Yahoo compra Tumblr per 1,1 miliardi di dollari
Il sito di microblogging nel mirino di Meyer.
Yahoo! è passata al contrattacco e ha puntato sul blogging e sui social media. Con un'offerta da 1,1 miliardi di dollari tutti in contanti, il portale e motore di ricerca guidato da Merissa Mayer sarebbe pronto a comprare Tumblr. La notizia deve annunciata la mattina di lunedì 20 maggio, ma il Wall Street Journal, che nei giorni scorsi aveva già anticipato la notizia, ha confermato che i vertici a Sunnyvale hanno approvato all'unanimità.
13 MLD DI PAGINE IN UN MESE. Il popolare e 'cool' sito di blog creativi e microblogging, considerato un piccolo gioiello, è stato fondato nel 2007 dall'enfant prodige del software David Karp e da tempo era alla ricerca di un acquirente. Una mossa studiata per rispondere all'accerchiamento da parte di Google e Facebook, tesa a portare nell'universo Yahoo nuovi utenti e introiti pubblicitari, attraendo un'audience giovane interessata ai contenuti generati propri dai sottoscrittori e blogger di Tumblr. Si tratta di circa 13 miliardi di pagine scaricate soltanto nell'ultimo mese, in grado di guadagnare a Yahoo una fetta di mercato nella lotta contro i due colossi internet.
Proprio di recente Tumblr, molto utilizzato dagli utenti sul telefonino che oggi rappresentano un quarto del totale, ha deciso di cedere spazi pubblicitari in vendita in posizioni particolarmente visibili. Una mossa che rende possibile realizzare un utile per il gruppo newyorchese, che ha già superato i 108 milioni di blog, dichiara un fatturato di 13 milioni di dollari e in passato sarebbe già stato in contatto con Microsoft e Facebook.
FIORE ALL'OCCHIELLO PER LA MAYER. Nessun commento dai portavoce di Yahoo! e Tumblr, ma fonti vicine alle trattative fanno sapere che il consiglio di amministrazione di Yahoo! è già convocato per lunedì 20. Per la Mayer l'operazione sarebbe la prima di queste dimensioni, e potrebbe essere il fiore all'occhiello da mostrare agli investitori negli sforzi del management per rilanciare il gruppo, che ad aprile ha dichiarato un calo in pubblicità e rischia di deludere gli analisti sul fronte delle vendite.
Gli sforzi per rinnovare i prodotti, la homepage e i servizi email finora non hanno invertito la tendenza a perdere terreno nei clic pubblicitari, a tutto vantaggio di Google e Facebook.
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