Ospedali, tagli a 30 mila letti
Spending review, scure in Molise: -33,2%
Trentamila letti in meno negli ospedali italiani.
Questo uno degli effetti della spending review.
Entro il 31 dicembre le Regioni devono indicare dove e come effettueranno la riduzione.
UN TRIENNO PER TAGLIARE. Obiettivo? Passare nel prossimo triennio (2013-2015) a un rapporto di 3,7 letti ogni mille abitanti rispetto all'attuale media nazionale di 4,2.
Lo 0,7% deve essere dedicato a riabilitazione e alla lungodegenza di malati che hanno superato la fase acuta.
Alcune Regioni, come Emilia Romagna, Veneto, Toscana o Lombardia, hanno già avviato questa operazione. Altre invece devono ancora cominciare.
Tagli da record in Molise: -33,2%. Segue la Provincia autonoma di Trento (-20,9%) e il Lazio (-19,9%).
DOCUMENTO PRONTO. I criteri su come procedere sono indicati in uno schema di regolamento sugli «standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi dell'assistenza ospedaliera». Dovrebbe essere esaminato la prossima settimana (12-18 novembre, ndr) dalla Conferenza Stato-Regioni, per l'approvazione. Il documento è pronto.
I letti comunque non verranno aboliti ma riutilizzati per funzioni diverse: residenze per anziani, lungodegenza.
REVISIONE DEGLI OSPEDALI. Il documento fissa anche i paletti per la completa revisione dell'organizzazione individuando tre livelli per le strutture ospedaliere (presidi di base, presidi di primo livello e di secondo livello, con standard specifici per l'alta specialità) in base al bacino di utenti e alla presenza di diversi tipi di specialità. Ma anche fissando standard per le reti ospedaliere, per quella dell'emergenza-urgenza, per la continuità ospedale-territorio e per la chirurgia ambulatoriale.
Si insiste sull'indice di occupazione dei posti letto che deve attestarsi su 80-90%: in reparti di 30 posti, ne devono essere occupati in media 26. Le misure antisprechi funzionano così.
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