Incandidabilità, pronto il decreto:
stop a chi ha subito pene oltre i 4 anni
Domani in consiglio dei ministri il decreto legislativo, che arriva subito dopo l'entrata in vigore della legge anticorruzione. Non ci sarà la lista dei reati, ma previsti molti paletti. Le regole riguarderanno parlamentari italiani ed europei, enti locali e tutti gli enti in cui c'è una nomina pubblica, come le Asl di LIANA MILELLA
ROMA - "Liste pulite" finalmente al via. Definitivamente fuori i condannati definitivi per reati gravissimi (mafia e terrorismo), per corruzione e concussione, e per tutti i delitti con una pena da quattro anni in su che già comportano la custodia cautelare. Non c'è, nel decreto legislativo, quell'elenco dei reati che qualcuno avrebbe voluto che ci fosse, ma ci sono paletti certi che costituiranno, d'ora in avanti, una barriera insormontabile per chi vorrebbe entrare ugualmente nelle istituzioni anche con una fedina penale ormai macchiata per sempre.
Esattamente 48 ore dopo la definitiva entrata in vigore della legge anti-corruzione che, allo scoccare della mezzanotte del 28 novembre, è entrata a pieno titolo a far parte dei codici, arriva il decreto legislativo che ne attua uno degli articoli più discussi, quello dell'incandidabilità. Stavolta il decreto è davvero pronto
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