giovedì 27 settembre 2012

Droni antisisma scovano vivaio canapa

Droni antisisma scovano vivaio canapa

Nel Ravennate. Sequestrati 7 quintali. 'Coltivatore' in carcere

 

 

Un vivaio di canapa indiana, allestito nelle campagne di Ravenna in un terreno abbandonato e nascosto da fitta vegetazione, è stato individuato dalla Gdf grazie a droni telecomandati già utilizzati per verificare la stabilità degli edifici lesionati dal sisma. I finanzieri hanno tenuto d'occhio la piantagione, alimentata con accurato sistema di irrigazione e illuminazione, e sorpreso i 'coltivatori' che vi entravano: 182 piante di canapa indiana per 7 quintali sono state sequestrate.
Convalida dell'arresto e custodia cautelare in carcere: è quanto il Gip Piervittorio Farinella ha deciso per il 30enne portuale ravennate arrestato dalla Guardia di Finanza per la vasta piantagione di canapa scoperta domenica a Mezzano, alle porte di Ravenna, dopo sei mesi d'indagine. In totale 182 piante alte anche più di quattro metri per un totale di sette quintali di peso, che sono costate la denuncia a piede libero ad altri due ravennati di 28 e 31 anni. I tre sono difesi dagli avv.Filippo Bianchini, Luca Donelli, Alessandro Docimo e Giovanni Scudellari. Il 4 ottobre verrà affidato l'incarico al perito Onelio Morselli per l'esame della marijuana. Il destino delle piante, già estirpate, è quello di essere incenerite nell'impianto ravennate di Hera. L'appezzamento, delle dimensioni di 16 ettari circa, conteneva vari lotti di piantagioni per un totale di quasi un ettaro circondati dalla macchia a sua volta delimitata da una robusta rete e protetta dall'alto dai fili dell'alta tensione. All'interno, un efficiente sistema d'irrigazione di due tipi, normale e a goccia, comandato da tre gruppi elettrogeni. Ma c'erano anche canaline di scolo ben disegnate, un impianto d'illuminazione notturna e pompe dell'acqua che attingevano da un pozzo autonomo. Per inquadrare l'esatta dimensione della coltivazione sono state necessarie le immagini fornite dagli elicotteri del reparto Operativo Aeronavale della Finanza di Rimini e dei droni telecomandati muniti di telecamere assemblati da tre giovani ravennati e utilizzati anche per operazioni antisciacallaggio tra le macerie del terremoto in Emilia. La marijuana che i militari hanno trovato era così abbondante che le foglie lasciate per terra avevano formato una sorta di humus. L'organizzazione dei lotti e lo stato di usura degli attrezzi, oltre alla dimensione delle piante, ha fatto supporre agli inquirenti che la piantagione andasse avanti da almeno 5-10 anni, fornendo un prodotto giudicato di altissima qualità a tutto il territorio circostante.

Evasione/Il vizietto è comune in tutta Italia

Risulta nullatenente: gdf gli sequestra villa da un milione

Gorizia: si godeva auto supersportive e viaggi verso mete paradisiache in alberghi di lusso. Deve all'erario 2,5 mln

 

GORIZIA - Al fisco risultava formalmente pressoché nullatente, in realtà muoveva un ingente volume d'affari, con acquisto di abitazioni di lusso e vetture supersportive, viaggi verso mete turistiche paradisiache e soggiorni in sontuose strutture alberghiere con tutta la famiglia. La Guardia di Finanza di Gorizia gli ha sequestrato, invece, una villa di lusso con piscina del valore di oltre un milione di euro.
Protagonista è un imprenditore isontino, risultato essere debitore nei confronti dell'erario per circa 2 milioni e mezzo di euro. Nonostante il sequestro dell'immobile, l'uomo, già conosciuto alle forze dell'ordine, è stato scoperto dai finanzieri mentre cercava di vendere la villa pubblicizzandola su un sito di compravendite online di primo piano a livello nazionale. I militari del Nucleo di Polizia Tributaria sono riusciti a ricondurre il bene al destinatario del provvedimento, anche se formalmente intestato al coniuge e fatto fraudolentemente confluire in un trust amministrato sempre dallo stesso soggetto.

Grecia: decine di migliaia in piazza contro i tagli. Scontri ad Atene

Grecia: decine di migliaia in piazza contro i tagli. Scontri ad Atene

Decine di migliaia in piazza contro i tagli, nel giorno dello sciopero generale

 

 

La calma è ritornata nel centro di Atene, dopo gli  incidenti avvenuti fra la polizia e un gruppo di giovani incappucciati, quando questi ultimi, che si erano introdotti nella grande manifestazione dei due principali sindacati del Paese, hanno iniziato a gettare contro i poliziotti, bombe molotov, sassi ed altri oggetti.

Stamane in Piazza di Syntagma, di Atene fra un gruppo di manifestanti che ha iniziato a gettare bombe molotov contro i poliziotti, che hanno risposto facendo uso di lacrimogeni, mentre giovani incappucciati hanno danneggiato vetrine di negozi ed edicole dei giornali.
Decine di migliaia di persone hanno manifestato  in tutte le grandi città della Grecia per protestare contro le misure di austerità del governo ellenico. Le manifestazioni, organizzate dai sindacati del paese nel giorno in cui è stato indetto uno sciopero generale che sta paralizzando il Paese, arrivano proprio mentre indiscrezioni di stampa fanno sapere che il pacchetto di tagli sarebbe già stato approvato dal premier Antonis Samaras e dovrebbe ora passare al vaglio dei tre leader dei partiti che sostengono il governo.
Lo sciopero generale di 24 ore è stato proclamato dai principali sindacati, per protesta contro il nuovo piano di austerità che il governo ha varato in collaborazione con i rappresentanti dei creditori internazionali che prevede tagli per 11,5 miliardi di euro per il biennio 2013–2014.Piu’ di 30.000 persone sono scese in piazza al centro di Atene per partecipare alle manifestazioni organizzate dai sindacati contro le misure di austerità del governo. Con una marcia fino al Parlamento si è conclusa, senza incidenti, la manifestazione organizzata dal Pame il sindacato vicino al partito comunista di Grecia, alla quale hanno partecipato, secondo gli organizzatori più di 15.000 persone. Altre manifestazioni sono ancora in corso.
"Le nuove insopportabili e dolorose misure non devono passare, questa politica è senza sbocco e distrugge lo stato sociale", ha detto alla stazione radio Real Fm, il Presidente dell' Adedy, il sindacato che raggruppa i dipendenti statali, Costas Tsikrikas. Il leader di Syriza, il partito di sinistra radicale greco, i cui rappresentanti stanno partecipando alle manifestazioni, ha duramente attaccato il governo di Antonis Samaras. "Ora - ha detto il leader del partito Tsipras - la parola passa alla società, visto che il governo di coalizione, guidato da Samaras, non è in grado di difendere gli interessi elementari della società greca, e in più ammette e controfirma le inumane misure che portano la società all' olocausto. La Grecia non potrà essere trasformata in un enorme cimitero sociale". Aleca Papariga il Segretario Generale del Partito Comunista di Grecia, ha come di consueto attaccato l' Unione europea, responsabile secondo lei delle sofferenze del popolo ellenico. "Il popolo greco - ha detto Papariga - deve capire che una Grecia svincolata dall' Ue, può garantirsi il benessere sociale ed evitare il peggio". 
Domani mattina alle 10.30, i leader dei partiti che sostengono il governo di coalizione in Grecia, Antonis Samaras, Premier e leader del partito conservatore di Nea Dimokratia, Evaghelos Venizelos, del Pasok (socialista) e Fotis Kouvelis della Sinistra Democratica, si incontreranno di nuovo per cercare di finalizzare il pacchetto dei tagli al bilancio statale per il biennio 2013 – 2014, che comporta duri sacrifici per i cittadini.

Sannio e Irpinia, notte di paura. Sette scosse in sequenza, la più violenta è stata del quarto grado

Sannio e Irpinia, notte di paura.
Sette scosse in sequenza, la più violenta
è stata del quarto grado

La Protezione civile «Al momento non registriamo feriti nè danni». Ancora in corso i sopralluoghi. Alle 7,14 altro sussulto

 

BENEVENTO - Paura nella notte in tutto il Sannio e in Irpinia. Erano da poco passate le tre quando la terra ha tremato in modo violento. E lo sciame non si arresta. La scossa più recente risale alle 7,14 del mattino, anche se è stata di lieve intensità


La scossa più forte della notte - riferisce la protezione civile - è stata avvertita dalla popolazione tra i Comuni di Paduli, Pietrelcina e Sant'Arcangelo Trimonte.

Momenti di panico e paura per le persone che hanno avvertito il forte movimento e un boato insistente. In molti hanno abbandonato le abitazioni e per tutta la notte non vi hanno fatto più rientro.

Dalle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del dipartimento della Protezione civile non risultano danni a persone o cose.

Secondo i rilievi registrati dall'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia - riferisce ancora la nota del dipartimento - l'evento sismico si è verificato alle 3.08 (1.08 ora Utc), con magnitudo 4.1.

Sul sito dell'Ingv si evidenziano due successive scosse: una del 2.1 alle 3.18 nella Valle dell'Aterno, vicino L'Aquila, e l'altra del 2.2 alle 3.23 nel Sannio. La scossa del 4.1 nel Sannio era stata preceduta da altre due del 2.4 nella stessa zona, a distanza di pochi minuti.

mercoledì 26 settembre 2012

MERKEL-DRAGHI/ Le nuove mosse lasciano l'Italia nei guai



MERKEL-DRAGHI/ Le nuove mosse lasciano l'Italia nei guai
MERKEL-DRAGHI/ Le nuove mosse lasciano l'Italia nei guai 

La tregua è finita? L’incontro tra Angela Merkel e Mario Draghi, così come l’intera missione berlinese del presidente della Bce, induce a rispondere di sì. La svolta estiva ha avuto il suo effetto e ha recato sollievo alla crisi dell’euro. Ma ora che arriva l’autunno tornano in superficie tutte le contraddizioni che l’astuta operazione di Draghi ha aiutato a tenere sott’acqua. “Ci vogliono le riforme, senza di esse la Bce non interverrà”, ha dichiarato il banchiere centrale davanti alla Confindustria tedesca alla quale ha spiegato la propria linea interventista: “La scelta era tra un no su tutto o agire, e la Bce ha deciso di agire”. La Kanzlerin, dal canto suo, ha rammentato che “ci sono ancora molti compiti a casa da completare”. Ciò vale per la Spagna, che si accinge a chiedere l’aiuto del Fondo salva-stati, e ancor più per l’Italia, soprattutto se non vuole far ricorso alla ciambella europea.
Tra la Merkel e Draghi si è notata una grande sintonia su questo aspetto. Il presidente della Bce, che si era esposto al punto da mettersi apertamente contro la Bundesbank, è in piena frenata? Non esattamente. Il fiscal compact è una sua idea e Draghi ha sempre sottolineato che gli aiuti si concedono sotto chiare e talvolta dure condizioni. Su questo non c’è nessuna divergenza né con il recente passato, né con la Merkel, la quale lo ha lasciato fare con abile mossa tattica, ma intende tenere ferma l’ortodossia. “Il debito non va condiviso”, ha ripetuto. Del resto, a giugno aveva detto che non avrebbe mai approvato gli eurobonds, “mai finché vivo” aveva aggiunto tanto per essere chiara.
Il fatto è che, scampato il pericolo immediato, tutti sono tornati a suonare le loro vecchie musiche. In Germania già si annusa aria elettorale (si vota tra un anno) e di qui ad allora non c’è da attendersi nessuna svolta: né un allentamento fiscale interno (del tipo riduzione delle tasse come hanno fatto gli svedesi), né minor rigore. Anzi, la posizione di Jens Weidmann, il capo della Buba, diventerà il mantra che tutti i politici reciteranno - chi da destra come i cristiano-sociali furibondi per il lassismo mediterraneo, chi da sinistra come i socialdemocratici che vorrebbero far aumentare i salari, ma non l’inflazione.
Nei paesi in difficoltà rispuntano gli antichi vizietti. In Grecia si scopre che il vero buco è il doppio del previsto e supera i 20 miliardi. In Spagna, Mariano Rajoy tentenna mentre i catalani scatenati vorrebbero tenersi tutti i loro introiti fiscali nel nome dell’autonomia se non dell’indipendenza, aprendo una voragine nel bilancio nazionale. In Italia arriva la valanga della finanza locale e, purtroppo, ancora una volta sarà la magistratura a dare la spinta. Se i quattrini dei contribuenti italiani servono per ostriche e champagne, come si fa a convincere Frau Merkel che dobbiamo essere aiutati dai contribuenti tedeschi? E non è solo questione di malaffare, né una questione di casta. Perché dietro c’è un problema più generale: la spesa pubblica viene usata come sostituto monetario delle riforme. Una riflessione che nessun partito né a destra, né a sinistra vuol fare, tanto meno a sei mesi dalle urne, perché tocca il cuore del sistema.
Dobbiamo aspettarci, dunque, che la Germania faccia di nuovo la voce grossa. Le prime avvisaglie si vedono sul Fondo salva-stati e sull’unione bancaria. Il meccanismo di stabilità è ancora da costruire e avrà 500 miliardi di euro a disposizione. Troppo pochi. Si pensa che con l’effetto leva possano salire e nei giorni scorsi c’è chi ha ipotizzato la cifra di 2000 miliardi. “Voi siete matti”, hanno replicato le autorità berlinesi. Una tale massa di moneta gettata sul mercato significa prima o poi inflazione. Finora non è accaduto e i keynesiani ribattono che la nuova liquidità ha compensato quella distrutta dalla recessione. La Bce insiste a mostrare che la massa monetaria è invariata. Ma la scuola classica tedesca tiene duro su un punto che a che fare non solo con la teoria, ma soprattutto con la psicologia collettiva, anzi con il Volksgeist.
Le resistenze sono ancora maggiori sulle banche. Berlino vuole che tutto il sistema delle casse locali sia sottratto alla vigilanza della Bce. Lì è annidata la bolla immobiliare, ma anche una bella quota di debito pubblico più o meno occulto. Soprattutto, di lì passa il potere nelle regioni e nei comuni, lo scambio tra consenso politico, crescita, benessere, aiuti, clientele. Dunque, non si tratta di teoria della moneta, ma di corpose, nodose resistenze sistemiche. Alcuni pensano che il governo tedesco possa mercanteggiare: un consenso all’uso meno rigido del salva-stati in cambio di guarentigie bancarie. Forse. Per ora si sentono soltanto due grandi Nein a Draghi.
Ma l’autunno porta venti gelidi anche fuori d’Europa. Gli Stati Uniti restano appesi a una crescita asfittica. Mentre il rallentamento dell’economia cinese sta già provocando un primo effetto domino: persino colossi come Daimler e Siemens annunciano una caduta dei profitti a causa dello scivolone asiatico, mentre le conseguenze si cominciano a sentire anche per i grandi marchi italiani del lusso o nel settore delle componenti meccaniche.
In teoria, tutto ciò potrebbe rendere più convincente la tesi di chi chiede meno austerità nei paesi che se lo possono permettere (l’Italia purtroppo è fuori dal giro). Ma qui torna in ballo la sindrome tedesca. E il cerchio si chiude in un drammatico circolo vizioso.

domenica 23 settembre 2012

Lettera di un nostro assiduo lettore a " BERSANI"


Egregio Bersani,

le rivolgo soltanto alcune domande invitandola a sollecitarne la soluzione :

Perchè della riduzione del numero dei Parlamentari non se ne parla più? Non mi dica che quella ridicola parvenza di riduzione da 630 a 508 (deputati) e da 315 a 254 (senatori) è stata accantonata!!

Il taglio delle Auto Blu che fine ha fatto?

Perchè non si parla più del taglio degli stipendi dei parlamentari? Domanda ironica : Bersani  secondo lei perchè?

Perchè ......................................................................?

Annunci, annunci, annunci e pochissime soluzioni!!!!

Bersani, per dirla alla sua maniera, noi cittadini non siamo mica Cip e Ciop!! Quindi non rompetici le ...... noci!!

Saluti.

Una pillola per curare la sclerosi multipla?

Una pillola per curare la sclerosi multipla?

Un nuovo trattamento medicinale di tipo orale per il trattamento di pazienti afflitti da sclerosi multipla in fase iniziale ha mostrato risultati promettenti in due differenti sperimentazioni cliniche. La ricerca è stata pubblicata mercoledì scorso sul New England Journal of Medicine, la nuova pillola potrebbe diventare il terzo trattamento disponibile per la cura della sclerosi multipla e potenzialmente il più sicuro ed efficace.La sclerosi multipla è una malattia degenerativa che porta al danneggiamento progressivo dei neuroni del cervello e del midollo spinale. La gran parte delle persone affette soffre di una forma chiamata recidivante, caratterizzata da infiammazioni che provocano lesioni al cervello causando sintomi di tipo neurologico. Circa la metà di chi soffre delle persone che soffrono di sclerosi sviluppa una forma degenerativa che porta alla comparsa di disabilità permanenti. Fino a 20 anni fa era una malattia incurabile. Oggi esistono 9 farmaci capaci di ridurre i disagi che affliggono i pazienti agli stadi iniziali del decorso. Altri medicinali sono in corso di sperimentazione, ma la maggior parte dei malati che si trovano nella fase iniziale della malattia sono curati per mezzo di iniezioni.[leggianche art=52444]Il medicinale in questione si chiama BG-12 ed è stato sviluppato dalla Biogen Idec. Secondo le sperimentazioni sarebbe in grado di ridurre del 50% i tassi di ricaduta nei pazienti afflitti da sclerosi multipla recidivante, di abbassare significativamente la frequenza delle lesioni cerebrali spesso associate alla malattia e di rallentare il progresso dei sintomi se comparata con un placebo. Per dimostrare l'efficacia del medicinale i ricercatori hanno diviso i pazienti in tre gruppi. Gli appartenenti a due di essi sono stati trattati con 240 milligrammi di BG-12 per 2/3 volte al giorno, mentre chi faceva parte del terzo gruppo ha ricevuto un placebo.In origine il BG-12 è un anti-infiammatorio utilizzato per la protezione del sistema nervoso. Gli unici effetti collaterali messi in evidenza nel trattamento della sclerosi multipla sono state temporanee vampate di calore e disagi gastrointestinali tra cui vomito, nausea e diarrea, che in ogni caso tendono a sparire dopo le prime settimane di cura.Quella appena superata era la terza fase del percorso che negli Usa porta all'approvazione ufficiale di un farmaco nella cura di una determinata malattia. Entro la fine dell'anno la Food and Drug Administration dovrebbe dare il suo parere definitivo.[leggianche art=53064]Fino ad oggi i pazienti che soffrono di sclerosi sono curati con gli interferoni, che riducono il tasso di ricaduta di circa il 30% ma che non riescono a rallentare la progressione dei sintomi e dei disagi connessi. La settimana scorsa la Food and Drug Administration ha approvato un altro medicinale orale, l'Aubagio, che contribuisce ad una riduzione del tasso di ricaduta della stessa percentuale rispetto agli interferoni ma che ha il vantaggio di essere assumibile per bocca. Altri due farmaci sono considerati maggiormente efficaci, il Tysabri ed il Gilenya, ma hanno effetti collaterali che comprendono anche la morte. Per questo vengono utilizzati solo quando tutti gli altri trattamenti sono vengono più considerati efficaci."E' un giorno luminoso per i pazienti afflitti da sclerosi multipla" ha spiegato il dottor Robert Fox, direttore del Mellen Center for Multiple Sclerosis Treatment and Research della Cleveland Clinic ed autore di uno dei due studi che potrebbero portare all'approvazione del BG-12, "ma c'è ancora una nuvola grigia sopra la testa dei pazienti con la sclerosi multipla progressiva". M

giovedì 20 settembre 2012

Gesu' e le donne

"Gesù era sposato, e guardate che fine ha fatto"
di 15 ore fa dalla Redazione di Liquida

La scoperta del papiro copto in cui si cita Maria Maddalena come moglie di Gesù non ha avuto risonanza soltanto nel mondo accademico: l'idea che Gesù fosse sposato ha stimolato la fantasia (e l'ironia) degli utenti di Twitter, sempre pronti al commento sarcastico.Uno dei primi è trefelix: "harvard university: "Gesù era sposato". L'ambasciata americana assaltata da Antonio Socci". Più amaro F.Maramao: "Gesù era sposato e la crocifissione era una metafora".Ed è facile infierire anche per Matteo Pedrini: "Quando la moglie di Gesù andava a far la spesa comprava solo un pesce e un panino, poi ci pensava lui".

mercoledì 12 settembre 2012

La storia della banca Rasini


La storia della banca Rasini


La "Banca Rasini Sas di Rasini, Ressi & C." viene fondata all'inizio degli anni cinquanta dai milanesi Carlo Rasini, Gian Angelo Rasini, Enrico Ressi, Giovanni Locatelli, Angela Maria Rivolta e Giuseppe Azzaretto. Il capitale iniziale è di 100 milioni di lire. Sin dalle sue origini la banca è un punto di incontro di capitali lombardi (principalmente quelli della nobile famiglia milanese dei Rasini, proprietaria del feudo di Buccinasco) e palermitani (quelli provenienti da Giuseppe Azzaretto, uomo di fiducia di Giulio Andreotti in Sicilia).[1]
Nel 1970 Dario Azzaretto, figlio di Giuseppe, diviene socio della banca. Sempre nel 1970, il procuratore della banca Luigi Berlusconi (padre di Silvio Berlusconi) ratifica un'operazione destinata ad avere un peso nella storia della Rasini: la banca acquisisce una quota della Brittener Anstalt, una società di Nassau legata alla Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figurano nomi destinati a divenire famosi, come Roberto CalviLicio GelliMichele Sindona e monsignor Paul Marcinkus.
Nel 1973 la Banca Rasini diviene una S.p.a., ed il controllo passa dai Rasini agli Azzaretto. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Rasini S.p.a. è costituito da Dario e Giuseppe Azzaretto, Mario Ungaro (avvocato romano e noto amico di Michele Sindona e Giulio Andreotti), Rosolino Baldani e Carlo Rasini.[1]
Ma nel 1974, nonostante l'ottima situazione finanziaria della Banca Rasini (che nell'ultimo anno aveva guadagnato oltre un quarto del suo capitale), Carlo Rasini lascia la banca fondata dalla sua famiglia, dimettendosi anche dal ruolo di consigliere. Secondo gli analisti, le ragioni delle dimissioni di Carlo Rasini sono da cercarsi nella sua mancanza di fiducia verso il resto del Consiglio di Amministrazione, e degli Azzaretto in particolare.
Sempre nel 1974Antonio Vecchione diviene Direttore Generale, ed in soli dieci anni il valore della banca esplode, passando dal miliardo di lire nel 1974 al valore stimato di circa 40 miliardi di lire nel 1984.
Il 15 febbraio 1983 la Banca Rasini sale agli onori della cronaca, per via dell'"Operazione San Valentino". La polizia milanese effettua una retata contro gli esponenti di Cosa Nostra a Milano, e tra gli arrestati figurano numerosi clienti della Banca Rasini, tra cui Luigi Monti, Antonio Virgilio e Robertino Enea. Si scopre che tra i correntisti miliardari della Rasini vi sono Totò Riina e Bernardo Provenzano. Anche il direttore Vecchione e parte dei vertici della banca vengono processati e condannati, in quanto emerge il ruolo della Banca Rasini come strumento per il riciclaggio dei soldi della criminalità organizzata.
Dopo il 1983, Giuseppe Azzaretto cede la banca a Nino Rovelli. Nino Rovelli è un imprenditore (noto soprattutto per la vicenda Imi-Sir) e non ha esperienza nel settore bancario. Nelle inchieste tuttora in corso sulla Banca Rasini, Nino Rovelli è spesso considerato un uomo che ha coperto la vera dirigenza della banca fino al 1992. Tuttavia, non esistono evidenze al riguardo, né ipotesi sui nomi dei veri amministratori della Banca.
Nel 1992 la Banca Rasini viene inglobata nella Banca Popolare di Lodi, ma è solo nel 1998 che la Procura di Palermo mette sotto sequestro tutti gli archivi della banca. I giudici di Palermo, anche a seguito delle rivelazioni di Michele Sindona (intervista del 1985 ad un giornalista americano, Nick Tosches) e di altri "pentiti", indicano la stessa banca Rasini come coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa. Tra i correntisti della banca figurava anche Vittorio Mangano, il mafioso che lavorò nella villa di Silvio Berlusconi dal 1973 al 1975.

Legami con la mafia

La Banca Rasini deve la sua fama tra gli studiosi della storia d'Italia, soprattutto alle dichiarazioni di Michele Sindonadel 1984. Quando il giornalista del New York TimesNick Tosches, chiese a Sindona (poco prima della misteriosa morte di quest'ultimo): «Quali sono le banche usate dalla mafia?». Sindona rispose: «In Sicilia il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una piccola banca in Piazza dei Mercanti». In effetti, le indagini successive alla retata dell'Operazione San Valentino dimostrarono ampiamente il ruolo della Banca Rasini nel riciclaggio dei soldi della mafia, ed i contatti dell'istituto coi più alti vertici mafiosi. Il Commissario di Polizia Calogero Germanà ha ipotizzato che l'istituto, al pari della Banca Sicula di Trapani, fosse uno dei centri per il riciclaggio del denaro sporco di Cosa Nostra. [2]

Legami con la famiglia Berlusconi

Tra i personaggi famosi con cui la Banca Rasini ebbe dei legami va citato l'imprenditore e uomo politico Silvio Berlusconi. Il padre di Silvio Berlusconi, Luigi Berlusconi fu prima un impiegato alla Rasini, quindi procuratore con diritto di firma, ed infine assunse un ruolo direttivo all'interno della stessa[3]. La Banca Rasini, e Carlo Rasini in particolare, furono i primi finanziatori di Silvio Berlusconi all'inizio della sua carriera imprenditoriale. Silvio e suo fratello Paolo Berlusconi avevano un conto corrente alla Rasini, così come numerose società svizzere che possedevano parte della Edilnord, la prima compagnia edile con cui Silvio Berlusconi iniziò a costruire la sua fortuna.
La Banca Rasini risulta anche nella lista di banche ed istituti di credito che gestirono il passaggio dei finanziamenti di 113 miliardi di lire (equivalenti ad oltre 300 milioni di euro nel 2006) che ricevette la Fininvest, il gruppo finanziario e televisivo di Berlusconi, tra il 1978 ed il 1983.
Il giornale inglese The Economist cita ripetutamente la Banca Rasini nel suo noto reportage su Silvio Berlusconi[4], sottolineando che Berlusconi ha effettuato transazioni illecite per mezzo della banca. È stato infatti accertato che Silvio Berlusconi ha registrato presso la banca ventitré holding come negozi di parrucchiere ed estetista. Anche per fare chiarezza su questi fatti nel 1998 l'archivio della banca è stato messo sotto sequestro.

Lettera a Sallusti

Egregio sallusti,

l’altro ieri ho letto il suo editoriale sul "Club dei Miliardari" a Cernobbio, tutti servi di Monti!  E Marina Berlusconi presente? 

sallusti, ho poi letto : il Club dei Miliardari ha detto : il popo­lo ci ha rotto, bisogna tagliare le gambe a questa sua assurda pretesa di voler decidere il suo futu­ro. Qui comandiamo noi...!!!

sallusti ha poi concluso il suo editoriale scrivendo : Meglio una stagione da populista che una vita da servo!!!

Ma tu sai di che parli? Conosci il significato delle parole?? Qualche volta ascoltati quando parli (meglio sparli) e poni mente a ciò che ti fuoriesce dalla bocca : senz’altro converrai, come ha scritto qualcuno,  che non esiste letamaio più repellente della tua bocca!!!! Il vero Regno del lecca lecca e della servitù!!!

sallusti, qualcuno ha detto che sarai convinto di essere un giornalista italiano fin quando non aprirai un dizionario e leggerai il vero significato della parola giornalismo. Solo allora capirai di essere un comico fallito : solo una ristretta minoranza degli italiani ti considera un pessimo scrittore, tutti gli altri pensano che tu sia semplicemente un povero PIRLA, ovvero la realizzazione umana del Lecca Lecca!!!

P.S. Che strano giornalista sallusti, nipote di biagio sallusti tenente colonnello della repubblica di Salò ma a detta del pseudo giornalista non fascista! Repubblichino, ma non fascista. E ti pareva che non rispuntava la logica!!!!

Lettera a Vittorio Feltri

Egregio Vittorio Feltri,

sere fa, l’ho ascoltata in TV durante il suo intervento sul debito pubblico in cui ha indicato ladefunta (defunta?) Tina Anselmi come colpevole principale della voragine del debito a causa della sua riforma del sistema sanitario!!!
Ancora una volta, come sempre d’altronde, e come i migliori al mondo, lei si è mostratogiornalista sempre sulla notizia, magari ottenuta dalla parrucchiera davanti casa, soprattutto quando la notizia non esiste, oppure è una cazzata!!

 “inFELTRIto!!!” e non da poco!!

Ecco perché, a suo tempo, Pippo, Pluto, Paperino, Qui, Quo, Qua, Topolina, Paperina, la Banda Bassotti, eccetera si rifiutarono di fare cartoni se Feltri avesse continuato a recensire gli stessi!!! RICORDAAA??? Ha cercato di rovinare anche gli interpreti dei cartoni!!! Neanche alla Banda Bassotti lei andava bene, il che è tutto dire!!!!!

P.S. In allegato la foto insieme a Sallusti stile Totò, Peppino e la Valbrembana : "siete la  Notacoppia più .. Notascodinzolante del mondo...Nota"          

000.Feltri e Sallusti col colbacco.jpg

lunedì 10 settembre 2012

per ridere

Una mattina un fiorista andò dal barbiere per un taglio di capelli.
Alla fine, chiese il conto,
ma il barbiere rispose: “non posso accettare denaro da lei, questa
settimana sto facendo
servizio alla comunità”. Il fiorista ringraziò delle gentilezza e
uscì. E il mattino successivo il
barbiere trovò un biglietto di ringraziamento e una dozzina di rose
alla porta del suo
negozio.

Più tardi un poliziotto entrò a farsi tagliare i capelli e quando
chiese di pagare il barbiere
disse anche a lui: “non posso accettare denaro da lei, questa
settimana sto facendo
servizio alla comunità”. Il poliziotto ne fu felice e il mattino
successivo il barbiere trovò un
biglietto di ringraziamento e una dozzina di ciambelle alla porta del
suo negozio.

Venne quindi un Membro del Parlamento per il taglio dei capelli e
quando passò alla
cassa, anche a lui il barbiere ripeté: “non posso accettare denaro da
lei, questa settimana
sto facendo servizio alla comunità”.Molto contento il Membro del
Parlamento se ne andò.

La mattina successivo, quando il barbiere andò ad aprire il negozio,
trovò una dozzina di
Parlamentari in fila per il taglio dei capelli.

Questo, cari amici, chiarisce la differenza fondamentale tra
cittadini e politici.

RICORDIAMOCELO: POLITICI E PANNOLINI VANNO CAMBIATI SPESSO E
PER LA STESSA RAGIONE!

venerdì 7 settembre 2012

Allora anche tu Germania inizi ad avere il "problema"

Nuovo sciopero Lufthansa, cancellati almeno 900 voli

 Lufthansa

E' iniziato a mezzanotte uno sciopero di 24 ore delle hostess e degli steward Lufthansa, in tutti gli aeroporti della Germania, nell'ambito di una vertenza salariale. Lo ha detto all'Afp la prima compagnia aerea tedesca.
Almeno la metà dei 1.800 voli Lufthansa in programma oggi verranno cancellati per lo sciopero . Lo annuncia un portavoce della compagnia.
"C'è stato un contatto ma non dei negoziati" con il sindacato UFO nella giornata di ieri, ha detto un portavoce della Lufthansa, ma lo sciopero si svolgerà come previsto e farà sentire i suoi effetti "nelle prime ore della mattina, poiché non ci sono stati voli nella notte"..

A PIAZZA PULITA RIVELAZIONI SHOCK SU GRILLO E CASALEGGIO

 Ma vogliamo dimenticare le grandi epurazioni degli altri partiti??e chi comandava??provate nel PD essere contro D'alema?? ma davvero contro secondo voi riuscirete a sopravvivere??con certezza vi dico di no!!o essere contro Casini??o contro Berlusconi??
Speriamo che Grillo o chi per lui riesca a salvare l'italia !!

Piazza Pulita, il programma di Corrado Formigli su La7, ha mandato in onda una intervista con telecamera nascosta a Giovanni Favia, esponente di spicco del movimento 5 Stelle e consigliere regionale in Emilia. A telecamera accesa, Favia ha difeso Grillo dalle recenti e violente critiche, ma quando credeva di non essere più ripreso si è lasciato andare a dichiarazioni di segno completamente opposto.
Favia ha ammesso che nel movimento non c’è alcuna democrazia, perchè comanda Casaleggio (che viene descritto come il capo indiscusso, perchè “Grillo non sarebbe mai stato capace di fare tutto questo). L’esponente grillino (probabilmente ormai ex) ha criticato duramente la gestione del movimento.


Lombardia Express, i pendolari:
«Utile solo per i professionisti»

 



 «Non dimenticatevi di noi». Di fronte all'inaugurazione del nuovo convoglio ferroviario Lombardia Express, tanti sono i plausi, ma non mancano i malumori. A storcere il naso sono i pendolari che accolgono positivamente il servizio, ma temono di finire nell'ombra. 

Chi ogni giorno si trova a dover viaggiare sulla tratta Bergamo-Milano «tra sporcizia, aria condizionata guasta d'estate e riscaldamento spento d'inverno» chiede attenzione e ricorda tutti i disservizi a cui sono - loro malgrado - abituati. 

I pendolari delle rotaie, di rientro dal periodo estivo, si trovano ancora una volta a fare i conti con le difficoltà quotidiane contro cui si scontrano tutto l'anno. In più, in questi giorni mettono sulla bilancia i disagi e il nuovo Lombardia Express. 

Proprio ieri, al momento della partenza del viaggio inaugurale, è stato soppresso il treno per Lecco delle 18,08: «Siamo alle solite - ha commentato Giacomo, un pendolare di Mapello che lavora a Brescia –. Si inaugurano nuovi treni modello e noi qui a subire il solito trattamento. Ora dovrò aspettare un'ora per il prossimo treno». 

«Permetterà di raggiungere Milano in 38 minuti da Bergamo e sarà erogato su un materiale rotabile di lusso - dichiara Lucia Ruggiero del Comitato pendolari bergamaschi, con tanto di frecciatina - soprattutto se paragonato al nostro. Incluso posto assegnato, colazione e quotidiano. Non male. Una piccola Freccia Rossa per pendolari di lusso». 

Un rilievo, che segue il commento sarcastico sul prezzo «piuttosto costosetto», viene mosso rispetto all'ora di partenza: «Questo treno sarà utile solo a chi non ha orari da impiegato. Parte da Bergamo alle 8.43, per la maggior parte un po' tardino». 

Sulla questione le fa eco Francesco Graziano, anche lui del Comitato: «Vista la partenza, saranno soprattutto liberi professionisti a poter sfruttare questa corsa. E poi, non tutti possono permettersi un prezzo del genere. La qualità garantita da Lombardia Express è alta, ma queste comodità, così le definisco, dovrebbero essere di serie su tutti i convogli. E mi riferisco in particolare alla pulizia e all'aria condizionata che ancora oggi non funziona».

 

mercoledì 5 settembre 2012

Ops! Il governo dimentica l’Imu alla Chiesa


Ops! Il governo dimentica l’Imu alla Chiesa

05/09/2012 - Cose che capitano. Uno non può mica ricordarsi tutto, no?


Ops! Il governo dimentica l'Imu alla Chiesa

Sono cose che capitano. Non vorrete mica pensar male voi, eh? No, è stata soltanto una dimenticanza: non capita mai a voi di dimenticare le chiavi? Ecco, il governo s’è dimenticato di rendere attuative le norme necessarie per far pagare l’Imu alla Chiesa sugli immobili commerciali di sua santissima proprietà. Ne parla Libero, che riprende Milano Finanza di ieri:
A febbraio, infatti, l’esecutivo, sia pure dopo molte accese polemiche, sembrava aver trovato una soluzione. La Commissione Industria del Senato aveva approvato un emendamento al decreto Cresci-Italia che eliminava l’esenzione dell’Ici alla Chiesa Cattolica e a tutti gli enti commerciali, tra i quali associazioni, fondazioni e partiti, prospettando introiti per le casse erariali tra i 100 milioni e i due miliardi. La norma, che modifica la legge del 1992, in particolare prevede che per quegli immobili dove l’attività commerciale non sia esclusiva, ma comunque prevalente, sono state abrogate tutte le norme che ammettevano l’esenzione dal pagamento dell’Imu. Ma perché questa modifica sia utilizzabili è necessario l’atto amministrativo del Tesoro che stabilisca effettivamente quando l’atti – vità dichiarata non profit di chiese, partiti e fondazioni è da considerarsi esclusivamente non commerciale e quanto debba essere versato al fisco.
Ma eccola là, la dimenticanza:
Ma se ne sono perse le tracce da un bel pezzo, da maggio, precisamente: era infatti previsto che il ministero del Tesoro emanasse il regolamento ad hoc. Invece, ancora nulla,