Tennis – US Open, Errani e Vinci nei quarti e nella storia
Sara Errani. Roberta Vinci. Tra loro si chiamano “Cichi”, e hanno abituato anche i tifosi più affezionati a chiamarle così. Anche in questo Slam, ogni giorno scrivono un pezzo di storia in più. Kerber e Radwanska, una e bina, non hanno potuto impedire la realizzazione del primo quarto di finale di uno Slam che veda di fronte due azzurre. Non solo: la semifinale di una delle due sarà la prima dell’Era Open a vedere il tricolore italiano giocarsela, al femminile (nel ’77, al maschile, c’era riuscito Barazzutti quando si giocava a Forest Hills)
UN’INFINITA’ DI RECORD – Qui i record andrebbero elencati tutti, uno per uno. Sara e Roby, già ora, sono sicure di essere prime al mondo in doppio all’uscita del nuovo ranking, il 10 settembre. Sarà la prima coppia interamente italiana a riuscirci. Ancora, per la prima volta un’italiana raggiunge almeno i quarti in tre Slam (prima Francesca Schiavone era andata due volte vicina all’obiettivo). Di nuovo, è primo quarto Slam della carriera per Roberta Vinci. Inoltre, è già miglior classifica di sempre per entrambe: il 10 settembre, Sara sarà numero 8 del mondo, mentre Roberta per la prima volta entrerà nelle 15.
ERRANI B. KERBER 7-6(5) 6-3 – Prima in ordine di tempo, Sara Errani è scesa in campo sul Louis Armstrong Stadium, che per 18 anni è stato il centrale di Flushing Meadows. Di fronte Angelique Kerber, che già a Parigi era uscita con le ossa rotte dal quarto di finale con la bolognese in quel del Court Suzanne Lenglen. Sara toglie una prima volta il servizio alla Kerber sull’1-1, poi sul 3-3, ma entrambe le volte la tedesca recupera la situazione (la seconda con tre punti uno più bello dell’altro), mandando l’azzurra a servire due volte per rimanere nel set. Sono momenti complicati, perché la numero 6 del mondo va più volte a due punti dal chiuderlo, il set. Tale chiusura, però, non arriva mai perché Sara la evita trovando ogni volta il modo di togliersi dai meccanismi difensivi della Kerber, fatti di pallonetti spaziali (per altezza), e anche offensivi, con le bordate tirate soprattutto di rovescio. Nel tie-break, succede di tutto: sul 6-3, la Errani commette due errori marchiani col servizio a favore, ma la Kerber fa ancora peggio commettendo il doppio fallo decisivo. Nel secondo set, la nostra infila punti da tutte le posizioni e con qualsiasi colpo. L’avversaria, vistasi persa, sullo 0-3 0-15 inizia a tirare tutto, quasi per disperazione. E poco ci manca che, per disperazione, arrivi anche il cambio di musica della partita: in pochi minuti il punteggio diventa 3-3 e 0-30 Kerber su servizio Errani. L’azzurra riesce però a rimontare e conquistare quel gioco, cosa che sarà decisiva: per una volta, il nastro decide di essere italico sulla palla break che consegna il 5-3 alla nostra giocatrice, la quale chiude i conti poco dopo per un altro pezzo di storia, un altro quarto Slam. E dire che quando fece quarti di finale in Australia neppure era testa di serie…
VINCI B. RADWANSKA 6-1 6-4 – L’intera famiglia Radwanska rispedita in Polonia. Prima Urszula, con un perentorio 6-1 6-1 al primo turno, poi Agnieszka, la numero 2 del mondo, ancora sul Louis Armstrong Stadium, ancora per quei momenti di pura maestria che il tennis di Roberta sa donare agli occhi del mondo. Questo è ciò che capita in un uggioso pomeriggio di New York, con le nubi che per tutto il tempo coprono l’azzurro del cielo. E hanno torto, le nubi, perché d’azzurro con tinte d’oro si colora qualsiasi cosa tocchi la Vinci, che fa impazzire l’avversaria tra palle corte millimetriche, passanti, pallonetti, insomma tutto il repertorio possibile del tennis. Il 6-1 del primo set è un dominio totale, e anche il secondo set pare andare in quella direzione per un attimo: 6-1 3-1. Ma una numero 2 del mondo non lo è per caso, così la finalista di Wimbledon si riprende un attimo la scena e opera il controbreak a 30. Si seguono i servizi fino al 5-4, poi arriva il decimo game. L’ultimo. 15-40, due match point. Sul primo, seconda di servizio lentissima della Radwanska, Roberta ci si avventa, anche troppo, visto che la spedisce in rete. 30-40, secondo match point. L’ultima palla che torna, questa sì, nel campo della Radwanska senza essere ribattuta. Primo quarto slam per Roberta. Da Taranto a Bologna, due amiche nei quarti. Una di fronte all’altra, per giocarsi un posto in semifinale. Mercoledì, Italia sull’Arthur Ashe Stadium. Venerdì, Italia sull’Arthur Ashe Stadium. Sembra di stare a Little Italy…
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