lunedì 16 luglio 2012

Ancora su g8 di Genova


Contenti loro, contenti tutti?

Questo titolo andrebbe formulato diversamente. Nel senso che avreste dovuto leggere, più correttamente: se sono contenti loro, devono essere contenti tutti? Per quali motivi?
Chi sono “loro” e perché dovrebbero essere “contenti”?
“Loro” sono le vittime della “macelleria messicana” – così fu definita dai media di sinistra e da quelli “progressisti” – che caratterizzò le manifestazioni svoltesi a Genova nell’ormai lontano 2001, in occasione del G8.
E la ragione per cui le “vittime della macelleria  messicana” durante il G8 di Genova  del 2001 dovrebbero essere “contente” è che, nei giorni scorsi, la Corte di Cassazione ha confermato le condanne dei principali responsabili, nelle fila delle cosiddette “forze dell’ordine” (come no? al solito, l’ordine dei cimiteri), della mattanza alla scuola Diaz..
In realtà, l’impudenza degli incapaci e dei vigliacchi (non alludiamo, in questo caso, alla sbirraglia) è pari soltanto alla loro fellonia.
Gli stessi che, a Genova, nel 2001, condussero un intero movimento di massa al massacro prima fisico e poi, di conseguenza, politico (essendo l’uno il presupposto e la condizione dell’altro, come dimostra una varietà di episodi e di esperienze storiche), le canaglie senza ideali, senza idee e senza fama che, al pari della sbirraglia la quale vide premiata la propria ferocia belluina con la promozione ai vertici della Polizia, entrarono in Parlamento, europeo o nazionale poco importa, la differenza consistendo soltanto nella differenza di reddito percepito, sulla spinta delle lotte e… delle manganellate dei Soliti Noti (e lo fecero grazie al voto degli Utili Idioti dei Centri Sociali); ebbene, costoro, dicevamo, oggi sono tornati ad essere per l’appunto, contenti.
E’ contenta Heidi  Giuliani, la madre del “ragazzo Carlo”, il black blok che si tenta ancora disperatamente di considerare una “vittima innocente della Violenza”, ovviamente con la V maiuscola, come avviene per tutti i fenomeni aclassisti e dunque generici ed astratti alla stregua dei precetti morali e dei principi della religione cattolica..
Giustizia c’è benché incompleta (bontà sua!, ndr), anche se le responsabilità sono più ampie e penso all’assoluzione dell’allora capo della Polizia e al mancato processo per la morte di mio figlio”, ha dichiarato ai giornalisti, ovviamente tutta (o quasi) “contenta”.
“Contento” anche ‘immancabile Niki Vendola, per il quale “la nube tossica che per undici anni ha coperto la mattanza di Genova si è dissolta”.
Peccato solo che, a ritardare la (presunta) “dissoluzione” della (reale) “nube tossica” sia stata non solo la Sinistra parlamentare dalle cui fila l’esponente pugliese proviene, la quale impedì, nel 2007, la formazione di una Commissione di inchiesta sui “fatti di Genova del 2001”, ma lo stesso Partito della Rifondazione Comunista, di cui Vendola è stato dirigente. Rifondazione, infatti, insieme con il PDL l’UDC ed il PDmenoL (leggi: le canaglie ex piciste), nel 2006 votò il famigerato indulto-Mastella, salvando in tal modo dalla galera la sbirraglia responsabile dei pestaggi alla Diaz.
Tutti “contenti”, dunque.
Sicuramente anche il “compagno”-rabbino Fini, all’epoca vice-presidente del Consiglio, che era presente nella sala operativa della Questura a dirigere le operazioni.
E il leghista Castelli, questo nano da giardino avanzo di una letamaia bergamasca, che, mentre erano ancora in corso i pestaggi, alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se era giusto tenere in piedi e con la faccia contro il muro per tutta la notte un giovane, rispose che non c’era nulla di cui scandalizzarsi, visto che anche i suoi operai stavano in piedi tutto il giorno.
Ed il reparto della Celere di Roma noto per i suoi picchiatori.
E gli sbirri tanto cari a al “compagno” Pasolini ed alla “Società per la protezione degli Animali” con i telefoni con “faccetta nera” come suoneria, esibiti e suonati a scherno ai ragazzi a cui erano stati strappati dalla carne viva i piercing…
E, per concludere questa carellata disgustosa di orrori e di mostri, contento lo stesso Mario Placanica, il carabiniere responsabile dell’assassinio di Carlo Giuliani che, negli stessi giorni della sentenza della Cassazione, è stato rinviato a giudizio dal GIP di Catanzaro per “pedofilia ed abusi sessuali nei confronti della figlia della sua seconda moglie, una ragazzina di 11 anni”…
Contenti loro, contenti tutti, allora?
“Ma fateci il piacere” (Totò), fateci…

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