giovedì 14 marzo 2013

Grande .M5S:Crimi,ineleggibili tutti condannati Questo l'atteggiamento del Gruppo nella Giunta del Senato


M5S:Crimi,ineleggibili tutti condannati

Questo l'atteggiamento del Gruppo nella Giunta del Senato



(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Nella Giunta per le elezioni del Senato, il Movimento 5 stelle votera' per l'ineleggibilita' di tutti i condannati e non solo di quella di Berlusconi per il conflitto di interessi. Lo ha detto il capogruppo di M5S in Senato, Vito Crimi.

''In Giunta voteremo - ha spiegato ai cronisti - per l'ineleggibilita' di tutti i condannati, seguendo le nostre regole per il Parlamento pulito''.

Bulgari:evasione fiscale,sequestro 46mln


Bulgari:evasione fiscale,sequestro 46mln

Sottratti a fisco 3 mld ricavi. Indagati Paolo e Nicola Bulgari



(ANSA) - ROMA, 14 MAR - Maxisequestro da 46 mln di euro di beni immobili e disponibilita' finanziarie nei confronti dei vertici del gruppo Bulgari dalla GdF di Roma. L'accusa e' di evasione fiscale per aver sottratto all'erario, dal 2006 in avanti, di ricavi. Indagati Paolo e Nicola Bulgari. L'evasione avveniva, secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, attraverso l'interposizione di società con sede in Olanda e Irlanda, create al solo scopo di sfuggire all'imposizione fiscale in Italia.

«Sì a un premier estraneo ai partiti Noi da Napolitano con Casaleggio»


«Sì a un premier estraneo ai partiti Noi da Napolitano con Casaleggio»

Il capogruppo del M5S al Senato: «Il nuovo premier? Ci interessano le idee non le persone»

Vito Crimi, capogruppo al Senato del Movimento 5 StelleVito Crimi, capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle
«Il nostro obiettivo non è perpetuare ciò che è stato fatto, ma dare vita a una rivoluzione culturale e di merito. Se iniziamo a cedere significa fare dei passi indietro».
Nessuno spazio per i ripensamenti, nessuna trattativa con i partiti per un eventuale appoggio a un esecutivo. Vito Crimi, capogruppo dei Cinque Stelle al Senato, è chiaro.
Ma non vi sentite responsabili per l'impasse politica attuale? 
«La responsabilità ci viene addebitata dagli altri partiti, i nostri attivisti sono compatti con noi».

Non teme che un eventuale stallo possa nuocere al Paese?
«È una forzatura. Non ci sarà nessuno stallo, semplicemente veniamo da vent'anni di governi forti, di un premierato che somiglia a un presidenzialismo di fatto. Ora non è così».

E cosa direte a Giorgio Napolitano? Chi parteciperà alle consultazioni?
«Andremo io e Roberta Lombardi. Molto probabilmente ci sarà anche Beppe Grillo, potremmo anche proporlo a Gianroberto Casaleggio. Al capo dello Stato diremo che vogliamo un governo a cinque stelle e non dei Cinque Stelle».

Ossia?
«Un governo che abbia come priorità l'acqua pubblica, la decrescita, la mobilità intelligente. Non importano le persone, ma i temi».

Quindi siete disponibili ad accordi?
«Sui singoli provvedimenti siamo disponibili a cercare le soluzioni migliori con gli altri partiti e questa situazione in Senato - in cui ci deve essere per forza la convergenza di almeno altre due forze politiche - farà sì che non prevarranno più gli interessi di partito, ma quelli dei cittadini».

E il candidato premier? 
«Il nome non conta. A me piacerebbe una personalità della società civile estranea ai partiti non condizionata dalla politica, e ce ne sono molte».

Cosa vorreste in concreto? 
«Che il Parlamento iniziasse a lavorare quanto prima».

Ma presto forse ci saranno nuove elezioni... 
«Noi ragioniamo sul momento. Bisogna che ci sia senso di responsabilità dei partiti che hanno perso per dare a Napolitano l'occasione per fare qualcosa di nuovo. A quel punto vedremo se lui avrà il coraggio e la disponibilità per fare certe scelte».

Non temete che questo vostro atteggiamento verso il Pd possa allontanare quegli elettori di centrosinistra che vi hanno votato? 
«Se dal centrosinistra sono arrivati a noi è difficile che siano ancora affezionati a quell'area politica».

Nessuna alleanza significa anche che sarà molto difficile per voi andare al governo... 
«Per noi non è importante la collocazione politica, ma portare le istanze dei cittadini in Parlamento. Questo ci dà forza».

Perché non avete fatto un referendum per l'alleanza con i democratici? E ne farete in futuro di scelte a democrazia partecipativa sulla nuova piattaforma? 
«Sì, ovviamente faremo scelte anche politiche, ma ci sono alcune cose che non si discutono: il no alle alleanze con i partiti o la lotta agli inceneritori o per l'acqua pubblica, per esempio, sono cardini del movimento. È come chiedere alla Lega di fare un referendum sulla sua natura federalista».

Per voi sarebbe diverso un dialogo con Matteo Renzi anziché con Pier Luigi Bersani? 
«Sarebbe uguale».

Quale sarà la sua prima istanza in Senato? 
«I tagli ai costi della politica, girando subito il ricavato a quelle categorie come esodati e disabili che ne hanno bisogno. Deve essere per tutti un gesto forte, importante. Inizierei con i rimborsi elettorali e con i privilegi per gli ex presidenti delle Camere».

E voi invece quali tagli ai benefit effettuerete? 
«Li stiamo ancora valutando. L'obiettivo è rivederci tutti tra tre mesi, conti alla mano, per stabilire quali voci eliminare. Ma tratterremo solo ciò che spenderemo».

Ha sentito Grillo? Ha visto che oggi ha dichiarato che siamo di fatto fuori dall'euro? Siete per uscire dall'euro? Lei cosa ne pensa?
«Beppe ci ha telefonato durante l'assemblea di domenica, ma era una chiacchierata da amici. Non abbiamo alcun tipo di indicazione da lui o Casaleggio. L'euro? Non si tratta di uscirne o meno, ma di capire la velocità degli Stati e in base a quella attuare politiche monetarie differenti».

Generali: utile a 90 milioni, Borsa +6%


Generali: utile a 90 milioni, Borsa +6%

Mercato approva previsione su utile operativo 2013



(ANSA) - MILANO, 14 MAR - Generali in grande spolvero in Piazza Affari dopo la presentazione dei conti. Il titolo balza in avanti del 6% a 12,93 euro. A spingere il Leone di Trieste sono soprattutto le previsioni di un utile operativo nel 2013 in miglioramento. Nell'anno la compagnia operativa ha riportato un utile di 90 milioni, ridotto dell'89,5%, dopo svalutazioni nette per 1,7 miliardi. Il dividendo e' invariato a 20 centesimi.

MPS ha fatto svegliare l'attivita' di vigilanza a Bankitalia:, no cedole se banca in rosso


Bankitalia: no cedole se banca in rosso

Comunicazione via nazionale, no cedola anche se capitale scarso



(ANSA) - ROMA, 14 MAR - La Banca d'Italia chiede alle banche che hanno chiuso in perdita nel bilancio 2012 o che hanno un indice patrimoniale inferiore al livello comunicato dalla Vigilanza di non distribuire i dividendi. E' quanto si legge in una comunicazione di Via Nazionale agli istituti di credito.

Quando un paese è civile e democratico,Australia:abusi,'riparazione' a militari Vittime potranno ottenere fino a 40 mila euro


Australia:abusi,'riparazione' a militari

Vittime potranno ottenere fino a 40 mila euro



(ANSA) - SYDNEY, 14 - Centinaia di vittime di abusi subiti nelle forze armate australiane negli ultimi 60 anni potranno richiedere pagamenti di 'riparazione' fino all'equivalente di 40 mila euro. Lo ha annunciato oggi in parlamento il ministro della Difesa Stephen Smith, precisando che la somma sara' determinata caso per caso e che legalmente non costituira' un risarcimento, per cui le vittime potranno ugualmente intentare causa per danni.

Secondo me sara' un grande Papa,si chiama come un grande uomo" FRANCESCO"


'Amo l'Italia, il tango ed ho avuto una fidanzata'

Bergoglio in metropolitana, foto da twitter
il Papa ,allora Cardinale , in metropolitana

 ''Cosa sentiva in quei giorni del 2005 in cui i media parlavano di lei quale uno dei principali candidati ad essere eletto Papa? ''Pudore, vergogna''.
E' uno dei passaggi di un libro-intervista nel quale il cardinale primate argentino Jorge Bergoglio parla di temi teologici, ma anche dei suoi interessi personali: dalla letteratura italiana, al tango e Borges, senza dimenticare il Piemonte, la terra delle sue origini. Nel volume ('Il gesuita', scritto dai giornalisti Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin), il 73/enne Bergoglio si confronta con le diverse sfide della Chiesa moderna. ''L'opzione principale e' scendere per le strade a cercare la gente: questa e' la nostra missione'', sottolinea, precisando che ''ad una Chiesa autoreferenziale succede come ad una persona autoreferenziale: diventa paranoica, autista''.
''Il nuovo secolo sara' religioso. Bisognera' pero' vedere come. Qualche volta, la religiosita' e' accompagnata da una specie di vago teismo che mescola la psicologia con la parapsicologia'', dice Bergoglio. Sul fronte dei ricordi personali, il cardinale rileva tra l'altro che il padre ''era di Portacomaro (Asti, ndr.) e mia madre di Buenos Aires, con sangue piemontese e genovese''. 'Mi piace il tango' e' il capitolo piu' intimista del libro, nel quale Bergoglio rivela di aver avuto una fidanzata (''era del gruppo di amici con i quali andavamo a ballare. Poi ho scoperto la vocazione religiosa''), oltre a indicare il suo film ('Il pranzo di Babette') e quadro (la 'Crocefissione Bianca' di Chagall) preferiti, cosi' come il suo amore per I promessi sposi e la Divina Commedia. Tra gli altri interessi e simpatie ci sono ''il calcio, la poesia di Holderlin, Beethoven'', conclude il cardinale, che ama ancora muoversi in metropolitana e che alla domanda su come si definirebbe, risponde: ''Jorge Bergoglio, prete''.
Aveva detto all'ANSA: Da Ratzinger gesto rivoluzionario -  Le dimissioni del Papa rappresentano ''un gesto rivoluzionario. Si parla di un Pontefice conservatore'', ma in realta' con l'annuncio fatto ieri Benedetto XVI ''ha fatto voltare pagina dopo 600 anni di storia'': e' il commento dell'arcivescovo di Buenos Aires, cardinale Jorge Bergoglio, all'annuncio del Pontefice.
 ''Credo sia stata - ha detto Bergoglio all'ANSA - una decisione meditata davanti a Dio e molto responsabile da parte di un uomo'' che ha evitato di ''sbagliare o di lasciare la decisioni in mani altrui''.
Il Papa, ha sottolineato il cardinale argentino, e' ''un uomo che decide le cose alla presenza di Dio. E' un uomo pacifico e mansueto, che ha difeso i principi, senza mai attaccare le persone. ''Ha d'altro canto avuto un grande desiderio nella ricerca dell'unita', che ritiene superiore al conflitto. Ha sempre avuto la mano tesa'', ha ricordato ancora il presule. Bergoglio ha infine sottolineato l'importanza del ''magistero del Papa, attraverso le sue omelie e gli Angelus: un magistero che ha avuto - ha concluso - grande bellezza, semplicita' e profondita''


Lisbona, sulle tracce di Amália Rodrigues


Lisbona, sulle tracce di Amália Rodrigues


Il tram 28 attraversa tutti i quartieri storici di Lisbona (foto Adam Eastland / Alamy / Milestone Media)

In principio fu Maria Severa, la prima grande figura di cantante di fado. Ma è con Amália, soprannominata non a caso "a alma do fado", che il genere musicale portoghese per eccellenza raggiunge il suo apice. Tra cimeli storici e locali dove ancora sopravvive l'autentica tradizione fadista, un viaggio alla scoperta dei quartieri più antichi della capitale lusitana. Magari a bordo di un tram d'altri tempi


Persiane smaltate di verde. Pareti intonacate color ocra. Il sottoscala è decorato da azulejos e dove una volta gli amici artisti depositavano cappotti e strumenti, adesso c'è una cassiera che stacca biglietti, vende dischi e modesti souvenir. È la casa dove visse Amália Rodrigues, aLisbona in rua São Bento, al civico 193. Da quando è stata aperta al pubblico è diventata una piccola "Fatima del fado". Chi lo conosce a fondo asserisce che il fado è una ferita che canta. Mafalda Arnauth, l'ennesima giovane fadista condannata dalla critica a indossare i panni dell'erede di Amália, ci rivela che «in portoghese esiste una parola che riesce a definire nello stesso tempo passato e futuro: Amàlia». 

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AMÁLIA, A ALMA DO FADO 
Ad accompagnare il visitatore nella leggendaria casa di rua São Bento ci sono i ritratti che pittori amici, come Maria de Lourdes Ribeiro (Maluda) e Menez, hanno regalato alla padrona di casa. La tavola è apparecchiata, come se lei aspettasse i numerosi ospiti che abitualmente frequentavano la sua casa. In salotto, steso su una chitarra portoghese adagiata sul divano, uno dei primi scialli neri della cantante. Un indumento diventato una sorta di divisa per tutte le fadiste. Non a caso scialli sono esposti anche al Museu do Fado. Ci si trovano gli strumenti tipici, come la guitarra portuguesa, il baixo, la viola di fado, e una serie di pannelli illustrativi e audiovisivi che coinvolgono il visitatore. Lo spazio museale è nell'Alfama, il cuore vecchio di Lisbona. 

TRA LE VIE DELLA CITTÀ, SUL TRAM 28 
Dalle rive del fiume Tago si sale per vicoli sbriciolati, polverosi, fitti di casette levigate dal vento dell'Oceano. I portoni incorniciati, i palazzi, raccontano di un antico dominio sul mondo a cui oggi si sono sostituite delle piccole griglie, poggiate contro i muri scrostati. Griglie nere di grasso bruciato negli anni e su cui, nel pomeriggio si arrostisce il bacalhau e la sardina. Il fumo dell'odore di pesce sale per i vicoli dell'Alfama insieme al 28. Da queste parti lo chiamano elèctrico, in pratica è un tram d'altri tempi che attraversa tutta la città. Scesi dal tram ci si rende subito conto che non è mai il visitatore a decidere dove andare, ma è il piegare di una via, un ripido saliscendi, uno scorcio di passata bellezza a condurlo. Inevitabilmente si finisce nelle vicinanze del castello di São Jorge, che fa bella mostra di sé sulla collina più alta di Lisbona. 

La via più veloce per scendere nella Baixa è percorrere le ripide strade della Mouraria, uno dei quartieri più tipici della città. Don Alfonso Henriques lo concesse ai mori dopo aver riconquistato la città agli arabi nel 1147. Il nome, mutuato dalla parola mouro (moro), arriva dall'altra sponda del Mediterraneo ed è la conferma che ci troviamo in una società dove regna il meticciato. A partire dalla lingua. Il portoghese è tutto un congiungersi, un fluire insieme, una soppressione dei confini tra le parole, della separazione fra le vocali, a favore di un canto infinito. E le parole stesse, non di rado, arrivano da lontano. Anche oggi per ordinare una banana dal fruttivendolo si usa una parola mandinga importata dalla Guinea. Per indicare il timbro postale è utilizzato un termine di chiara origine africana: carimbo. Le almondegas, gustose polpettine di carne, quando venivano mangiate dai mori si chiamavano al munduqa. E la parola alface (lattuga), che arriva dall'arabo alHaSa, è servita per coniare l'espressione alfacinha, un termine che è il soprannome con cui sono stati battezzati gli abitanti di Lisbona. 

LISBONA, CITTÀ D'OLTREMARE 
A cinque secoli dal trattato di Tordesillas, con il quale Spagna e Portogallo sancirono la spartizione del mondo da scoprire, a Lisbona continua a sopravvivere, più che nelle altri capitali coloniali d'Europa,un'impronta d'oltremare. Lo si capisce passeggiando in un centro commerciale che non a caso si chiama proprio Mouraria. Varcarne la soglia significa trovarsi catapultato improvvisamente nel cuore di una grande città del sud del mondo. I profumi delle spezie che arrivano dai fast food del semi interrato, la penombra che sembra avere il sopravvento sulla luce artificiale e la pressoché totale assenza di avventori bianchi, creano in un primo momento una sensazione di smarrimento. Poi, come se si trattasse delle lenti di una macchina fotografica, le sensazioni vanno a fuoco automaticamente. Nel centro del magazzino una scala porta ai vari piani dove, addossati alle pareti, si trovano decine di negozietti. Parrucchieri afro, drogherie dove campeggiano confezioni di olio di palma, ortolani che espongono patate dolci, manioca e manghi che arrivano dalla Guinea. Un profluvio di bancarelle che offrono magliette in puro acrilico del sud est asiatico. Negli ultimi anni i cinesi hanno preso il sopravvento e oggi controllano circa l'80% dei punti vendita della Moureria. Capoverdiani e angolani hanno spostato i loro business nei bairros della periferia, come Cova de Moura

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FADO, DAL PASSATO AL PRESENTE 
La storia della Lisbona di domani sarà scritta proprio in questi quartieri. Ma è in quelli come la Mouraria che si è scritta quella di ieri. Nei secoli XII e XIII qui erano ancora in funzione due moschee. Una supplica musulmana del 1471 al re ricordava che la Mouraria era circondata da mura e che i residenti serravano i cancelli durante la notte. Venticinque anni dopo tutti i non cristiani furono costretti a convertirsi: l'alternativa era lasciare il Paese. Nel XIX secolo la Mouraria era conosciuta per le sue prostitute, squallide tascas e i locali di fado. Non è un caso, come ricorda una piccola lapide, che proprio qui, nel 1820, fosse nata Maria Severa, identificata come la prima grande figura di cantante di fado. Cantava nel locale di sua madre, una donna conosciuta da tutti come "la Barbuta", tenutaria di quello che si potrebbe definire un incrocio tra una trattoria e un bordello. Una voce talmente affascinante, quella di Maria Severa, che riuscì a sedurre l'aristocratico Conte di Vimioso, con il quale ebbe una love story clandestina, capace di oltrepassare le barriere di classe e per questo assolutamente inaccettabile per l'epoca. 

Alla Mouraria gestivano una taverna anche i genitori di Marizauna delle nuove stelle del fado che, guarda caso, è nata in Mozambico. La cantante passa spesso nel quartiere e una delle sue mete preferite è un calzolaio che ha inventato la "grafica del fado": intarsi geometrici che richiamano ancestrali tratti grafici africani. In fin dei conti, come scrisse il poeta Josè Règio, «il fado è nato il giorno in cui un marinaio, la cui nave traccheggiava al largo delle coste africane, sentendosi triste cominciò a cantare».