Siria, sos di Unicef: "È una strage di bambini". Anche l'Italia richiama l'ambasciatore
Dall'inizio delle rivolte contro il regime di Assad, undici mesi fa, in Siria sono stati uccisi più di 400 bambini. È l'allarmante dato diffuso dall'Unicef, che segue con crescente preoccupazione l'escalation di violenza che ha portato al bombardamento di Homs dello scorso 4 febbraio e alla guerra civile che, dallo scorso marzo, devasta la Siria.
Ma non è tutto: sempre secondo il rapporto dell'Unicef, oltre 400 minorenni sarebbero in carcere in Siria, come spiegato dalla portavoce dell'associazione umanitaria, Marixie Mercado:
"Arrivano notizie di bambini che vengono arbitrariamente arrestati, torturati e abusati sessualmente mentre sono nelle carceri"
Un quadro raccapricciante, reso ancora più sconvolgente dalle preoccupanti notizie che giungono dalla Siria: sono già moltissimi i Paesi che hanno richiamato i loro ambasciatori, tra cui Francia, Gran Bretagna, Belgio e anche gli Stati Uniti, che hanno chiuso l'ambasciata a Damasco.
Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha ha disposto il "richiamo per consultazioni" dell’ambasciatore d’Italia a Damasco, e ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore siriano a Roma, Khaddour Hasan, per esprimere la propria condanna nei confronti di quanto sta accadendo in Siria.
L'Unione Europea, per voce dell'alto rappresentante Catherine Ashton, ha dichiarato che non taglierà le relazioni diplomatiche con Damasco:
"Non ritireremo le delegazioni diplomatiche dalla Siria. È importante avere persone sul terreno, considerando che in Siria non possiamo contare su libertà di stampa"
Intanto nella capitale siriana è giunto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che ha incontrato Assad, ricordandogli che "Ogni leader deve assumersi le proprie responsabilità".
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