Monti e la Sicilia a rischio fallimento
18/07/2012 - Il premier convoca Lombardo
Mario Monti convoca Raffaele Lombardo per le sue dimissioni del 31 luglio. Il Corriere della Sera ci racconta cosa sta succedendo:
Per gran parte del mondo politico è un invito a sloggiare da Palazzo d’Orleans, ma Lombardo s’è affrettato a far sapere di una immediata telefonata con Monti e di un vertice già fissato per martedì prossimo a Palazzo Chigi: «Mezz’ora al telefono. Gli ho spiegato che c’è in corso una interessata ed erronea campagna mediatica sui conti da noi messi a posto. Che non deve lasciarsi fuorviare. Porterò i conti al premier, lo convincerò e se ci riuscirò allora non ci sarà neanche bisogno di dimettermi».
Dichiarazione dirompente, echeggiata fra pochi fidati collaboratori in un palazzo dove per appagare la curiosità dei cronisti erano stati convocati gli assessori all’Economia Gaetano Armao e alla Sanità Massimo Russo, il magistrato da qualche giorno nominato vice di Lombardo, il più duro contro Lo Bello e quanti parlano di default:
«Da settimane rappresentano la Sicilia come una sorta di pubblica canaglia sulla base di luoghi comuni e inesattezze. Per questo sentiamo il bisogno di tutelare la dignità di questa terra». Il buco? «Abbiamo un indebitamento, in un bilancio di 27 miliardi di euro, di circa 5miliardi e 400 milioni. È come dire che se guadagno 27 mila euro all’anno e poi compro casa e faccio spesucce con la Findomestic, mi indebito per 5.400 euro, in pratica circa un quinto delle entrate».
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