Via libera del Ministro dei Trasporti: le biciclette potranno andare contromano nelle strade a senso unico
Buone notizie per i fanatici delle due ruote e per tutti coloro che considerano la bicicletta non solo come un salutare sport ma anche come un insostituibile mezzo di trasporto: il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha accolto la richiesta della Fiab -Associazione Italiana Amici della Bicicletta - e permette a quanti utilizzano i moderni velocipedi di circolare anche contromano nelle strade a senso unico.
Per chi si muove quotidianamente sulle due ruote si tratta di una vera e propria conquista, che consentetragitti più brevi e percorsi più diretti. Tuttavia, il Ministero ha imposto alcuni "paletti", cioè dellelimitazioni alle pedalate contromano per garantire la sicurezza di ciclisti, automobilisti e pedoni:
"È ammessa la circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico, su strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante".
Il ministero precisa anche che la marcia contromano è ammessa anche nei casi in cui non sia stato possibile "realizzare delle piste ciclabili di senso opposto a quello veicolare per difetto di spazio" e che dovrà essere rigorosamente limitata alle biciclette. Inoltre, le strade dove sarà consentito pedalare in senso vietato saranno contrassegnate da un'apposita segnaletica, omologata a quella del resto d'Europa.
Soddisfatti i vertici di Fiab, con il responsabile dell'area tecnica Enrico Chiarini che ha commentato:
"Basta girare nel resto d’Europa, per esempio, per vedere applicato sulla palina del segnale stradale delle strade ad un senso di marcia, un cartello integrativo con la scritta “eccetto bici”. In Italia alcuni comuni hanno già adottato tale soluzione sia su strade singole che su intere zone dei centri storici regolati come le “Zona 30″. Ma si tratta di mosche bianche. Il Ministero, finalmente, dando parere favorevole alla nostra proposta, pur con prescrizioni compatibili con i contesti urbani, di fatto ha offerto alle amministrazioni locali un nuovo strumento a favore del traffico ciclistico".
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