Dal Large Binocular Telescope la prima foto dell'Universo ad alta risoluzione
© LBT Observatory
Il Large Binocular Telescope (Lbt), il super-binocolo da 8,4 metri di diametro realizzato in Arizona dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) in collaborazioni con alcuni istituti di ricerca statunitensi e tedeschi, è dotato di un piccolo gioiellino della tecnica che ha permesso di annullare gli effetti di distorsione prodotti dalla turbolenza atmosferica per restituire immagini nitide e dettagliatissime dell'Universo.
Un notevole passo avanti per gli scienziati rispetto alle immagini raccolte dal telescopio spaziale Hubble.
"Siamo molto orgogliosi di raccogliere i frutti di anni di impegno: già le prime notti di osservazione ad LBT hanno prodotto i primi articoli scientifici appena pubblicati che coprono diversi ambiti dell’astronomia", commenta Simone Esposito dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri. "Nella comunità scientifica internazionale articoli di review citano il sistema sviluppato da INAF per LBT come 'lo stato dell’arte nell’ottica adattiva per astronomia'. Tutto questo grazie ai due componenti chiave: lo specchio secondario adattivo e il sensore a piramide, entrambi completamente made in Italy. Un ottimo esempio di collaborazione tra istituti di ricerca e industrie italiane"
Dalle prime tre notti di osservazione sono stati prodotti quattro importanti nuovi studi sui pianeti extrasolari e la formazione delle stelle.
Tra giugno e settembre Lbt aprirà anche il secondo occhio e in quell'occasione potrebbe cominciare una nuova era nell'astronomia, ''qualcosa di analogo a quello che ha permesso il primo telescopio di Galilei o quello del Monte Palomar usato da Edwin Hubble''.
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