dovranno attendere i risultati della missione della troika ad Atene slittata ai primi di luglio. "Sulla base di questi, parleremo di potenziali aggiornamenti necessari al programma", ha aggiunto, sottolineando che "questa è la tabella di marcia in Europa che tutti stanno seguendo, quindi non mi aspetto nessuna decisione sulla Grecia" al summit europeo in settimana.
LA SPAGNA CHIEDE AIUTI UE PER SALVARE IL SISTEMA BANCARIO
Intanto, in mattinata, la Spagna ha avanzato formale richiesta di aiuti all'Eurogruppo per salvare il sistema bancario, senza specificare al momento l'ammontare preciso. La somma finale, ha sottolineato il ministro delle Finanze spagnolo, Luis De Guindos, nella lettera indirizzata al presidente Jean-Claude Juncker, sarà indicata più avanti, ma dovrebbe essere sufficiente per coprire tutte le necessità del sistema in crisi più un cuscinetto aggiuntivo di sicurezza. De Guindos ha inoltre confermato l'intenzione di firmare il prossimo 9 luglio un memorandum di intesa per il pacchetto di aiuti, che includerà tutti i dettagli. In base ai risultati degli audit indipendenti resi noti la settimana scorsa, è stato calcolato che i fondi necessari, nello scenario peggiore, ammontano a 62 miliardi di euro.
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