Volunia: prime impressioni (e qualche critica) dai blogger italiani
Presentato lunedì all'Università di Padova, allo streaming per il lancio di Volunia erano connesse oltre 12.000 persone: su Twitter #volunia ha colonizzato i trending topic per tutta la giornata e tutti hanno commentato in diretta la presentazione "mondiale" del social motore di ricerca di Massimo Marchiori.
Ad un giorno dalla presentazione, com'era prevedibile, i commenti, le opinioni e le recensioni non si contano: a molti non è sfuggito il "piccolo contrattempo" che ha ritardato l'inizio della presentazione (non arrivavano le slide...) e tutti hanno detto la loro su cosa promette di essere questo nuovo "territorio" del Web.
Va detto: le critiche non sono poche. A non convincere il Web italiano è sopratutto il fatto che Volunia sembri tagliare fuori i social network già esistenti, non permettendo - ad esempio - l'importazione dei contatti di Facebook. Inoltre, in molti si sono preoccupati per laprivacy: tecnicamente, su Volunia ogni nostra azione può essere trasparente agli occhi degli altri utenti: siti visitati, ricerche effettuate... tutto può essere visto dagli altri.
E rimane aperta la questione della "specificità del servizio". A questo proposito scrive Luca De Biase:
"La novità dell'idea è messa in questione da chi pensa che lo spazio delle webmaps e del social browsing siano stati già esplorati e in larga misura abbandonati o assorbiti da altri servizi. Questa è la critica più forte. In effetti, se il servizio non trova una specificità vera e unica in questo settore rischia di non convincere"
Fa eco Daniele Lombardi su Querdenker:
"Volunia concentra tutto il suo concept nella sfida di creare connessioni sociali (forum e chat) fra gli utenti che visitano le stesse pagine web. E’ la vera novità ed è la scommessa di Marchiori: trasformare la normale navigazione in Rete che (più o meno) anonimamente intraprendiamo ogni giorno in un’esperienza sociale dove incontrare utenti che visitano lo stessa pagina web assieme a noi. Tutte le previsioni che si possono fare sul successo o meno di Volunia, dipendono proprio da come il web può intercettare questo interesse. La sentiamo davvero come una cosa necessaria? Ma soprattutto, come si naviga oggi in Rete?"
In moltissimi, poi, non sono stati convinti dalla metafora della "gallina" tanto cara a Marchiori, che ha paragonato gli utenti a delle galline in un pollaio che rifiutano la gabbia. Scrive Stefano Epifani su Twitter:
"@stefanoepifani: che poi, a dirla tutta, paragonare i propri potenziali utenti a delle galline non è che mi sembri proprio un'idea geniale #volunia #pollaio"
Insomma, secondo gli "addetti ai lavori", Volunia potrebbe sì rappresentare una rivoluzione ma, al momento, sembra avere ancora tantissima strada da percorrere, come conclude Silvio Gulizia su Wired:
"La prima impressione è che Volunia sia uno strumento strepitoso sotto il profilo social, ma con ancora grossi limiti dal punto di vista della ricerca (per stessa ammissione dei creatori) e della grafica. Il motore su cui si regge il sito, l’architettura social e l’articolazione della privacy (dal totale anonimato alla condivisione di qualunque cosa) possono però essere le basi su cui costruire qualcosa che davvero manca"
E, infine, non mancano le considerazioni sulla questione dell'imprenditorialità del progetto, come scrive Epifani su Techeconomy:
"La Silicon Valley è il risultato di un mix difficile da riprodurre: un mix fatto di ricerca ed imprenditorialità, di supporto dello Stato e di presenza di investitori dinamici, di capacità e di coraggio. Molte di queste cose, in Italia, semplicemente non ci sono. Alcune Marchiori probabilmente le ha trovate. Per altre ancora... dobbiamo attrezzarci".
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