Dalla Thailandia il primo appoggio alla censura selettiva di Twitter
© AFP
APPROFONDISCI: THE GUARDIAN: THAILAND BACKS TWITTER CENSORSHIP...
Arriva dalla Thailandia il primo appoggio ufficiale alla nuova politica di Twitter in merito di censura. Attraverso le parole del ministro per l'informazione e per la tecnologia delle comunicazioni Jeerawan Boonperm, il governo del paese asiatico ha definito "uno sviluppo bene accetto" la decisione del social network di censurare i contenuti in determinati paesi, affermando che presto contatterà i responsabili del servizio per "discutere i modi di collaborazione".
La Thailandia possiede uno dei sistemi di censura più pesanti al mondo ed è al 153esimo posto nell'indice della libertà di stampa elaborato da Reporters Without Borders. I regolamenti sulla lesa maestà colpiscono duramente le opinioni sulla famiglia reale ritenute diffamatorie - che possono costare fino a 15 anni di prigione - e con una legge del 2007 le autorità hanno rinforzato le pene previste per i reati di opinione. L'anno scorso un cittadino thailandese di 61 anni è stato arrestato e condannato a 20 anni di prigione per aver spedito un SMS dal contenuto considerato diffamatorio per la monarchia.
Anche dalla Cina, dove Twitter è bloccato, arrivano apprezzamenti, seppur non ufficiali, per la scelta di Twitter. A cantare le lodi della nuova politica dell'azienda è il quotidiano Global Time (legato al governo di Pechino), che definisce "impossibile una libertà illimitata, anche su Internet e anche per quei paesi che considerano la libertà una questione fondamentale".
Nessun commento:
Posta un commento