sabato 25 febbraio 2012

Do not track, la risposta di Google alle polemiche sulla privacy


Do not track, la risposta di Google alle polemiche sulla privacy 

Do not track, la risposta di Google alle polemiche sulla privacy

C'è voluta l'amministrazione Obama per arrivare a un cambio di rotta sulla pubblicità personalizzata di Google, manifestazione di una continua e sotterranea raccolta dati sull'utente. Con la pubblicazione del Libro Bianco il governo americano chiede infatti a Google di adottare l'opzione do not track, e delinea una prima "Dichiarazione dei diritti del consumatore in materia di privacy": una serie di principi cui gli operatori del settore devono attenersi nel trattamento dei dati personali dei loro utenti.
La funzionalità do not track è già presente su Mozilla Firefox, Explorer di Microsoft e nell'ultima versione del sistema operativo di Apple, Mountain Lion, e arriverà anche su Chrome entro la fine dell'anno. Quattrocento tra inserzionisti e società che si occupano di monitoraggio, si sono impegnati sotto il cappello della Digital Advertising Alliance a rispettare il do not track nel giro dei prossimi nove mesi. Non si tratterà comunque di un oblìo completo: le aziende, ricorda il Wall Street Journal, potranno comunque collezionare i dati per ricerche di marketing e per lo sviluppo di prodotti.
A questo proposito il partito degli scettici si trova rappresentato dal giornalista Jeff Jarvis, chesull'Huffington Post denuncia che l'opzione non va considerata una vittoria per i consumatori e che probabilmente - Jarvis fa notare come tra i fautori del do not track ci sia un fanatico dei modelli di business a pagamento come Rupert Murdoch -  il nuovo sistema favorirà "media meno liberi e più pay-wall".

Nessun commento:

Posta un commento