La Cassazione: «Il telefono cellulare causa il tumore al cervello»
Grazie alle ricerche di Angelo Gino Levis, professore ordinario dell'Università di Padova, un manager bresciano si è visto riconoscere dall'Inal una pensione di invalidità per “uso eccessivo del cellulare durante l'orario di lavoro”
PADOVA. Lo afferma da anni: sostiene che ci sia un nesso di concausalità tra uso del telefono cellulare e tumore al cervello. Ora la Corte di Cassazione ha dato ragione ai suoi studi, alle sue battaglie. E' grazie al sostegno di Angelo Gino Levis, già professore ordinario dell'Università di Padova, che un manager bresciano si è visto riconoscere dall'Inal una pensione di invalidità dopo che, a causa dell'uso eccessivo del cellulare durante l'orario di lavoro, si era ammalato di neoplasia al nervo trigemino. Il tumore è stato rimosso, ma da quel giorno Innocente Marcolini, ha iniziato a soffrire di mal di testa lancinanti. Ha dovuto smettere di lavorare e contestualmente ha chiesto all'Inail una pensione di invalidità professionale. La risposta negativa dell'ente pubblico ha fatto scattare la battaglia legale.
Marcolini si è affidato ad un pool di avvocati e ad Angelo Gino Levis, in qualità di consulente. Levis, nato a Venezia nel 1937, dopo la laurea in Scienze Biologiche nel 1961, ha dato avvio alla propria carriera accademica all'interno dell'ateneo padovano. Dopo aver effettuato, negli anni Ottanta, le prime perizie in Italia sui rischi sanitari correlati all'esposizione residenziale ad elettrodotti, dal pensionamento (avvenuto nel 1997) si dedica allo studio ed alla divulgazione degli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici.
L'ex professore, all'indomani della vittoria definitiva in Cassazione ha affermato che si tratta di una sentenza importantissima, che fa giustizia di un certo negazionismo nella comunità scientifica e che apre le porte a un nuovo corso giudiziario. Levis infatti, insieme ad uno studio legale di Torino specializzato in diritto della salute, sta seguendo sette cause di persone che ritengono di aver sviluppato tumori al cervello a seguito dell'uso intensivo del cellulare. Il biologo, insieme agli avvocati, sta lavorando all'ipotesi di costruire una class action, un'azione collettiva cui possa partecipare chiunque ritenga di aver subito un danno da uso del telefonino.
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