Fermare i nazisti bianchi e i loro uomini, Bersani e Monti
Dunque anche il governo americano si è convinto che la crisi della finanza mondiale è stata sfruttata e creata da un’azione criminale. E chiama in giudizio, dopo tre anni di indagini, “Standard & Poor’s”. Il che fa venire in mente che la Procura di Trani, che aveva preso di mira la filiale italiana di “S&P”, aveva visto giusto. L’agenzia di rating più famosa del mondo, la più grande, è accusata di aver dato “voti” troppi alti a una ventina di “Cdo” (collateralized debt obligations, una forma di derivati), cioè di aver tratto in inganno gli investitori americani e di tutto il mondo, provocando il collasso di grandi banche come la Bear Stearns e la Lehman Brothers. Ma non solo le banche americane: ha fatto esplodere anche banche europee come la Royal Bank od Scotland, che poi è stata salvata dal governo di Londra, e la Kbc belga, salvata dal governo di Bruxelles.
Tutta la crisi mondiale è cominciata così. E noi adesso ci troviamo di fronte a un presidente degli Stati Uniti che chiede 5 miliardi di dollari di danni per il governo americano. Ma la “Standard & Poor’s” deve pagare i danni solo al governo americano o dovrebbe pagarli a tutto il mondo? Certo non potrebbe, e infatti sono terrorizzati da questa vicenda: hanno cercato di trattare col governo americano per tre anni di seguito, per patteggiare; ma non ci sono riusciti, e così si sono ritirati perché temono che gli farà causa mezzo mondo, esattamente come sto dicendo io. Ora, il mondo intero avrebbe il diritto di chiedere i danni. E quando dico il mondo intero dico: anche noi. Perché tutto quello che è successo dopo – dopo queste vicende che sono cominciate nel 2006, 2007, 2008 – è andato a trasferirsi tutto sul debito europeo. Quindi, sostanzialmente, noi stiamo vivendo una crisi che è stata prodotta non in Europa, non in Italia, ma negli Stati Uniti e nella City of London, da un gruppo di criminali. Questo è il reale problema che abbiamo di fronte: la vera radice della crisi finanziaria mondiale.
Dunque, se davvero dovessimo chiedere i danni, non li dovremmo chiedere a “Standard & Poor’s”, che in fondo è una grande agenzia di rating, ma niente di più. La questione che dobbiamo porci è: chi ha lasciato fare alla “Standard & Poor’s” tutto questo? Visto che si tratta di un’impresa americana, chi ha questa responsabilità? Noi i danni li dovremmo chiedere al governo degli Stati Uniti d’America, che ha sempre consentito che “Standard & Poor’s”, e non solo questa, truccasse le carte. E’ da Clinton in avanti – dal presidente Clinton, democratico – che le banche degli Stati Uniti, le grandi banche d’investimento, hanno preso nelle loro mani, interamente, il controllo dellafinanza mondiale. E lo hanno fatto senza regole. Per questo il collasso si è ripercosso anche su di noi.
Stiamo parlando ormai da tre anni della crisi del debito – greco, italiano, spagnolo, portoghese – e addirittura abbiamo avuto un “quasi colpo di Stato”, per non dire apertamente un colpo di Stato, che ha portato al governo uno degli uomini che hanno interpretato, in Europa – insieme a Mario Draghi, che presiede la Banca Centrale Europea – questa crisi. Cioè, abbiamo portato al governo un Quisling delle banche: si chiama Mario Monti. Questo è il quadro. Se non usciamo da questo inghippo, continuiamo a essere presi nella trappola di un debito che non abbiamo creato noi, di cui non sapevamo nulla, e che risiede e ha le sue fondamenta in un’operazione truffaldina, come viene riconosciuto in questo momento.
Naturalmente non si tratta di un processo penale ma di un processo civile amministrativo, ma credo che abbiamo il diritto di porre il problema sulla questione penale, perché si tratta di azioni criminali che coinvolgono interi popoli. E adesso ci troviamo di fronte alle regole europee, che sono state scritte formalmente dagli europei – ma in realtà sono state scritte dagli stessi banchieri americani, che agivano in totale libertà e senza regole, su scala mondiale. Maastricht, Lisbona: questi trattati, che l’Europa ha fatto propri, sono quelli che oggi ci mettono un cappio attorno al collo e ci costringono a chiedere – alle stesse banche che hanno prodotto il disastro – da essere così cortesi da finanziarci, imponendoci i loro tassi di interesse. E quando le banche falliscono, come sono già fallite (due volte), le banche centrali erogano nuovo denaro virtuale, per far rimettere in movimento le banche – e non gli Stati, e non la vita dei popoli.
Mi pare che la definizione migliore di tutto questo l’abbia data proprio Tremonti, quando ha scritto in un suo libro che siamo di fronte ad un “nazismo bianco”. E adesso noi andiamo alle elezioni, e il signor Monti – che ha interpretato questa politica perfettamente – ritornerà al governo, insieme a Bersani: si stanno mettendo d’accordo con grande fretta, Monti e Bersani, perché sentono sul collo la pressione di Berlusconi – addirittura! E vogliono mettersi d’accordo in tempo per continuare la loro macelleria. Io credo che gli dobbiamo dare addosso, con tutte le forze di cui disponiamo: non votandoli, e facendo in modo che meno gente possibile li voti. Perché sono i peggiori: Monti e Bersani, insieme, sono i peggiori. Dobbiamo saperlo: di peggio non potrà venire. Perché il peggio è rappresentato dalla politica che produce questo disastro. E questo disastro lo producono loro. Quindi bisognare fare in modo che non vincano, che non prendano la maggioranza, che non possano governare questo paese e che si vada presto a nuove elezioni, con nuove forze politiche, capaci di cambiare il corso delle cose.
A patto che, naturalmente, non vogliamo farci tagliare a fette, come i salami, dai fratelli massoni che governano l’Italia e l’Europa – non solo il Monte dei Paschi di Siena. Il Montepaschi è uno scherzo da bambini: la stessa cosa sta succedendo a Wall Street in questo momento, ma anche a Francoforte, dove la Deutsche Bank è sotto inchiesta per le stesse ragioni che hanno messo sotto inchiesta la “Standard & Poor’s”. Quindi, guardate che successione: “Standard & Poor’s”, Deutsche Bank, Monte dei Paschi di Siena. Siamo nelle mani dei banchieri. Bisogna togliere il potere dalle mani del nazismo bianco: questo è il compito che abbiamo di fronte.
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