Curiosità sul Conclave, 1958: Gregorio XVII, il Papa eletto e costretto a lasciare
11 MARZO, 2013
Domani si comincia. I 115 porporati si rinchiuderanno nella Sistina per scegliere il nuovo inquilino di San Pietro. C’è poco ‘spirito santo’ nelle decisioni prese dai cardinali durante i conclavi succedutisi nel corso dei secoli. Guardando ai più recenti, nell’ultimo secolo si sono verificate diverse circostanze curiose. Un Papa eletto e costretto a lasciare subito dopo, un altro eletto per un solo voto oggetto di riconteggio ed infine un cardinale ‘papabile’ bocciato dal veto dell’Imperatore d’Austria.
I fatti esposti qui di seguito sono ‘ufficiosi’, mai confermati dalla Santa Sede e probabilmente frutto di ‘gole profonde’ interne ai conclavi stessi.
La prima, la più clamorosa ed al tempo stesso incredibile, riguarda il Conclave del 1958. L’elezione del successore di Pio XII vedeva in Giuseppe Siri, potente Arcivescovo di Genova, uno dei papabili al soglio pontificio. Ebbene, sembra che egli sia stato in effetti eletto Papa proprio nel 1958 (con il nome di Gregorio XVII) e che fu poi costretto a rinunciare a causa di una ribellione nel conclave, lasciando la carica a Giuseppe Roncalli, ovvero Giovanni XXIII.Un Papa eletto per poche ore e mai entrato in carica ‘ufficialmente’?
Wikipedia.Prima del conclave venne avanzata anche la candidatura del “delfino” di Pio XII, il cardinale Giuseppe Siri. L’iniziativa sarebbe partita dai cardinali Gaetano Cicognani, Benedetto Aloisi Masella ed Ignace Gabriel I Tappouni. Secondo Cicognani, Siri sarebbe stato “l’unico candidato in grado di continuare il magistero di Pio XII”.[2] L’età di Siri, appena 52 anni, però, mal si addiceva ad un papato di breve durata. I cardinali Maurilio Fossati ed Elia Dalla Costa, invece, propendevano per l’anziano patriarca di Venezia Angelo Giuseppe Roncalli.In ambienti tradizionalisti e sedevacantisti è stata a più riprese sostenuta la tesi secondo cui nel conclave del 1958, Siri sia stato eletto papa. Il 26 ottobre, a conclave in corso, i numerosi fedeli presenti in piazza San Pietro per diversi minuti ebbero l’impressione che la tradizionale fumata dalla cappella Sistina fosse bianca, segno dell’avvenuta elezione del pontefice.[3] La tesi è stata sostenuta, tra gli altri, dal giornalista Paul L. Williams, che in una sua pubblicazione dichiarò di aver esaminato un rapporto dell’FBI del 10 aprile 1961 secondo cui i servizi segreti statunitensi erano informati del fatto che Siri era stato eletto papa il 26 ottobre 1958. Secondo questo rapporto (oggi irreperibile), Siri sarebbe stato legittimamente eletto papa, avrebbe accettato l’elezione e scelto il nome di Gregorio XVII, ma gli sarebbe stato imposto dai cardinali dell’Europa orientale di rinunciare al papato poiché la sua elezione avrebbe causato “gravi disordini e l’assassinio di diversi vescovi oltre la cortina di ferro”.[4] Secondo altre teorie, a ribellarsi sarebbero stati i cardinali riformatori, specie francesi
Un’altra elezione ‘difficile’ fu quella nel Conclave del 1914. Il Papa fu eletto per un solo voto e cosi si dovette procedere al riconteggio per verificare la validità o meno della elezione:
Wikipedia. Fin dal primo scrutinio, il 1º settembre1914, emersero tre possibili candidati: il cardinale Domenico Serafini, benedettino e seguace della linea di Pio X, l’arcivescovo di Pisa cardinale Pietro Maffi, considerato liberale e attento ai problemi sociali, ma inviso ad alcuni a causa della sua simpatia verso Casa Savoia, e il cardinale Giacomo della Chiesa, arcivescovo di Bologna.Poiché il Della Chiesa fu eletto solo per un voto, si procedette a controllare che egli non avesse votato per sé stesso, cosa che avrebbe reso nulla l’elezione. Secondo le regole in vigore all’epoca, ogni scheda aveva un numero sul retro. Aperta la scheda del Della Chiesa si accertò che il suo voto era stato leale. L’elezione fu così ritenuta valida, e il cardinal Della Chiesa assunse il nome di Benedetto XV.
Nel Conclave del 1903, Mariano Rampolla del Tindaro, segretario di stato di Leone XIII e papabile come suo successore fu ‘bruciato’ da un veto dell’allora imperatore d’Austria, Francesco Giuseppe:
Wikipedia. Mi faccio onore, essendo stato chiamato a questo ufficio da un ordine altissimo, di pregare umilissimamente Vostra Eminenza, come Decano del Sacro Collegio degli Eminentissimi Cardinali di Santa Romana Chiesa e Camerlengo di Santa Romana Chiesa, di voler apprendere per sua propria informazione e di notificare e dichiarare in modo ufficioso, in nome e con l’autorità di Sua Maestà Apostolica Francesco Giuseppe, Imperatore d’Austria e Re d’Ungheria, che, volendo Sua Maestà usare un antico privilegio, pronuncia il veto d’esclusione contro l’Eminentissimo Signor Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro.
Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Pecci), eletto nel 1878, era il cardinale Camerlengo(quello che gestisce la chiesa durante la ‘sede vacante’, una specie di ‘supplente’ del Papa) mentre Pio XII (Eugenio Pacelli), eletto nel 1939, era il Segretario di Stato uscente. Tarcisio Bertone, uno dei ‘meno papabili tra i papabili’ ricopre sia la carica di Segretario di Stato che di Camerlengo.
Infine sarà interessante capire quale ‘nome’ assumerà il nuovo Pontefice. Si dice che il francescano O’Malley potrebbe chiamarsi Francesco I, in onore al santo del suo ordine. Altri nomi fatto sono quelli di Pio XIII, Gregorio XVII o Giovanni XXIV. Lo sapremo tra qualche giorno.
Nessun commento:
Posta un commento