Eva e Claretta: due donne, stesso destino
100 anni fa la nascita della Braun e della Petacci
05 febbraio, 17:17
di Massimo Lomonaco
Diciannove giorni separano l'una dall'altra, ma il mese e' lo stesso e soprattutto l'anno: il 1912. Un secolo fa, nascevano infatti Eva Braun (il 9 febbraio) e Claretta Petacci (il 28), donne-compagne di due tra i peggiori despoti del Novecento: Adolf Hitler e Benito Mussolini. O meglio, Alfi e Ben, come li chiamavano nell'intimita'. Donne - va detto subito, e a puro titolo di cronaca - che sono rimaste fino alla fine accanto ai loro uomini.
Su entrambe sono state scritti decine e decine di libri, non ultimo quello di Diane Ducret 'Le donne dei dittatori' (Garzanti; pp.405; 22.60 euro). Di Claretta - vero nome Clarice - Mondadori-Electa ha recentemente pubblicato tutte le lettere inviatele dal Duce durante i seicento giorni della Repubblica di Salo': 'A Clara.' (pp.404; euro 24.90).
In tutte le analisi - anche le piu' raffinate - il mistero di un'attrazione tanto tragica resta irrisolto: la razionalita' non spiega - e non potrebbe altrimenti - il percorso di due vite abbastanza parallele. Per entrambe, il sacrificio supremo - la morte - appare la conseguenza scontata di un rapporto che prescinde dal 'contesto' nel quale e' svolta la storia d'amore. Del resto, Ducret spiega bene che uno degli ingredienti del successo politico dei grandi dittatori e' proprio il fascino esercitato sulle donne.
E vale sia per il quasi ascetico e misogino Adolf Hitler che per l'impenitente Casanova Benito Mussolini: entrambi si limitano - a parte il secondo piu' abituato del primo - a 'subire' questo richiamo profondo, visto che di fronte a loro ci sono due donne estremamente determinate.
Sia Eva Braun - che diventa la signora Hitler il 29 aprile 1945 - sia Claretta Petacci - che non sposera' mai il suo Ben, regolarmente accasato con Rachele Guidi - non sono semplici 'amanti'. Nella loro rincorsa ad Alfi e Ben c'e' una volonta' di ferro: la piccola Eva nel 1932, a 20 anni, inscena il finto suicidio che le consegnera' per sempre il cuore di Hitler, piu' anziano di lei di 23 anni, quindi quarantatrenne.
Nello stesso anno, ad aprile, Claretta compie il suo fatale incontro sulla rotonda di Ostia, dopo un inseguimento in decappottabile, con il Duce, che allora ha 49 anni, 29 piu' di lei. Piu' che 'compie' si dovrebbe dire 'corona', visto che la giovane figlia di uno dei medici del papa non solo fin da bambina ha in mente lui, ma ad Ostia e' in compagnia del suo fidanzato coetaneo e futuro marito. Un dettaglio che non le impedira' certo di compiere la sua scelta.
Da quell'anno non ci sara' pausa: la prima - la tonda e burrosa tedesca, che ha capito come 'lavorare' sul complesso di colpa del Fuhrer, scosso dal suicido, questo si' riuscito, della nipote Geli Raubal, sua grande infatuazione - scalera' inesorabilmente il cuore e il potere del supremo capo del Reich.
A lui imporra' i suoi cani scottish terrier Negus e Stasi che il Fuhrer non ama, i suoi tantissimi vestiti frivoli e in parte italiani, le vacanze al Berghoff - la tana di Hitler - persino il fumo e il bere che l'ipocondriaco despota detesta. La seconda, magra ed elegante, sbaraglia di un colpo tutte le 'altre' del capo del fascismo. Non evita certo i tradimenti, ma resta sempre di piu' salda nel cuore del Duce.
Ad entrambe i signori di Italia e Germania danno appoggio e benessere, anche indiretto: Claretta di trasferira', con la famiglia, a Villa Camilluccia, splendida residenza a Roma Nord, il cui indirizzo sara' presto subissato di petizioni e richieste di favori. Eva avra' in dono da Hitler una villetta alla periferia di Monaco, anonima ma dotata di un bunker contro possibili incursioni della guerra mondiale che si avvicina; e tutto il resto.
Le donne del 'capo' restano tuttavia accuratamente al riparo di cio' che i loro uomini vivono sul palcoscenico della Storia: a dire il vero piu' la seconda che la prima. Una sorta di 'campana di vetro' nei confronti di un mondo costellato di vittime, che rotola veloce verso l'abisso.
Il fato di Claretta sara' il 28 aprile del 1945 a Giulino di Mezzagra, sul Lago di Como, dove e' giustiziata accanto al suo Ben, nonostante non ci sia alcuna condanna nei suoi confronti, se non quella della Storia. Poi lo scempio di Piazzale Loreto.
La seconda, detta Effie, fresca Frau Hitler, il 30 aprile a Berlino nel bunker della Cancelleria mastica una compressa di acido prussico insieme al suo Alfie che completa l'opera con un colpo di pistola in bocca. La troveranno - dice Ducret - accasciata sul divano, gli occhi chiusi, sul volto ''nessuna impressione di paura o tristezza''.
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