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Tangenti: Indagato leghista Boni, 'Sono estraneo ai fatti'

Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia è accusato di corruzione

06 marzo, 14:14
Il presidente del Consiglio regionale Lombardia Davide Boni Il presidente del Consiglio regionale Lombardia Davide Boni
Tangenti: Indagato leghista Boni, 'Sono estraneo ai fatti'
MILANO - Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, e' indagato dalla Procura di Milano per corruzione.
Boni risulta indagato per corruzione insieme a un suo stretto collaboratore nell'ambito di un' inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, nata da un'indagine su un giro di tangenti che riguardano i vecchi amministratori del Comune di Cassano D'Adda (Milano). Inchiesta che aveva portato all'arresto dell'allora sindaco. Da quanto si è saputo, a dare impulso al nuovo filone investigativo che ha coinvolto Boni sarebbero stati una serie di dichiarazioni rese agli inquirenti dall'architetto Michele Ugliola anche lui indagato per la vicenda che riguarda il comune del milanese e coinvolto anche nel caso Montecity-Santa Giulia.

C'é anche Dario Ghezzi, il capo della segreteria del presidente del Consiglio regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, tra gli indagati per corruzione nell'inchiesta della procura di Milano. Nel nuovo filone di indagine i militari della Gdf stamani hanno effettuato quattro perquisizioni, tra cui anche allo stesso Boni, al quale é stato consegnato un avviso di garanzia. Da quanto si è saputo a dare impulso alla nuova inchiesta ci sono anche delle dichiarazioni di un esponente della Lega.

C'é anche l'immobiliarista Luigi Zunino tra gli indagati nell'inchiesta della Procura di Milano nella quale è indagato anche Davide Boni, presidente del Consiglio regionale lombardo. Zunino sarebbe stato beneficiario di alcuni interventi compiuti sul piano regolatore di Cassano d'Adda.

BONI, ESTRANEO AI FATTI E PRONTO A CHIARIRE - "In relazione ai fatti oggetto di contestazione, anticipo fin da ora la mia totale estraneità" e "confermo la mia piena disponibilità a chiarire la mia posizione": così il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni, si è espresso dopo la notizia che è indagato per corruzione.

"Confermo che in data odierna - ha dichiarato Boni - mi è stata notificata un'informazione di garanzia contestualmente a una perquisizione negli uffici della mia segreteria". "In relazione ai fatti oggetto di contestazione - ha proseguito il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, indagato per corruzione - anticipo fin d'ora la mia totale estraneità. Nel contempo confermo la mia piena disponibilità a chiarire la mia posizione e la mia estraneità con gli organi inquirenti, in modo da poter fare piena luce sulla vicenda nei tempi più rapidi possibili".

NOTIZIA DI BONI INDAGATO ARRIVA DURANTE CONSIGLIO  - La notizia dell'indagine per corruzione a carico del presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni (Lega), ha raggiunto il Pirellone durante la seduta dell'Aula, poco prima della pausa pranzo. Il Consiglio sta discutendo della nuova legge sull'edilizia, ma ovviamente in pochi minuti le accuse a Boni sono diventate l'argomento di conversazione alla buvette. Per ora non c'é stata alcuna reazione ufficiale da parte dei gruppi, ma il caso politico è aperto, anche perché Boni è accusato di corruzione dopo che lo stesso è capitato ai due vicepresidenti che erano stati eletti con lui all'inizio della legislatura, Filippo Penati (Pd) e Franco Nicoli Cristiani (Pdl) già sostituiti dopo le dimissioni dall'incarico nell'Ufficio di presidenza, così come è accaduto con il consigliere segretario Massimo Ponzoni (Pdl).