Mastrogiovanni, ecco le condanne
Arriva il verdetto di primo grado per la morte di Franco Mastrogiovanni, il maestro elementare ricoverato all'ospedale di Vallo della Lucania e deceduto nel reparto psichiatrico del San Luca dopo 4 giorni di Tso in contenzione ininterrotta. L'Espresso aveva trasmesso il video integrale dell'agonia. Condannati tutti i medici, assolti dalle accuse gli infermieri
Medici condannati, infermieri assolti. Il processo di primo grado a Vallo della Lucania si è concluso nel tardo pomeriggio con la pronuncia della sentenza letta dal giudice Elisabetta Garzo, dopo oltre quattro ore di camera di consiglio. Cinque dei sei medici del reparto di psichiatria dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania, in servizio durante il trattamento sanitario subito da Franco Mastrogiovanni nell'estate del 2009, sono stati condannati per sequestro di persona, morte come conseguenza di altro delitto (il sequestro stesso) e falso in atto pubblico. L'altro, Michele Della Pepa, è stato riconosciuto colpevole solo per il sequestro e per il falso.
GUARDA IL VIDEO INTEGRALE
I dodici infermieri sono stati invece assolti da tutte le accuse. Il giudice ha in sostanza confermato l'impianto accusatorio imbastito dal pubblico ministero Francesco Rotondo, magistrato poi trasferito, che aveva portato alla celebrazione del processo con la formula del giudizio immediato; sconfessata invece la linea portata avanti da Renato Martuscelli, il pubblico ministero che ha sostenuto l'accusa nella fase del dibattimento e che nella sua requisitoria aveva chiesto condanne, per omicidio colposo, per i soli medici e infermieri in servizio durante l'ultimo giorno di agonia del maestro cilentano, oltre che per il falso in atto pubblico (contestato a tutti gli imputati), relativo alla mancata registrazione in cartella clinica della contenzione prolungata.
LE CONDANNE. Riconosciute le attenuanti generiche per tutti i medici. Michele Di Genio, il primario del reparto all'epoca dei fatti, è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione; quattro anni per Raffaele Basso e Rocco Barone; tre anni di carcere per Americo Mazza e Anna Ruberto e due anni per Michele Della Pepa. Per i medici del reparto psichiatrico del San Luca - eccezion fatta per Della Pepa - è stata inoltre decretata l'interdizione dall'esercizio della professione per i prossimi cinque anni.
GUARDA IL VIDEO INTEGRALE
I dodici infermieri sono stati invece assolti da tutte le accuse. Il giudice ha in sostanza confermato l'impianto accusatorio imbastito dal pubblico ministero Francesco Rotondo, magistrato poi trasferito, che aveva portato alla celebrazione del processo con la formula del giudizio immediato; sconfessata invece la linea portata avanti da Renato Martuscelli, il pubblico ministero che ha sostenuto l'accusa nella fase del dibattimento e che nella sua requisitoria aveva chiesto condanne, per omicidio colposo, per i soli medici e infermieri in servizio durante l'ultimo giorno di agonia del maestro cilentano, oltre che per il falso in atto pubblico (contestato a tutti gli imputati), relativo alla mancata registrazione in cartella clinica della contenzione prolungata.
LE CONDANNE. Riconosciute le attenuanti generiche per tutti i medici. Michele Di Genio, il primario del reparto all'epoca dei fatti, è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione; quattro anni per Raffaele Basso e Rocco Barone; tre anni di carcere per Americo Mazza e Anna Ruberto e due anni per Michele Della Pepa. Per i medici del reparto psichiatrico del San Luca - eccezion fatta per Della Pepa - è stata inoltre decretata l'interdizione dall'esercizio della professione per i prossimi cinque anni.
Nessun commento:
Posta un commento