venerdì 27 aprile 2012

Saunier Duval Commercialmente valida ma l'assistenza??






Egr signori mi chiamo Claudio Ricciardi e sono di Foggia,

ho acquistato tre climatizzatori .Quello piu' grande da 18.000 non funziona è dal 6 marzo


 l'assistenza(ditta Porzio) seguendo le vostre direttive non mi ha  risolto il problema.


Oggi ,dopo aver fatto l'ultimo tentativo,cambio di una scheda, il clima non funziona.


Come avevo  preannunciato al VS sig Nessi " a Foggia il caldo arriva agli inizi di maggio 


quindi se non ho la macchina pronta per quel periodo vado in crisi".


Adesso mi informano che l sig. Nessi prima  di venerdiì 4 maggio non riuscira' a fare richiesta


 in spagna(per i suoi impegni commerciali in italia).


Mi domando ma siete davvero una multinazionale e dite di essere seri,dovete riuscire a 


risolvere velocemente i 


problemi alla clientela.


Sicuro di una risposta veloce  ringrazio 

La crisi giapponese minaccia l’Europa (e l'Italia)


La crisi giapponese minaccia l’Europa (e l'Italia)

venerdì 27 aprile 2012
GEOFINANZA/ La crisi giapponese minaccia l’Europa (e l'Italia)
Della serie, siamo in buone mani: «Dobbiamo vedere cosa succederà nei prossimi mesi per capire se il nostro scenario è davvero in pericolo». Lo ha detto il vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, riferendosi all’indebolimento della crescita economica europea. Capito cari amici, il numero due dell’Eurotower ci ha detto chiaro e tondo che tra qualche mese, se saremo con la palta fino alle orecchie, lui se ne accorgerà e lo dichiarerà ufficialmente. Che meraviglia!
In compenso, sempre la Bce, insieme ai paesi dell’eurozona, starebbe lavorando “ad alti livelli” per permettere alle banche in difficoltà un accesso diretto al Meccanismo di stabilità europeo, l’Esm, nonostante le forti resistenze della Germania. Lo scriveva ieri la Sueddeutsche Zeitung, a detta della quale «un gruppo di lavoro dei paesi dell’euro già nelle prossime settimane verificherà» come si possa arrivare a concessioni di credito dirette dall’Esm. «Motivo della fretta è la crisi in Spagna - si aggiungeva nell’articolo - e la paura che possa avvenire un contagio ad altri paesi dell’Eurozona». Ma vah?! E ancora: «I finanziamenti diretti alle banche permetterebbero di evitare che per ottenere aiuti per gli istituti di credito un Paese debba a sua volta entrare nel programma di salvataggio. Se la Spagna entra nel programma, i mercati si concentrano subito dopo sull’Italia», diceva una fonte europea.
Mah no!? Quindi, siamo già in pericolo, visto che si parla di fretta e di prestiti senza collaterale e senza sterilizzazione, di fatto un’operazione in stile Fed per salvare prima Dexia e poi il sistema bancario spagnolo: ma Vitor Constancio dove vive? Cosa dice? Chi è? Quanto è pagato con i soldi di tutti per fornirci perle di saggezza come quella di ieri? D’altronde, non serviva l’accelerazione espansiva in atto per capire che la situazione è gravissima: basta leggere i dati sconfortanti che giornalmente vengono diffusi da Ocse, Bei, Fmi, Banca Mondiale, Eurostat e chi più ne ha, più ne metta. Il problema è che nessuno sta sottolineando un dato, a parte Ambrose Evans-Pritchard sul Daily Telegraph di ieri: ovvero che l’Europa, fatta salva la Germania, sta assomigliando sempre di più al Giappone post-bolla degli anni Ottanta. Il tanto temuto - e negato dai banchieri, senza vergogna - credit crunch si è infatti tramutato in un vero e proprio collasso nella domanda di prestiti, sia da parte di privati che di aziende. Guardate questo grafico e capirete senza tante parole.


Le domande di prestiti legati al settore immobiliare sono scese del 70% in Portogallo, del 44% in Italia e del 42% in Olanda nel primo trimestre del 2012: addirittura nel nostro Paese i prestiti alle imprese sono scesi del 38%, questo nonostante la rilevazione sia stata fatta tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, quindi con le banche piene di liquidità delle due aste Ltro. È la stessa Bce, quella che paga lo stipendio a quel Pico della Mirandola di Constancio, ad ammettere nel suo report che «la domanda per prestiti è scesa a un livello significativamente basso, ben oltre le aspettative, nel quarto trimestre del 2011, con il declino guidato in particolare da un ulteriore, netto calo nelle necessità di finanziamento per investimenti fissi». Nell’eurozona, -43% di domanda per prestiti immobiliari e -30% per aziende non bancarie.
Insomma, paghiamo un mix di colpe, non ultime le ricette fallimentari del duo Merkel-Sarkozy (in primis lo swap greco, vero stigma del mercato) e il rigore cieco delle politiche di contrazione monetaria del duo Trichet-Stark, ma il paragone con la “Lost decade” giapponese, oggi come oggi, diventa sempre più inquietante. E sentire continue richieste di ulteriore abbassamento dei tassi alla Bce, ricorda il nulla di fatto cui portò la scelta di tassi a zero della Bank of Japan. È un problema di debito, certo ma anche un problema di banche, visto che David Owen, analista alla Jefferies Fixed Income, ha dichiarato al Daily Telegraph che «una crisi bancaria rimane sempre all’orizzonte nell’eurozona».
Ora, con i soldi delle aste Ltro andati a coprire le redemptions interne delle banche per l’anno in corso e ad alimentare lo schema Ponzi dell’acquisto di debito sovrano in onore dell’abbassamento dello spread e con la normativa Eba di Core Tier 1 al 9% entro luglio, che una nuova contrazione del credito sia alle porte è una certezza. La scorsa settimana, il Fmi ha detto chiaramente che le banche europee devono scaricare assets dai loro bilanci per 2 triliardi di euro, circa il 7%, entro l’anno prossimo: avete idea che ondata di shock economico può creare un delevereging di questa entità e in così breve tempo?
Fatti nostri, visto che durante gli anni del boom nell’eurozona il credito era passato dal 100% del Pil al 200% e oltre in Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna, una percentuale molto più alta persino di quella del disastro Giappone della bolla negli anni Ottanta: dov’erano i geni della Bce, del Fmi e dell’Ue in quei giorni? Facevano come Constancio, che aspetta di essere nelle sabbie mobili fino al collo prima di ammettere di esserci caduto dentro? Anche perché studi indipendenti parlano di una correzione dell’asfittico mercato real estate spagnolo giunta solo a metà, serve infatti un calo di un altro 20% prima di aver esaurito lo stock invenduto: ed essendo i mutui per le case scesi del 49,6% in Spagna a febbraio rispetto all’anno prima, come pensate che queste cifre andranno a incidere sui bilanci già terrificanti delle banche iberiche (400 miliardi di euro di prestiti al settore immobiliare, 110 dei quali tossici, ovvero persi)?
Che fare, quindi? Una cosa è certa, non una terza asta Ltro come è nella mente di qualcuno, visto che quell’operazione non sposta il rischio nei bilanci della Bce, non opera attraverso il meccanismo di quantità monetaria ma concentra il rischio nei bilanci delle banche stesse. In parole povere, permette alle banche del Nord Europa di scaricare le loro detenzioni di bonds a rischio, che vengono poi comprate a carry trade da quelle dei cosiddetti Piigs con i soldi di Francoforte: bel meccanismo, ma non risolve la crisi. Anzi, la complica. E forse la rende mortale. Certo, finché a Francoforte ci sono i Constancio...


A Oslo 40.000 persone in piazza per cantare il brano odiato da Anders Breivik


A Oslo 40.000 persone in piazza per cantare il brano odiato da Anders Breivik 

Secondo la polizia erano 40.000, sotto la pioggia incessante di Oslo. Hanno raggiunto Youngstorget Square portando una bandiera norvegese ed una rosa, il fiore diventato simbolo della risposta popolare al terribile gesto compiuto da Anders Breivik. Insieme hanno intonato i versi di "Children of the rainbow", celebre canzone popolare norvegese composta da Lillebjørn Nilsen, che era presente ed ha guidato il coro.
Breivik, a processo in questi giorni per l'omicidio di 77 persone compiuto nel luglio 2011, aveva definito il cantante "un tipico esempio di marxista" che contribuirebbe a suo avviso "al lavaggio del cervello dei giovani norvegesi". Alla singolare manifestazione, nata dal tam tam su Facebook, ha preso parte anche il ministro della cultura del paese nordico. Secondo diverse testimonianze iniziative del genere si sono ripetute in altre zone del paese.
La canzone, molto popolare nei paesi scandinavi, è un adattamento di un brano del folksinger statunitense Pete Seeger, "My rainbow race", il cui ritornello recita: "insieme vivremo, ogni sorella ed ogni fratello, bambini dell'arcobaleno e di una terra verde". "È un testo che parla della necessità di proteggere l'ambiente" ha dichiarato Nilsen rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle affermazioni di Breivik.

Immaginate cosa fanno agli animali per testare i prodotti


Jacqueline Traide, una studentessa in vetrina contro i test dei cosmetici sugli animali - Fotogallery

Jacqueline Traide, una studentessa in vetrina contro i test dei cosmetici sugli animali
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Dieci ore in vetrina a subire quello che gli animali subiscono in laboratorio tutti i giorni: un'azione d'effetto quella che si è tenuta nella vetrina del negozio Lush in Regent Street, a Londra. Con la collaborazione di un attore che giocava il ruolo dello scienziato la 24enne Jacqueline Traide si è sottoposta a una serie di esperimenti di routine. La bocca aperta da un divaricatore, la ragazza ha inghiottito ogni sorta disostanze, si è fatta spalmare prototipi di creme sul viso e ha subito le scosse di elettrodi, il tutto sotto gli occhi attoniti della folla impegnata nello shopping. 
Colliri urticanti e capelli rasati dal vivo, una scena alla Arancia Meccanica che fa parte di una campagna internazionale contro la vivisezione di Humane Society. 
"Spero di aver piantato il seme di una nuova consapevolezza nelle persone perché inizino a pensare a cosa comprano e cosa succede quanto queste cose vengono prodotte"
ha dichiarato la ragazza al Daily Mail. I test di cosmetici sugli animali nell'Unione Europea sono stati aboliti tre anni fa, ma in Gran Bretagna è ancora possibile vendere prodotti così testati che arrivano da altre parti del mondo, come USA, Canada e Cina (dove questo tipo di test è richiesto dalla legge).

Guarda che ti fa Mustafà, lo show a Porta Portese tra carote e patate

Guarda che ti fa Mustafà, lo show a Porta Portese tra carote e patate

Con il suo banchetto nel mercato romano di Porta Portese, Mustafà riesce a vendere la sua merce conquistando i suoi clienti con battute esilaranti.
Il video, postato su Youtube da un videoamatore, ha avuto un effetto virale sul web, ed è arrivato in pochi giorni a superare le 10.000 visualizzazioni e arrivando dopo dieci giorni alle 216.664 visite.

Bypass burger, il panino killer che demolisce il cuore

Bypass burger, il panino killer che demolisce il cuore

Si chiama bypass burger ma il nome non è bastato a mettere in guardia gli avventori del fast food. Il panino killer, venduto in un locale di Las Vegas, ha già fatto due vittime, entrambe decedute per infarto dopo aver divorato quel concentrato di grassi e calorie.
Le prime avvisaglie delle pesanti ripercussioni sulla salute risalgono a circa un anno fa, quando un ragazzo di 29 anni ha rischiato di rimetterci le penne dopo aver addentato il panino. La prima vittima però è stata registrata a febbraio: a Las Vegas, un uomo ha avuto un infarto che gli è stato fatale proprio mentre consuma il bypass burger in versione triple. Di recente, la stessa sorte è toccata a una donna di 40 anni, anche lei uccisa dal panino, ma in versione double.
Nonostante la serie di lutti, il ristorante continua a fare affari d'oro: il locale è pieno di consumatori e va fiero del suo panino. Chissà se qualcuno è mai sopravvissuto all'hamburger da Guinness dei Primati, il quadruple bypass burger?

Una vacanza a Barcellona costa un occhio della testa -

Una vacanza a Barcellona costa un occhio della testa 

Una vacanza a Barcellona costa un occhio della testa
Nicola era in Spagna da qualche mese quando è sceso in strada a vedere i festeggiamenti per la vittoria dei Mondiali di calcio 2010, e quello è stato l'ultimo evento che ha visto con entrambi gli occhi. Il ragazzo è stato infatti raggiunto a un occhio da uno dei proiettili di gomma tanto usati dalla polizia catalana, e come lui altre 25 persone dal 1990 a oggi hanno perso la vista a un occhio per essere state nel posto sbagliato al momento sbagliato.
A riportare sotto i riflettori la questione è stata la dura repressione dei moti dello scorso sciopero generale del 29 marzo, che ha fatto perdere la vista ad altri due italiani. Sotto al nome Stop Bales de Goma Nicola ha aperto nel 2010 un'associazione contro questa prassi della polizia, chiedendo con una petizione l'intervento della diplomazia italiana:
"Chiediamo al Ministero degli Esteri di impegnarsi attivamente, mediante tutti i canali ufficiali diplomatici affinché sia fatta luce sull’accaduto e vengano puniti i responsabili. Chiediamo inoltre che vengano messi al bando i proiettili di gomma, usati dalle polizie spagnole, proiettili che, a Bilbao, hanno di recente causato la morte di Iñigo Cabacas Liceranzu, 28 anni. Sono armi improprie, da bandire".

The Economist, infografica sulla mortalità adolescenziale

The Economist, infografica sulla mortalità adolescenziale

The Economist, infografica sulla mortalità adolescenziale
L'Economist ha pubblicato un’infografica che mostra il tasso di mortalità degli adolescenti nei diversi paesi industrializzati.
Lo studio è stato portato avanti grazie ai dati del professor George Murdoch dell’Università di Melbourne, in Australia, i cui risultati sono stati pubblicati su Lancet il 25 aprile. La fascia di età delle persone analizzate da George Murdoch va dai 10 ai 24 anni.
LEGGI ANCHE: CHIRURGIA ESTETICA, IN ITALIA È RECORD DI RITOCCHI
Nella classifica si nota subito che il paese industrializzato con il tasso di mortalità più alto sono gli Stati Uniti, che raggiungono quasi 60 decessi ogni 100.000, il doppio dell’Italia, che nella classifica generale si trova al 20esimo posto, con un tasso di 31 decessi ogni 100.000. Il nostro paese però, proporzionalmente registra un alto numero di morti per incidenti stradali, mentre le morti violente e i suicidi hanno tassi bassi, che si aggirano tra l’1 e il 3 ogni 100.000.
In Grecia i suicidi sono bassi, ma risultano tantissimi i casi di incidenti stradali, in Finlandia invece vale la situazione opposta. La Nuova Zelanda è seconda, dopo gli USA, con poco più di 50 morti, mentre terzo è il Portogallo, con 47 morti ogni 100.000.
Il grafico mostra anche le tre cause di morte più comuni tra i giovani occidentali: incidenti stradali, suicidi e violenza. Gli Stati Uniti, il Portogallo e la Grecia sono i paese che registrano il maggior numero di morti in incidenti stradali. I tre paesi con il tasso di suicidi più alto sono l’Islanda, la Finlandia e il Giappone, mentre il maggior numero di morti violente si registra ne gli Stati Uniti.

 

"Ho trovato il punto G"

"Ho trovato il punto G", Adam Ostrzenski svela il segreto del piacere femminile?



È uno dei grandi misteri della sessualità femminile, citato da tutti ma mai individuato effettivamente. Da oltre cento anni scienziati e medici con la passione per le questioni irrisolte vanno in cerca del punto G come se si trattasse del sacro Graal. Oggi un ginecologo e chirurgo plastico dell'Università di Varsavia aggiunge il suo personale contributo al sapere legato al luogo misterioso del corpo delle donne.
Adam Ostrzenski ha compiuto uno studio, pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, che gli ha permesso di arrivare a quella che considera la conclusione di un dibattito lungo decenni. "Il punto G è lungo 8,1 millimetri, largo 3,6 e spesso 0,4", scrive Ostrzenski, e si trova "sulla membrana dorsale perineale, a 16,5 millimetri dalla parte superiore del meato uretrale, orientato a 35 gradi rispetto al bordo laterale dell'uretra".
Per arrivare a tanta precisione nel mettere a disposizione di tutti gli appassionati coordinate così precise il ginecologo ha effettuato una semplice autopsia sul cadavere di una donna di 83 anni, individuando la "struttura anatomica con forma di sacco ben delineata e pareti che assomigliano al tessuto erettile". Adesso si attendono nuovi sviluppi di una disputa destinata a continuare all'infinito.