Scuola Italia
Varsavia, ore 20,45. Lezione di calcio. Docente del master, Cesare Prandelli, professore emerito. Scolaretto, bravino ma un po' troppo primo della classe, Joachim Loew. Mai vista la sua Germania subire tanto, aggredita nel vero top player della sua generazione di fenomeni: il campo aperto. Mai vista un'Italia così padrona del campo e, insieme, del pallone. La Germania più bella, giovane, divertente e multietnica, non s'è mai vista. Sbagliato l'approccio. E sbagliati, nel 4-2-3-1 suo marchio di fabbrica, il mix dei 4 davanti. Kroos esterno ha mandato Ozil fuori partita, come Podolski e i subentrati Reus e Muller. Con la scarsa forma di Schweinsteiger, un errore decisivo nella prima vera impresa azzurra di un Europeo, adesso sì, straordinario. Contro la Spagna, l'impresa era stata giocare alla pari, impedire loro il tiki taki del Barca. Ma se Del Bosque avesse messo subito un centravanti, chissà come sarebbe finita. E la prossima chissà come finirà. Con Croazia e Inghilterra, alle tante occasioni non erano seguiti gol in proporzione. E anche vincere contro l'Irlanda era stata una sofferenza. Stavolta invece non è mancato niente. Da Buffon a Balotelli l'Italia perfetta. Bella come neanche quella del 2006. Tutti promossi con lode. Soprattutto il professore
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