Vendola sfida il Pd sui prof
«Fornero ministro? Humour nero».
Nichi Vendola all'attacco del Partito democratico. In attesa del confronto del 12 novembre con gli altri quattro candidati alle primarie del Centrosinistra, il leader di Sinistra ecologia e libertà ha preso di mira Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi per la loro apertura ai ministri del governo tecnico.
A Radio Anch'io il segretario del Pd aveva ventilato la possibile presenza di Elsa Fornero e Corrado Passera in un Esecutivo da lui guidato, dicendosi favorevole, «in linea di principio» alla loro riconferma, a patto che facessero «outing».
«NON CI POSSO CREDERE». Per tutta risposta, dalle colonne del quotidiano Pubblico, Vendola ha tuonato: «Questa uscita sulla Fornero ministro non posso credere che sia vera».
«Posso solo immaginare che sia una sortita frutto di un qualche humour nero», ha ribadito il governatore della Puglia, «che sia un brutto scherzo, soprattutto in bocca a un leader che vuole ricostruire il centrosinistra».
Per Vendola, «se ci sono due ministri largamente impopolari, fra quelli di questo governo, credo che la Fornero batta perfino Passera».
«RENZI ABILE A GIOCARE CON I MEDIA». Le critiche di Vendola, tuttavia, non hanno risparmiato neanche l'altro sfidante, Matteo Renzi: «Non si è accorto che il berlusconismo è finito, non è ancora uscito dalla seconda Repubblica». Secondo Vendola, il sindaco di Firenze è «abilissimo a cavalcare il giocattolo mediatico. Vedo un incrocio interessante fra lo stile del Gianburrasca e l'autocelebrazione del moderatismo».
Non si è fatta attendere la replica di Pier Luigi Bersani. «Anche un tecnico è un cittadino e può fare il ministro», ha spiegato il leader Pd, «ma non ho prenotato proprio nessuno, Vendola ci ha ricamato su».
«Spero che il prossimo governo non segua le tracce di Monti»
Il leader di Sel ha anche attaccato il governo di Monti. «Non so come si faccia a lodare l'azione di un governo come questo in cui l'Italia sta precipitando in una condizione di deriva recessiva».
E mentre il Professore si è augurato che il futuro esecutivo possa proseguire con le politiche di rigore, Vendola si è augurato che «il prossimo governo non segua le tracce di Monti». E che lo stesso premier possa «cambiare strada».
«Le politiche dell'austerity», ha proseguito Vendola, «sono considerate perfino negli Stati Uniti un vicolo cieco, producono non solo iniquità sociale, non solo feriscono le persone che perdono tutele e reddito, ma non sono efficaci dal punto di vista economico».
Secondo il governatore della Puglia, la «deriva recessiva», è certificata da «percentuali di disoccupazione che sono costantemente in crescita e con una decrescita industriale drammatica»: «C'è», ha continuato Vendola, «lo spread sociale che non viene minimamente considerato e io penso che bisogna cambiare strada».
ATTACCO AL TATTICISMO DI CASINI. Il leader di Sel ha anche lanciato un attacco a Pier Ferdinando Casini: «Il suo tatticismo», ha detto, «è estenuante ed è ormai un vero genere letterario nella storia politica italiana. Penso che il fatto che sia tornato in quella compagnia di giro Pdl-Lega-Udc che costruì il Porcellum e addirittura sia tornato lì per perfezionare il delitto mi pare veramente significativo».
Vendola ha poi commentato la legge elettorale: «Siamo in una condizione scandalosa. L'idea che si debbano modificare le regole del gioco per truccare la partita è insopportabile». «Il sistema elettorale», ha aggiunto il governatore della Puglia, «non può essere l'abito di arlecchino portato nella sartoria delle proprie convenienze di parte».
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