Elezioni Spagna 2015, sondaggi: la sinistra radicale di Podemos primo partito
Se si votasse oggi la sinistra radicale sarebbe il primo partito in Spagna, finirebbe così il bipolarismo di popolari e socialisti.
Il 2015 potrebbe essere un anno di svolta per la vita politica spagnola. Sono tante le tornate elettorali in programma. Si parte con le elezioni comunali e regionali del prossimo 24 maggio (si vota tutte le comunità ad eccezione di Catalogna, Andalusia, Paesi Baschi e Galizia), si concluderà con l'evento più atteso: le politiche di novembre. Lo scenario che sembra delinearsi all'orizzonte è assolutamente inedito, questo perché ad un anno dalla sua fondazione il partito della sinistra radicale Podemos sta vedendo aumentare i suoi consensi con grandissima velocità. Nato dal movimento degli Indignados e tenuto unito dal carisamtico leader Pablo Iglesias, Podemos ha ottenuto il suo primo grande successo alle ultime Europee, quando con un sorprendente 8% è riuscito a conquistare cinque seggi.
Quella percentuale nel frattempo è cresciuta, tanto che oggi Podemos potrebbe essere il primo partito. Lo svela un sondaggio commissionato da Cadena Ser, l'emittente radiofonica di El Pais, il primo quotidiano del paese per diffusione. I risultati sono inaspettati, soprattutto per le proporzioni. Il 27,5% degli spagnoli ha infatti dichiarato che voterebbe per Podemos se le elezioni si tenessero oggi, crolla il partito di Mariano Rajoy che otterrebbe soltanto il 24,6% delle preferenze. Per strada ha lasciato quasi il 50% dei voti visto che nel 2011 era riuscito ad ottenere la maggioranza assoluta con il 44,6%. E pesante è anche il tonfo dei socialisti, la cura di Pedro Sanchez non sembra funzionare se è vero che oggi il PSOE si fermerebbe al 19%, quattro anni fa aveva ottenuto un già deludente 28,7%. Quasi scompare la sinistra di Izquierda Unida che passerebbe dal 6,9% al 3,7%.
Podemos raccoglie i suoi voti soprattutto nell'elettorato di sinistra, ma è evidente che molti nuovi sostenitori vengano anche dal fronte popolare. La notizia è ancora più clamorosa se si pensa che la Spagna sta raccogliendo oggi i frutti della politica fatta di tagli e sacrifici imposta da Rajoy. Se i numeri del sondaggio dovessero confermarsi, anche in parte, assisteremmo ad un cambiamento storico: per la prima volta infatti nel paese non esisterebbe il bipolarismo perfetto fatto dell'alternanza tra popolari e socialisti. Questo porterebbe ad un periodo di maggiore instabilità politica, a meno che non vengano fatte alleanze di governo, ipotesi che per il momento Iglesias esclude nel modo più assoluto.
La sinistra radicale spagnola in qualche modo potrebbe guadagnare ancora voti nel momento in cui le elezioni in Grecia dovessero concludersi con un successo di Syriza di Tsipras. I due partiti sono molto simili, non a caso fanno parte dello stesso eurogruppo, quello della Sinistra Unitaria Europea, e Iglesias parteciperà ad un comizio di Tsipras in Grecia nei prossimi giorni. Mancano ancora dieci mesi alle elezioni, ma il 2015 spagnolo si preannuncia caldo, i due grandi partiti hanno il tempo per provare ad arginare l'emorragia di voti, ma l'ascesa di Podemos è qualcosa con cui sarà necessario fare i conti.
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