sabato 10 novembre 2012

Nibiru, asteroide contro la terra? Cresce la paura


Nibiru, asteroide contro

Nibiru, asteroide contro la terra? Cresce la paura

Molti associano questa notizia con la profezia dei Maya sulla fine del 






Asteroide enorme si schianterà contro la terra in dicembre? Torna alla mente la profezia dei Maya sul 21-12-2012. E la notizia assume i contorni di una spy-story
Asteroide (foto Reuters)
Asteroide (foto Reuters)
Roma, 10 novembre 2012 - Un asteroide appena scoperto si starebbe avvicinando rapidamente alla terra. La notizia è di quelle che o ti fanno fare una risata e un'alzata di spalle (vedi alla voce bufale colossali) o ti fanno accaponare la pelle dalla paura. Specie sapendo che l'asteroide starebbe effettuando la sua corsa verso la terra ad una velocità così elevata che potrebbe schiantarsi sul nostro pianeta entro dicembre. Aiuto!!! Allora, cominciamo dal soprannome dato all'asteroide, Nibiru, proprio come il misterioso pianeta che secondo i testi sumeri è foriero di catastrofi naturali ad ogni passaggio nel sistema solare.Uhm, dicembre mese in cui, per la precisione il 21 (21-12-2012) potrebbe avverarsi la profezia dei Maya sullafine del mondo. Fare due più due per i catastrofisti è quindi automatico. Allora, nel corso degli ultimi mesi annunci di questo genere si sono sprecati. Questa volta però, a giudicare l'interesse della Rete, sembra diverso. A propagare l'allarme per primo è stato il sito giornalistico britannico ITN ripreso dall'edizione online della Cnn. E non potevano mancare i contorni della spy story, quando vengono citati comefonti "informatori segreti" della Nasa, l'Ente spaziale americano.Dunque, secondo quanto trapelato l'asteroide avrebbe dimensioni enormi, per intenderci sarebbe grande quanto lo Stato americano del Texas. E secondo le previsioni il rischio di una collisione con la terra sarebbe del 30% o giù di lì.Ad aggiungere panico in coloro che credono a questa notizia è che la Nasa non ha confermato ma nemmeno smentito.La notizia riportata dall'ITN è poi scomparsa. resta leggibile solo una parte di quell'articolo e uno stralcio di un intervista ad un ipotetico scienziato della Nasa, secondo il quale ci sono solo 10 possibilità su cento che possa verificarsi una collisione. Ma quello scienziato esiste poi davvero?
Sia come sia la notizia ha cominciato a girare anche in Italia ed è diventata oggetto di discussioni nei ritrovi.

Misterioso oggetto infuocato precipita sul Monte Bianco


Misterioso oggetto infuocato
precipita sul Monte Bianco

Ricerche sospese per il maltempo









Courmayeur (Aosta), 10 novembre 2012 - Uno strano oggetto infuocato simile ad un pallone aerostatico ha attirato ieri sera l’attenzione di un gestore della Val Ferret, in Valle d’Aosta: l’oggetto si sarebbe poi spento, cadendo sul Monte Bianco. Allertata, la Guardia di finanza di Entreves ha intrapreso le ricerche con il gruppo di Soccorso alpino, sospendendo però a causa del maltempo e delle nevicate in quota. "Non ci sono giunte segnalazioni - spiegano dalla caserma di Entreves - né di velivoli, che possano essere partiti ieri pomeriggio, né di persone scomparse. Nessuna segnalazione è arrivata dalla Francia".


"Molto spesso queste osservazioni sono impressionanti e provocano notizie a catena, come è accaduto anche poco tempo fa - aggiunge Marina Muzi, direttrice dell’Osservatorio Astronomico G.D. Cassini di Perinaldo (Imperia) -
 Si vede una cosa che sembra incendiata: se persiste può essere un bolide, vale a dire una pietruzza, un meteorite di un paio di centimetri. Se si è fortunati, e non colpisce auto o persone, si può trovarla a terra, oppure può scomparire di colpo perché si è disintegrata. A volte si sente anche un boato. Per quanto impressionanti sono fenomeni che avvengono".Una seconda ipotesi sull’oggetto non identificato potrebbe arrivare dal mondo degli astrofili, dal momento che è prevista da tempo una pioggia di stelle cadenti, le Tauridi prodotte dalla coda della cometa Enke, che anticiperebbe quella più "tradizionale" delle Leonidi. Cadute di oggetti luminosi sono infatti previste fra il 5 e il 13 novembre, con una punta proprio fra il 10 e il 12. "C’è in effetti la possibilità di avvistamenti al di fuori della pioggia di stelle cadenti - commenta il fisico Guido Cossard, presidente degli archeoastronomi valdostani -. Un singolo oggetto può essere avvistato anche in momenti lievemente diversi rispetto allo sciame". 

Grillo scopre la Casta


M5s, Grillo scopre la Casta

Puglia: la guerra tra neofiti e candidabili.





Grande successo e piccoli problemi collaterali. Il Movimento 5 stelle è in ascesa clamorosa, ma pure si trova ad affrontare qualche complicazione inattesa.
METAMORFOSI DELICATA. Il caso diFederica Salsi, consigliere comunale bolognese ostracizzata da colleghi e da buona parte del Movimento, non è l’unica polemica di questi giorni. Il Movimento si sta trasformando in uno dei primi partiti del Paese. E sul territorio può entrare in fibrillazione su questioni delicate come la scelta dei candidati alle prossime Politiche.
Lo dimostra la vicenda del M5s in Puglia. Anche qui, come nel resto d’Italia, sono cominciate le manovre in vista delle elezioni: bisogna decidere chi saranno i primi grillini a entrare in parlamento. Ma proprio le direttive emanate dai vertici hanno creato un po’ di scompiglio.
LE REGOLE DELLA DISCORDIA. Colpa del famigerato Comunicato politico n. 53, pubblicato sul blog del comico genovese il 29 ottobre, che contiene le regole per candidarsi e votare per le liste alle Politiche 2013: saranno candidabili solo quelli che si sono già candidati con il M5s alle ultime elezioni amministrative.
E così il campo si restringe di molto: basti pensare che in Puglia dei circa 700-800 gruppi attualmente attivi (di cui molti non certificati), soltanto 11 hanno partecipato alla precedente tornata elettorale.
LA RIVOLTA DEI NUOVI ISCRITTI. In tanti si sono detti dispiaciuti per una norma «antidemocratica» che penalizza ingiustamente i nuovi iscritti. Ma c’è anche chi ha pensato di passare dalle parole ai fatti.
Venerdì 2 novembre, a Corato (a 50 chilometri da Bari) si è tenuta una riunione segreta a cui hanno partecipato alcuni dei principali gruppi di più recente formazione, e a cui invece non sono stati invitati quelli di Bari, Taranto, Casamassima e Polignano, tra i più ‘anziani’ e numerosi del territorio (nonché tra i pochi a essere registrati sul sito ufficiale del movimento). L’obiettivo era discutere la questione delle candidature alle prossime elezioni, e stilare un documento da inviarea Beppe Grillo per chiedere la revisione della norma della discordia.

Il rischio di una frattura generazionale all'interno del Movimento

Ne è nato un vero e proprio caso a livello regionale, emblematico di una questione che potrebbe esplodere anche a livello nazionale: una frattura generazionale tra attivisti della prima ora e nuovi adepti. Fatta di rivalità, invidia e accuse reciproche. «Dove eravate fino a sei mesi fa?», hanno chiesto i primi. «Siete la Casta del nostro Movimento», hanno risposto i secondi.
Una definizione forte che, però, non pare del tutto inappropriata: gli attivisti in Puglia sono più di 1.000, ma i 60 nomi da scegliere nelle primarie online usciranno dalla ristretta cerchia di appena un centinaio di candidati.
IL MOVIMENTO PRIMA DI TUTTO. Per questo, il malumore nella Base è diffuso. «Ma i nuovi arrivati devono capire che questi accorgimenti sono presi per il bene del Movimento», ha spiegato a Lettera43.it Vincenzo Madetti, portavoce del M5s-Bari. Lui c’era nel 2009, quando alle Comunali che videro la riconferma di Michele Emiliano come primo cittadino i grillini presero la miseria di 815 voti su più di 200 mila, pari allo 0,4%.
Ora è uno dei candidabili al parlamento ma non si candiderà: «Credo che il mio percorso politico debba completarsi nel locale», ha detto. E infatti potrebbe essere lui il candidato sindaco del M5s alle prossime elezioni comunali, lontane sì ma chissà quanto.
L'ASSALTO ALLA DILIGENZA. Madetti, però, difende le scelte di Grillo. «Il Movimento è cresciuto enormemente negli ultimi mesi», ha aggiunto. «La gente è stufa dei vecchi partiti, noi siamo l’unica alternativa per il Paese». Questo comporta vantaggi e svantaggi: «Siamo felici di raccogliere questo entusiasmo. Ma dobbiamo stare attenti: è un assalto alla diligenza, ora tutti vogliono salire sul carro dei vincitori». Anche politici.
I PARTITI BUSSANO ALLA PORTA. «Ho ricevuto più d’una chiamata da esponenti, anche di spicco, di vecchi partiti che si sono offerti al Movimento», ha ammesso il grillino. Proposte ovviamente rispedite al mittente. C’è persino chi si è auto-iscritto: un consigliere comunale della provincia di Bari, eletto fra le fila di un altro partito, nelle ultime settimane aveva autonomamente aperto un meet-up col logo 5 stelle. «Abbiamo immediatamente provveduto a farlo chiudere», ha assicurato Madetti. «In questo momento si sta avvicinando di tutto, e noi dobbiamo proteggere l’integrità del Movimento. C’è molta gente che è solo a caccia di poltrone».
PROBLEMI DI ORGANIZZAZIONE. La metamorfosi da movimento di protesta a partito di caratura nazionale è un passaggio molto delicato. Grillo trascina le masse con disinvoltura ma poi l’organizzazione sul territorio è cosa più complicata. «Nei Comuni non ci sono problemi», spiega Madetti, «perché i gruppi sono generalmente coesi. A livello regionale, però, è diverso: in Puglia, per esempio, manca un coordinamento centrale, ci sono tanti gruppi, troppi. E le degenerazioni sono inevitabili».
M5S ALLA PROVA CON IL POTERE. Adesso che il Boom 5 stelle è diventato realtà, il Movimento deve confrontarsi con la natura del potere. E, se tutto andrà come previsto, ancor di più dovrà farlo nei prossimi mesi.
Il nuovo partito di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio si prepara infatti a sfondare alle Politiche. Anche al Sud, dove fino a ieri sembrava meno radicato. Ma il buon risultato alleRegionali in Sicilia dimostra che i tempi sono maturi per un’affermazione su scala nazionale: «Siamo convinti di poterci avvicinare alla soglia del 10% anche qui in Puglia, dove non siamo ancora riusciti a entrare in nessun Consiglio locale», conclude Madetti.
Il successo di Beppe Grillo alle prossime elezioni pare dunque assicurato. Un po’ meno, forse, la tenuta interna del Movimento.

Vendola sfida il Pd sui prof


Vendola sfida il Pd sui prof

«Fornero ministro? Humour nero».

Nichi Vendola.

Nichi Vendola all'attacco del Partito democratico. In attesa del confronto del 12 novembre con gli altri quattro candidati alle primarie del Centrosinistra, il leader di Sinistra ecologia e libertà ha preso di mira Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi per la loro apertura ai ministri del governo tecnico.
A Radio Anch'io il segretario del Pd aveva ventilato la possibile presenza di Elsa Fornero e Corrado Passera in un Esecutivo da lui guidato, dicendosi favorevole, «in linea di principio» alla loro riconferma, a patto che facessero «outing».
«NON CI POSSO CREDERE». Per tutta risposta, dalle colonne del quotidiano Pubblico, Vendola ha tuonato: «Questa uscita sulla Fornero ministro non posso credere che sia vera».
«Posso solo immaginare che sia una sortita frutto di un qualche humour nero», ha ribadito il governatore della Puglia, «che sia un brutto scherzo, soprattutto in bocca a un leader che vuole ricostruire il centrosinistra».
Per Vendola, «se ci sono due ministri largamente impopolari, fra quelli di questo governo, credo che la Fornero batta perfino Passera».
«RENZI  ABILE A  GIOCARE CON I MEDIA». Le critiche di Vendola, tuttavia, non hanno risparmiato neanche l'altro sfidante, Matteo Renzi: «Non si è accorto che il berlusconismo è finito, non è ancora uscito dalla seconda Repubblica». Secondo Vendola, il sindaco di Firenze è «abilissimo a cavalcare il giocattolo mediatico. Vedo un incrocio interessante fra lo stile del Gianburrasca e l'autocelebrazione del moderatismo».
Non si è fatta attendere la replica di Pier Luigi Bersani. «Anche un tecnico è un cittadino e può fare il ministro», ha spiegato il leader Pd, «ma non ho prenotato proprio nessuno, Vendola ci ha ricamato su».

«Spero che il prossimo governo non segua le tracce di Monti»

Il governatore pugliese e leader di Sel Nichi Vendola.

Il leader di Sel ha anche attaccato il governo di Monti. «Non so come si faccia a lodare l'azione di un governo come questo in cui l'Italia sta precipitando in una condizione di deriva recessiva».
E mentre il Professore si è augurato che il futuro esecutivo possa proseguire con le politiche di rigore, Vendola si è augurato che «il prossimo governo non segua le tracce di Monti». E che lo stesso premier possa «cambiare strada».
«Le politiche dell'austerity», ha proseguito Vendola, «sono considerate perfino negli Stati Uniti un vicolo cieco, producono non solo iniquità sociale, non solo feriscono le persone che perdono tutele e reddito, ma non sono efficaci dal punto di vista economico».
Secondo il governatore della Puglia, la «deriva recessiva», è certificata da «percentuali di disoccupazione che sono costantemente in crescita e con una decrescita industriale drammatica»: «C'è», ha continuato Vendola, «lo spread sociale che non viene minimamente considerato e io penso che bisogna cambiare strada».
ATTACCO AL TATTICISMO DI CASINI. Il leader di Sel ha anche lanciato un attacco a Pier Ferdinando Casini: «Il suo tatticismo», ha detto, «è estenuante ed è ormai un vero genere letterario nella storia politica italiana. Penso che il fatto che sia tornato in quella compagnia di giro Pdl-Lega-Udc che costruì il Porcellum e addirittura sia tornato lì per perfezionare il delitto mi pare veramente significativo».
Vendola ha poi commentato la legge elettorale: «Siamo in una condizione scandalosa. L'idea che si debbano modificare le regole del gioco per truccare la partita è insopportabile». «Il sistema elettorale», ha aggiunto il governatore della Puglia, «non può essere l'abito di arlecchino portato nella sartoria delle proprie convenienze di parte».

Lettera di minacce alla figlia del ministro Fornero

Una busta recapitata alla docente universitaria Silvia Deaglio



TORINO - Una busta contenente una lettera di minacce e' stata recapitata alla docente universitaria Silvia Deaglio, figlia del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero e del giornalista ed economista Mario Deaglio. La notizia - riportata stamattina dalle pagine torinesi del quotidiano La Repubblica - e' stata confermata dai carabinieri, che indagano sull'accaduto. La lettera e' stata recapitata alla docente sul posto di lavoro.
La busta, di colore giallo, senza mittente e con un francobollo francese, e' stata recapitata all'Universita' di Torino, dove Silvia Deaglio, 38 anni, lavora come insegnante di genetica. All'interno del plico, riporta 'La Repubblica', c'era un foglio bianco di formato A4 su cui era incollato una foto con un ritaglio del presidente del Consiglio Mario Monti insieme al ministro Fornero.
Poco piu' in basso la scritta ''Quando arrivera' il furore del popolo saranno c.... amari''. La busta e' stata sequestrata e inviata al reparto scientifico dell'Arma per effettuare analisi. In particolare, si cercano tracce di impronte digitali o di dna che permettano di risalire all'autore del gesto intimidatorio. 
"Un atto vile e miserabile", commenta il sindaco di Torino, Piero Fassino, esprimendo a lei e alla famiglia "la solidarietà della Città"."La lettera di minacce a Silvia Deaglio è un atto da condannare senza se e senza ma. Pur essendo fieri avversari di sua mamma, Elsa Fornero, la Lega è e sarà sempre un baluardo contro questi atti di terrorismo psicologico". Lo scrivono in una nota le parlamentari del Carroccio Angela Maraventano e Emanuela Munerato, esprimendo "solidarietà al ministro Fornero e a sua figlia".
"Condanniamo con fermezza il vile e grave atto intimidatorio che è stato rivolto alla figlia del ministro Fornero, Silvia Deaglio. Azioni come queste, oltre ad essere indegne di un Paese civile, sono esattamente il contrario di quanto serve per un dialogo che ci permetta di costruire una società migliore", dichiara il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella. "Non è colpendo gli esponenti della politica negli affetti familiari - prosegue il sindacalista - che si fanno valere le ragioni di chi dissente. Al contrario, azioni ignobili come quella di oggi possono soltanto contribuire a rendere il clima in Italia ancora più teso e a distrarre l'attenzione dalle giuste proteste di chi mostra il proprio disagio in modo corretto e civile. Esprimo solidarietà e vicinanza, a titolo personale e di tutta l'organizzazione a Silvia Deaglio e al ministro Fornero".

Ciao Valentino!! Adesso tifiamo il Dovi



L’ultima in Ducati
E’ ormai noto che il Gran Premio che si terrà domani a Valencia sarà l’ultimo dell’esperienza in Ducati di Valentino Rossi che, un paio di mesi fa, ha deciso di non rinnovare il suo contratto, ormai in scadenza, con la scuderia di Borgo Panigale, per tornare in Yamaha dove aveva colto gli ultimi successi: una scelta per molti versi condivisibile, in considerazione dell’evidente differenza di prestazioni che le due moto hanno evidenziato negli ultimi anni, ma che in qualche modo lascia l’amaro in bocca. Molti tifosi italiani avevano infatti sperato di poter finalmente vedere un pilota italiano della classe di Valentino Rossi riuscire a trionfare in sella ad una moto italiana.



La storia è andata poi in modo completamente opposto con Rossi praticamente sempre costretto a rincorrere senza successo i rivali con cui era abituato a rapportarsi. Il pesarese invece di combattere con i soliti Stoner, Lorenzo e Pedrosa, si è dovuto così barcamenare a metà gruppo, troppo spesso lontanissimo dalle posizioni di vertice a cui ci aveva abituato. La colpa però non deve assegnata solo alla Ducati, che ha sicuramente fornito una moto difficile da guidare e poco performante, ma anche Rossi ha le sue colpe, non essendo infatti riuscito a tirar fuori il potenziale della moto, facendosi spesso sopravanzare anche dal compagno di squadra Nicky Hayden che, pur potendo vantare anche un titolo mondiale in Motogp, non è certo uno dei più veloci sulla piazza.

Ora da tifosi italiani ed appassionati di motociclismo, dopo questo deludente binomio, ci aspetta una doppia speranza. La prima è che Valentino Rossi ritrovi in Yamaha quello smalto che sinceramente sembra essersi un po’ perduto e che possa quindi tornare a combattere stabilmente quantomeno con i migliori, se non addirittura per il titolo del campionato. La seconda è di poter finalmente rivedere una Ducati protagonista nel motomondiale: un risultato che è atteso da tempo, ma che negli ultimi anni solo Casey Stoner, pronto ormai all’abbandono dal motociclismo, ha saputo rendere possibile, interrompendo una sete di risultati che però sta ormai cominciando a tormentare nuovamente i tifosi della rossa di Borgo Panigale.