Di Gioia come Lupi :Assunzione della figlia alle Poste
Di Gioia come Lupi :Assunzione della figlia alle Poste
Il caso dell’onorevole pugliese del Pd rivelato da Dagospia «La commissione che presiedo non ha alcun controllo su Posta Vita»
FOGGIA – Un momentaccio per il parlamentare socialista Lello Di Gioia, eletto nelle liste del Pd. Dopo la vicenda dei rapporti con chi si è poi rivelato la mente del furto milionario al caveau del Banco di Napoli; bufera sull’assunzione della figlia nella società, Poste Vita spa. Per il sito Dagospia, che ha rivelato la vicenda, un nuovo caso Lupi dal momento che la società sarebbe controllata dalla commissione parlamentare presieduta da Di Gioia. Il deputato foggiano si difende: “Le cose non stanno così”.
La vicenda
Secondo Dagospia Di Gioia diventa presidente della Commissione parlamentare sul controllo della previdenza a settembre del 2013 e la figlia viene assunta alle Poste a febbraio 2014. Successivamente, scaduto il contratto a maggio, la figlia di Di Gioia ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato presso “Poste vita spa”. Secondo Dagospia, Poste vita è “uno degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale su cui deve severamente vigilare la commissione guidata da Lello Di Gioia”; e si domanda, sempre il noto sito, “l’amministratore delegato di Poste Vita, Bianca Maria Farina non è quell’energica signora che viene spesso audita dalla commissione e che intrattiene rapporti frequentissimi col suddetto presidente Di Gioia?” Di Gioia non nega il fatto che la figlia lavori presso quella società, ma stando alla sua versione le cose starebbero diversamente: “La commissione che presiedo non ha alcun controllo sulle Poste né tantomeno su Posta Vita. Questa società è controllata dall’Ivas e da Covip – spiega. – La nostra commissione parlamentare controlla direttamente Inps, Inail e le casse professionali. Le nostre audizioni sono legate al fatto che abbiamo avuto dal presidente della Camera, l’autorizzazione all’indagine conoscitiva sulla previdenza sia pubblica e privata. E tra i 67 soggetti auditi abbiamo ascoltato anche Poste Vita presente con il presidente, l’amministratore e lo staff”.
Poi il passaggio sulla questione paterna: “Mia figlia non ha bisogno di essere difesa da me, parla il suo curriculum per comprendere la sua professionalità. Lavorava già, è una esperta di sanità integrativa ed è stata chiamata da Poste vita dove ha sostenuto un regolare colloquio di lavoro” . Quando, come Posta Vita avrebbe annunciato ricerca di personale non è chiaro. Un fatto secondo Di Gioia è invece molto chiaro, ai suoi occhi: “Probabilmente do fastidio a qualcuno per il lavoro che sto sviluppando in commissione. E’ una mia supposizione, però più indizi portano ad un fatto”. Parlamentare alla terza legislatura, Di Gioia da sempre socialista nel Psi è stato eletto nell’ultima tornata parlamentare nelle liste del Pd a Cagliari; attualmente fa parte del gruppo misto.
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