venerdì 10 febbraio 2012


   Grecia, il Governo schiacciato tra il forfait della destra, le richieste della UE e lo sciopero generale - Le foto

Da Atene arrivano immagini crude di cieca lotta tra cittadini e polizia, uno scenario già visto nella capitale greca e che potrebbe ripetersi ancora molte volte e in forme ancora più violente. Sono 17.000 le persone in piazza ad Atene, e tra di loro centinaia affrontano la polizia armati di bombe incendiarie e vengono respinti con i gas lacrimogeni, quando non con lo scontro diretto.
I sindacati hanno dichiarato 48 ore di sciopero generale in tutta risposta all'accordo sul debito trovato dai tre partiti che sostengono il governo di coalizione, i socialisti, i conservatori e il partito di estrema destra Laos. L'equilibrio trovato è incredibilmente precario e minacciato su più fronti: i ministri dell'estrema destra hanno offerto le loro dimissioni al premier, Lucas Papademos, una mossa simbolicamente distruttiva che mira a recuperare elettorato a discapito della mediazione politica.
Ma questo è solo l'ultimo tassello di una situazione critica che si deve anche a una scettica Unione Europea, che chiede tre ulteriori sforzi al Paese per poter confidare nella sua ripresa ed aprire il rubinetto degli aiuti: l'accordo sull'austerity deve essere ratificato dal parlamento ellenico domenica, i greci devono individuare altri 325 milioni di euro di risparmi nell'ambito delle modifiche alle pensioni e i leader politici devono garantire l'attuazione completa dell'accordo in vista delle elezioni in aprile.

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