La Cassazione sancisce il diritto a una vita familiare per le coppie omosessuali
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A pochi giorni di distanza dalla risoluzione del Parlamento Europeo che chiede a tutti gli Stati membri di fare uno sforzo per riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso, la Cassazione italiana deposita una storica sentenza: le coppie omosessuali devono godere degli stessi diritti di cui godono le coppie etero.
Per il presidente di Arcigay Paolo Patané la notizia è una vera e propria "rivoluzione copernicana" per tre motivi:
"Da una parte, la Corte afferma che le coppie omosessuali godono pienamente di un 'diritto alla vita familiare', recependo quindi l’orientamento già espresso dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2010. In secondo luogo la Cassazione riecheggia quasi testualmente la decisione già adottata dalla nostra Corte costituzionale sempre nel 2010, riconoscendo alle persone omosessuali 'il diritto a vivere liberamente una condizione di coppia' con la possibilità di ricorrere ai giudici 'a prescindere dall'intervento del legislatore in materia'. Ma soprattutto la Corte formula importanti affermazioni di principio che sembrano smentirele posizioni recentemente espresse da alcuni politici circa la natura necessariamente eterosessuale del matrimonio".
Il verdetto conclude un iter giudiziario avviato da una coppia gay della provincia di Roma che si era sposata all'Aja, in Olanda, e chiedeva la trascrizione dell'atto di nozze in Italia. La novità non porta automaticamente al diritto di contrarre matrimonio né alla trascrizione di quelli celebrati all'estero, ma dà un forte segnale di rinnovamento in un Paese in cui l'omosessualità è ancora un tabù e non viene tutelata dalla legge in alcun modo: solo alcuni mesi fa la proposta di instaurare l'aggravante di omofobia per i reati a fronte di un aumento delle aggressioni, è caduta definitivamente nel vuoto.
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