Berlusconi: 'Vita rovinata a ragazze per questo le mantengo'
'I traversimenti erano gare di burlesque'
20 aprile, 13:18
MILANO - "Mi disse che talvolta si spacciava come nipote di Mubarak ma in realtà non lo era" ha detto il funzionario di Polizia Giorgia Iafrate durante la sua testimonianza al processo sul caso Ruby a carico di Silvio Berlusconi, presente in Aula, a proposito dell'ormai nota notte in cui la minorenne marocchina venne trattenuta in questura e poi rilasciata dopo l'intervento dell'allora presidente del Consiglio.
Rispondendo alle domande del pm Sangermano, che insieme al procuratore aggiunto Ilda Boccassini (anche lei oggi in Aula) rappresenta la pubblica accusa, Giorgia Iafrate ha raccontato di essere andata quella sera a parlare direttamente con la ragazza dopo aver ricevuto una telefonata del capo di gabinetto Pietro Ostuni il quale le riferì di avere ricevuto la telefonata del presidente del Consiglio con cui si segnalava che era stata portata in questura una ragazza egiziana e che era stata indicata come la nipote di Mubarak: "Ostuni mi disse - ha proseguito il funzionario Ps - di verificare se era stata portata questa ragazza e di accelerare le procedure".
Il funzionario di Ps ha aggiunto di avere spiegato poi al suo superiore che in questura non risultava esserci una minorenne egiziana bensì Karima El Marough e che non era possibile fosse la nipote dell'ex rais. "Dissi quindi ad Ostuni - ha continuato Iafrate - che sarei andata dalla minore per chiederle di persona se fosse nipote di Mubarak". Il funzionario di Polizia davanti ai giudici ha aggiunto di essersi recata per "parlare con la ragazza e ricordo che mi disse non era la nipote di Mubarak. Mi disse che talvolta si era spacciata per nipote di Mubarak ma che in realtà non lo era".
"Mantengo queste ragazze perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo" ha detto Berlusconi in un intervallo del processo. E i travestimenti delle ragazze? Per l'ex premier "erano gare di burlesque"
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