Sarkozy: 'Grande intesa con Monti'
'In tre, con lui e la Merkel, lavoriamo benissimo'
31 gennaio, 18:20
PARIGI - "Con Mario c'é grande intesa. L'Italia è importante perché è la terza economia europea e in tre, con lui e la Merkel, lavoriamo benissimo". Lo ha affermato il presidente francese Nicolas Sarkozy parlando ai cronisti stasera a Parigi il giorno dopo l'intesa tra i leader Ue sul nuovo Patto di bilancio.
MONTI SODDISFATTO: BENE UE SU PATTO DI BILANCIO E CRESCITA
degli inviati Federico Garimberti e Paola Tamborlini
degli inviati Federico Garimberti e Paola Tamborlini
Mario Monti e' soddisfatto, non tanto per l'approvazione del Fiscal Compact, che ha sempre ritenuto un ''di piu''' utile soprattutto in chiave interna per i Paesi rigoristi, Germania in testa. Quanto piuttosto per quello che, grazie al varo di norme piu' stringenti sulla disciplina di bilancio, ora l'Europa potra' fare. Certo, il presidente del Consiglio parla di ''pagina importante per la stabilita''' dell'Eurozona a proposito dell'intesa che sara' formalizzata il primo marzo prossimo. Ma guarda gia' oltre, a quello che veramente interessa l'Italia: un piano europeo per la crescita e dei firewall che proteggano i Paesi piu' deboli dalle turbolenze dei mercati, anche se - precisa - l'Italia non ne avra' bisogno. Il presidente del Consiglio si dice ''molto soddisfatto''. In primo luogo per aver evitato brutte sorprese sul debito. ''Non ci sono ulteriori appesantimenti o aggravi'' rispetto alle norme gia' introdotte nella normativa comunitaria attraverso il Six Pack. Il rientro del debito per i Paesi sopra al 60% e' previsto di un ventesimo all'anno per la parte eccedente. Ma nel calcolare il cammino di risanamento si terra' conto dei ''fattori rilevanti'' (come il ciclo economico o altri elementi dell'economia) che alleggeriranno il rigore. Certo, l'azione di risanamento sara' pesante, ma Monti ritiene che sara' ''assolutamente sostenibile'' non appena ci sara' un po' di crescita. Quello che lo preoccupa semmai e' la crescita. Anche perche' riconosce che l'Italia, come il resto d'Europa, ''non e' esente'' da rischi recessivi. Condivide perfino l'analisi di Moody's, secondo cui la manovra ridurra' il reddito degli italiani. ''Non lo escludo affatto, ma - precisa con un gioco di parole sul 'salva-Italia' - l'inerzia-Italia sarebbe stata molto peggio''. Inoltre, le misure del governo ''non aggraveranno la recessione, ma la attenueranno''. Nulla dice sui rischi per l'occupazione, che definisce la ''vera piaga'', soprattutto per i giovani. Lui per primo e' consapevole della necessita' di risollevare il Pil. Ecco perche' sottolinea l'importanza del documento sulla crescita, in particolare nella parte in cui ''identifica obiettivi e linee guida'' per i singoli Paesi. Perche' se l'Italia ha fatto e fara' tanto sul fronte delle liberalizzazioni e della competitivita', e' tempo che anche altri (Germania in testa) facciano di piu'. Solo cosi' le imprese italiane, e dunque i lavoratori, potranno entrare in quei mercati finora preclusi (energia, trasporti, servizi). Un tema, quello del piano europeo per la crescita e l'occupazione, che sara' affrontato nel vertice di marzo. La speranza dell'Italia e' che fra un mese si passi a misure concrete con un calendario ben definito. Perche', come sottolinea lo stesso Monti con ironia, sul fronte della disciplina di bilancio si e' fatto tutto, compreso il perfezionamento del ''pinnacolo e del merlo decorativo'' del Fiscal Compact. Mentre sul fronte del mercato unico c'e' ancora molta strada da fare. Cosi' come tanta strada si dovra' fare sull'altro importante dossier che interessa l'Italia: i cosiddetti 'firewall', ovvero le barriere a protezione dei Paesi con tassi di interesse sul debito sovrano eccessivi. Il premier rinnova l'auspicio che una volta ottenuto il Patto di bilancio, le istituzioni europee, a cominciare dalla Bce, si sentano piu' tranquille e agiscano con maggiori margini di manovra. Monti ritiene che l'Italia possa fare a meno delle risorse del fondo salva-Stati (Esm), ma giudica indispensabile un suo potenziamento. Anche perche', ribadisce, piu' risorse ha, meno probabilita' ci saranno di doverle utilizzare. Infine, il premier conferma che l'Italia riterrebbe una ''evoluzione positiva'' attribuire all'Esm le funzioni di una banca, che possa cosi' attingere ai prestiti 'illimitati' della Bce.
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